domenica 25 maggio 2008

segnali corporei..


Con gli occhi bendati e a braccetto ...
22-05-2008
Il Gazzettino

PADOVA. Con gli occhi bendati e a braccetto di un non vedente, anche Milvia Boselli, presidente del Consiglio comunale di Padova, ha partecipato ad una lezione del corso di "fiducia" per ciechi e volontari diretto dallo psicologo e psicoterapeuta Giulio Maggia, organizzato dall'Univoc di Padova (Unione italiana volontari pro ciechi) e sostenuto dal Centro Veneto servizi e dal Club degli ignoranti.
In occasione della lezione conclusiva del corso sperimentale, primo nel suo genere, denominato "Sicurezza e tenerezza" e finalizzato a favorire e migliorare i rapporti fra non vedenti e volontari, la Boselli, in rappresentanza delle istituzioni, è stata resa partecipe del percorso di sviluppo di fiducia tra chi aiuta e chi riceve, attraverso l'importante passaggio che è lo scambio dei ruoli. Sono dieci in tutto le coppie di volontari e non vedenti che hanno partecipato al progetto pilota che, in sei lezioni, da dicembre a maggio, si è svolto all'insegna dello sviluppo di un aiuto professionalizzato da parte di chi guida e di una ricettività positiva, costruttiva, da parte di chi "segue". Imparare a fidarsi dell'altro è un ostacolo che, per un non vedente, rappresenta infatti un limite talvolta difficilmente valicabile e per lo stesso volontario l'approccio giusto non sopraggiunge sempre spontaneo. È così che in un percorso di affinamento delle relazioni e di consapevolezza dei segnali corporei su base sia teorica che pratica, si sono costruite le fondamenta per un'esperienza che gratificherà entrambe le parti, risparmiandosi a vicenda vane frustrazioni. Spesso, aiutare l'altro non è sempre facile e la spinta iniziale del volontario può spegnersi nella supposta non riconoscenza di chi fruisce la gratuità del gesto. Anche questo rischio, attraverso "Sicurezza e tenerezza", non sarà più possibile.

Gloria Cesarotto
NOSTRO COMMENTO

Bislacca affermazione “tenerezza”che attinenza puo avere per un corso del genere?

Prima di tutto i ciechi non devono fare i maleducati e basta un semplice grazie ed un pò di cortesia è il gioco è fatto. I volontari non sono mica cani guida puoi parlarci e avolte rispondono.

Poi ci sembra che la facciano come al solito tanto complicata: segnali del corpo, teorie fumose sull’approccio, sono sufficienti due secondi ed il ciecato si presenta e espone le sue esigenze e toglie dall’imbarazzo l’accompagnatore.

Per esempio: Talpa come segnali corporei  appena il volontario sente un gorgoglio tipo risacca del suo stomaco lo deposita in un ristorante, mentre Pipistrello si addormenta in piedi spesso e volentieri, quindi il volontario lo scrolla per farlo continuare nel suo percorso. Visto basta poco per intendersi, quale tenerezza ci vuole un po’ di buon senso anche da parte del volontario i ciecati non sono pacchi la parola d’ordine e chiarezza e reciprocità, fine della predica.

segnali di fumo...



ROMA.           Accompagna Ileana Argentin nell'Aula della Camera. Siede accanto a lei, deputata diversamente abile del Pd, e per lei durante le sedute procede alle operazioni di voto con il sistema elettronico. E' l'assistente personale della prima parlamentare diversamente abile salita a Montecitorio, che da oggi avrà anche facoltà di applaudire al posto dell'ex delegata per le Politiche dell'handicap al Comune di Roma.
Lo ha stabilito il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in risposta alle polemiche esplose la scorsa settimana dopo l'applauso con cui l'assistente ha accolto l'intervento di Walter Veltroni sulla fiducia al governo Berlusconi.
"Per questo gesto - aveva segnalato la Argentin in una lettera a Fini - un deputato della maggioranza gli ha intimato di astenersi dall'applaudire a nome mio in quanto non è deputato". Ma la parlamentare del Pd non può applaudire, le sue condizioni fisiche non lo permettono. Così, per non negarle il diritto di manifestare in Assemblea gesti di disapprovazione o di approvazione, l'ufficio di presidenza ha concesso al suo assistente di farsi interprete della volontà di Ileana Argentin applaudendo per lei. "Un ausilio necessario e indispensabile" lo ha definito Fini, che ha poi espresso "un giudizio severo" sull'episodio, "sia per il merito sia soprattutto per le modalità dell'intervento effettuato dal deputato" nei confronti dell'assistente.
Dopo l'abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di alcune passerelle che permettono di superare con la carrozzella i dislivelli degli scalini nei corridoi per raggiungere il cortile d'onore, unica zona nel Palazzo dove è possibile fumare, è questo l'ultimo passo di Montecitorio per consentire anche a chi ha problemi di mobilità di esercitare appieno il mandato parlamentare

NOSTRO COMMENTO…

Che sarà mai una volta tanto un non parlamentare ha espresso la sua opinione d’altronde era seduto in un libero parlamento o no?

