Con gli occhi bendati e a braccetto ...
22-05-2008
Il Gazzettino
PADOVA. Con gli occhi bendati e a braccetto di un non vedente, anche Milvia Boselli, presidente del Consiglio comunale di Padova, ha partecipato ad una lezione del corso di "fiducia" per ciechi e volontari diretto dallo psicologo e psicoterapeuta Giulio Maggia, organizzato dall'Univoc di Padova (Unione italiana volontari pro ciechi) e sostenuto dal Centro Veneto servizi e dal Club degli ignoranti.
In occasione della lezione conclusiva del corso sperimentale, primo nel suo genere, denominato "Sicurezza e tenerezza" e finalizzato a favorire e migliorare i rapporti fra non vedenti e volontari, la Boselli, in rappresentanza delle istituzioni, è stata resa partecipe del percorso di sviluppo di fiducia tra chi aiuta e chi riceve, attraverso l'importante passaggio che è lo scambio dei ruoli. Sono dieci in tutto le coppie di volontari e non vedenti che hanno partecipato al progetto pilota che, in sei lezioni, da dicembre a maggio, si è svolto all'insegna dello sviluppo di un aiuto professionalizzato da parte di chi guida e di una ricettività positiva, costruttiva, da parte di chi "segue". Imparare a fidarsi dell'altro è un ostacolo che, per un non vedente, rappresenta infatti un limite talvolta difficilmente valicabile e per lo stesso volontario l'approccio giusto non sopraggiunge sempre spontaneo. È così che in un percorso di affinamento delle relazioni e di consapevolezza dei segnali corporei su base sia teorica che pratica, si sono costruite le fondamenta per un'esperienza che gratificherà entrambe le parti, risparmiandosi a vicenda vane frustrazioni. Spesso, aiutare l'altro non è sempre facile e la spinta iniziale del volontario può spegnersi nella supposta non riconoscenza di chi fruisce la gratuità del gesto. Anche questo rischio, attraverso "Sicurezza e tenerezza", non sarà più possibile.
Gloria Cesarotto
NOSTRO COMMENTO
Bislacca affermazione “tenerezza”che attinenza puo avere per un corso del genere?
Prima di tutto i ciechi non devono fare i maleducati e basta un semplice grazie ed un pò di cortesia è il gioco è fatto. I volontari non sono mica cani guida puoi parlarci e avolte rispondono.
Poi ci sembra che la facciano come al solito tanto complicata: segnali del corpo, teorie fumose sull’approccio, sono sufficienti due secondi ed il ciecato si presenta e espone le sue esigenze e toglie dall’imbarazzo l’accompagnatore.
Per esempio: Talpa come segnali corporei appena il volontario sente un gorgoglio tipo risacca del suo stomaco lo deposita in un ristorante, mentre Pipistrello si addormenta in piedi spesso e volentieri, quindi il volontario lo scrolla per farlo continuare nel suo percorso. Visto basta poco per intendersi, quale tenerezza ci vuole un po’ di buon senso anche da parte del volontario i ciecati non sono pacchi la parola d’ordine e chiarezza e reciprocità, fine della predica.