In ogni caso speriamo che l’accompagnatore della Argentin non sia bigotto, quando ognitanto si sarà rotta le balle e vorrà magari fare qualche gesto poco istituzionale speriamo che  il suo accompagnatore non faccia scherzi ed esprimia a gesti esattamente la sua opinione.

In ogni caso noi  rimaniamo a sua disposizione per sostituirlo..in caso di bisogno.

 

cannes si è fatta una canna..

Inaugurare il massimo festival del pianeta con un film intitolato Blindness, "Cecità"
16-05-2008
Il Messaggero

CANNES. Inaugurare il massimo festival del pianeta con un film intitolato Blindness, "Cecità", suona ironico o forse temerario. Portare sullo schermo il romanzo omonimo del Nobel portoghese José Saramago (Einaudi) non era meno azzardato. Troppe idee troppe astrazioni per non rischiare la Grande Metafora. Ma soprattutto troppi precedenti per non suscitare comparazioni sconvenienti.
Quante volte abbiamo visto la nostra civiltà minacciata da oscure epidemie in questi anni? Dalla Peste di Babenco, da Camus, al Tempo dei lupi di Haneke; dagli zombie di Romero al pianeta sterile di Cuaron (I figli degli uomini), non si contano i film che hanno costretto l'umanità a fare i conti con la sua parte peggiore: l'istinto di sopravvivenza, la sopraffazione, l'homo homini lupus che sonnecchia sotto le nostre scricchiolanti democrazie.
La devastante epidemia di cecità immaginata da Saramago poteva sembrare di per sé "cinematografica", ma il fondamento del cinema non è vedere/non vedere, è mostrare/non mostrare, o piuttosto vedere/credere di vedere. Ed è per questo che, malgrado il gran cast e le immagini sofisticate, il film molto cosmopolita del brasiliano Fernando Meirelles, già regista di City of God e del Giardiniere costante, esaurite nel prologo le poche vere idee di cinema (a cosa somiglia la "soggettiva" di un cieco?), gira intorno a un pugno di ossessioni primarie e in fondo banali, l'amore, la fede, il potere. E la capacità di ascoltare. Noi stessi e gli altri.
"Forse non siamo diventati ciechi, lo eravamo già", sentenzia l'orbo Danny Glover, che con quella benda su un occhio è un evidente portaparola dell'autore. "Vedevamo, ma non sapevamo vedere". Chiaro, no? Abbagliata dalla tecnologia e dalla hybris, l'umanità perde il dono più naturale: la vista. Succede in una caotica e imprecisata metropoli multietnica (il cast mescola giapponesi, americani, messicani, canadesi). E poiché lo Stato non sa fronteggiare l'epidemia, ecco i neociechi chiusi in terribili dormitori-lager con cibo scarso, nessuna assistenza e soldati dal grilletto facile.
La barbarie è dietro l'angolo: e se il dottor Mark Ruffalo e la moglie Julianne Moore (l'unica a vederci ancora, all'insaputa di tutti) impongono ai compagni di sventura regole civili, il barman Gael Garcia Bernal, cieco ma armato, sfrutta la situazione taglieggiando gli affamati e stuprando le donne. La metafora è insistita ma anche inerte. Solo perdendo la vista i personaggi vedono finalmente dentro se stessi. Peccato che Meirelles non interroghi mai davvero le immagini contentandosi di fornirci una sceneggiatura illustrata. Bel paradosso per un film intitolato Cecità.

NOSTRO COMMENTO..

Ti pareva che non dovevamo intervenire anche su Cannes!

Ogni artista è libero di esprimersi come vuole e su questo non ci piove. Ma anche noi siamo liberi di giudicarlo.

Sempre queste sciocchezzeche la cecità ti fa vedere meglio l’interiorità, una personanon vedente può anche avere la superficialità di un posacenere.

Il fatto è  che questo film ci fa toccare ferro perché potrebbe portare sfiga, pensa un mondo di acciecati l’inps andrebbe in fallimento.

Però siamo contenti perchè il cattivo è rappresentato da un ciecato, finalmente anche noi siamo sdoganati nei cattivi.

Non è necessario avere una disabilità per essere belle persone noi ne conosciamo tante anche con la  vista a posto.

mercoledì 14 maggio 2008

cane guida..




Cercansi fondi per salvare Noè cane guida di un non vedente
10-05-2008
Messaggero Veneto

di Aurora Buzzer

PORDENONE. Noè è un dolcissimo cane guida che da oltre 4 anni rende migliore la vita del suo amico umano, non vedente, il signor Adriano.
Noè rischia di rimanere paralizzato se non si interviene con una complessa operazione per rimuovere una ernia discale delle vertebre cervicali.
La risonanza magnetica e il conseguente intervento chirurgico da farsi in una struttura specializzata a Pistoia costano 2500-3000 euro.
Questi generosi animali condividono le limitazioni che una sorte poco benevola ha inflitto a molte persone prive della vista e, proprio per questo, meritano particolare gratitudine e ricompense affettive.
Recentemente è stato brevettato in Germania un dispositivo elettronico costituito da un bastone che termina con una piccola rotella atta a saggiare il terreno e contenente al suo interno una telecamera che ispeziona l'area circostante alla ricerca di ostacoli. La telecamera trasmette, quindi, tutte queste informazioni ad un auricolare che informa l'utente su tutto quanto lo circonda al fine di consentirgli di procedere evitando i pericoli.
Pare che questo particolare ausilio per i non vedenti costerà relativamente poco: circa 150 - 200 euro.
In attesa che la tecnologia ci porti anche in questo campo delle soluzioni alternative all'uso degli animali che, in quanto esseri sensibili hanno diritto ad una vita propria e non " di servizio ", i cani guida meritano un'attenzione ancor più accurata rivolta al loro benessere.
Ricordiamoci che, rispetto ai cani non da lavoro, questi meravigliosi animali possono contare su una durata della vita media abbastanza inferiore a quella dei primi. Evidentemente e per quanto buone siano, le loro condizioni di addestramento e poi vita non sono in linea con la natura.
Capita non di rado che essi manifestino delle patologie anche di una certa entità e che i loro proprietari, proprio in conseguenza del proprio handicap, non dispongano di grandi possibilità economiche.
Ecco che, almeno in questi casi e come riconoscenza per il servizio che svolgono, a questi animali dovrebbe per legge essere accordata una assistenza sanitaria che non gravi sul proprietario.
Purtroppo non è così e ancora una volta sono gli enti di protezione degli animali che si vedono chiamate in causa per un aiuto economico che consenta di sostenere parcelle veterinarie sempre troppo alte per la disponibilità delle persone non vedenti.
Nemmeno le associazioni di categoria ( Unione Italiana Ciechi ) riconosce alcun contributo per la cura dei cani guida.
Ecco che all'Associazione che gestisce il Rifugio di Villotta a Pordenone è giunta la richiesta di aiuto da parte del Sig. Adriano, non vedente proprietario di Noè, il giovane labrador che ha bisogno urgente di essere curato.
Ora, poiché le associazioni protezionistiche sono sempre a corto di fondi, non rimane che utilizzare questo spazio per lanciare una colletta per Noè.
NOSTRO COMMENTO…

Maremma canina! Se Dharma avesse bisogno mai di un’operazione urgente noi di pianeta ciecagna metteremmo subito all’asta il padrone Pipistrello e con il ricavato risolveremmo  ogni problema.

Poi non capiamo come mai il padrone, che guarda caso in questo articolo lo si abbina ad un poveraccio e lui non smentisce, riceve sicuramente pensioni che sono un suo diritto che più o meno ammontano ad  un migliaio di euro se non lavora, quindi trovati un veterinario a rate e provvedi.

Inoltre chi possiede un cane guida può detrarre molte spese dal 730, quindi basta con queste fregnacce pietistiche da elemosina.

Per quanto riguarda il bastone elettronico ci chiediamo ma quando la telecamera individua una cacca per terra, cosa trasmette all’auricolare?

votazioni 2008


Montecitorio abbatte le barriere
02-05-2008
Italia Oggi

Con l'elezione di due deputati disabili il palazzo si è dotato di scivoli, passerelle e assistente ad hoc.
Il presidente di Fiaba: il problema rimane al senato

ROMA. C'è voluta l'elezione di due deputati disabili per rendere Montecitorio «accessibile» anche alle persone diversamente abili. Per l'inizio della nuova legislatura, infatti, il palazzo che ospita la camera dei deputati si è presentato con scivoli e passerelle, quattro nuovi posti nell'emiciclo dell'aula, una cabina più larga per il voto segreto e, per la prima volta, un assistente personale ad hoc per aiutare durante le operazioni di voto. Così i neo deputati con disabilità particolarmente invalidanti, Ileana Argentin (Pd) e Gianfranco Paglia (Pdl), potranno espletare il loro mandato parlamentare senza ostacoli. Quanto accaduto a Montecitorio però conferma un paradosso tutto italiano in materia di barriere architettoniche, nonostante l'esistenza dal 1989 della legge 13 contenente le disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati e pubblici. «Bisognava aspettare l'insediamento di due deputati diversamente abili», ha affermato il presidente di Fiaba (Federazione italiana abbattimento barriere architettoniche), Giuseppe Trieste, «per rendere Montecitorio accessibile per le operazioni di voto? Le persone diversamente abili possono esercitare il diritto di assistere a una seduta della camera o del senato? Perché bisogna attendere che ci sia una determinata necessità e non si agisce in modo preventivo?». Del resto il problema rimane a palazzo Madama, sede del senato, dove non sono stati fatti interventi sul fronte barriere architettoniche. «I senatori, per la maggior parte anziani», prosegue Trieste, «potrebbero avere la necessità di una struttura senza barriere. Bisognerà aspettare l'insediamento di senatori diversamente abili per adeguare il senato e renderlo accessibile a tutti? La camera ha istituito, con il decreto presidenziale del 3 maggio 2004 n. 1111, un concorso per progetti di riqualificazione delle opere architettoniche volti a favorire l'accessibilità e la fruibilità a un'utenza ampliata. Un'iniziativa molto importante e lodevole, ma perché si è fatto passare tutto questo tempo e non si è pensato a indire un concorso per adeguare prima la camera?». Fiaba ogni anno, attraverso la lotteria nazionale «Per una vita solidale», raccoglie fondi che poi vengono messi a bando per progetti socialmente utili. Lo scorso anno sono stati finanziati dieci progetti (su 91 presentati) per circa 100 mila euro. «Siamo vittime di un retaggio culturale», afferma il presidente di Fiaba, «che ci fa credere che l'ambiente che ci circonda debba essere fatto per le persone normodotate, senza pensare agli svantaggiati. Questo succede anche nella progettazione degli spazi, e tutto ciò contribuisce a non garantire pari opportunità. Tanto per fare un esempio, in Italia ci sono ben 12 milioni di condomini senza ascensore. Vivere con sicurezza la propria abitazione o accedere a luoghi pubblici deve essere una cosa normale. Le leggi esistono ma non vengono rispettate e ciò contribuisce a creare un ambiente poco sicuro e non accessibile. Ancora oggi nella progettazione degli spazi comuni non si tiene conto dei disabili: in alcuni alberghi spesso l'accesso dei disabili avviene attraverso la porta di servizio utilizzata dai fornitori e non dall'ingresso principale. Un altro aspetto importante in termini di sicurezza sono le vie di fuga come le uscite di sicurezza o le scale antincendio non adatte a disabili, ma nemmeno agli anziani. È questo un problema che investe vari settori della società». Non è migliore la situazione sul fronte trasporti, con autobus spesso inaccessibili. «Per questo motivo», conclude Trieste, «chiediamo al nuovo governo da un lato di far rispettare le leggi esistenti e dall'altro di obbligare l'istituto nazionale trasporti a non erogare finanziamenti per l'acquisto di mezzi pubblici se questi non sono accessibili a tutti. Così come bisogna obbligare i costruttori a realizzare i mezzi rispettando le persone diversamente abili. In genere gli automezzi hanno una vita media di sette/otto anni. Basta solo che al momento del ricambio vengano sostituiti con mezzi adeguati, il tutto senza nessun ulteriore aggravio di spesa». Diverso il discorso su aerei e treni, che vede le compagnie aeree e Trenitalia già dotati di un servizio di accompagnamento e di mezzi adatti a far salire disabili sui mezzi.

NOSTRO COMMENTO…

Bravi, bravi, un parlamentare disabile uguale abbattimento delle barriere, cavolo non fossero stati eletti ciccia! Allora abbattiamo le barriere per tutti, con i governanti che ci lasciamo alle spalle e quelli che vengono adesso a proposito di abbattimento di barriere, diciamo che riserverei loro un corso di buon senso, un master di buon governo al servizio dei cittadini e non dei cavolacci propri, e per  abbattere le barriere anche spianerei tutti i muri delle loro case che comprano a sbafo con gli stipendi che gli paghiamo non per fare i pirla ma per organizzare lo stato.