giovedì 25 dicembre 2008

GIULIANO NAVA SU RADIO POPOLARE

       

La redazione di olly night, augurandovi buone feste e un felice anno nuovo! vi ricorda che saremo in onda  sabato 27 dicembre dalle 00.45 circa in avanti.

In questo numero:

intervista al Giornalista  Gianni Barbacetto, che per noi ci fa un bilancio del 2008 che sta finendo tratterà fatti e personaggi che hanno lasciato il segno.

Intervista a Sergio Prelato, parlerà della loro ultima publicazione il libro dal titolo Colpo di Stato a ciecagna e altre curiosità legate alla ciecagna. www.pianetaciecagna.net.

Barbara Sorrentini parla di film usciti quest'anno sia italiani  che Americani.

Elena Barusco  svelerà la ricetta del tronchetto, 

 dolce tipico di questi giorni.

Molte altre curiosità che scoprirete ascoltando.

La colonna musicale rifletterà coerentemente il periodo festivo.

Grazie per l'attenzione.

Giuliano Nava Silvia Villa.

 

P.S.Questa volta niente telefono  ma la posta è pronta a ricevere di tutto.

E-mail nava@radiopopolare.it

Radio Popolare si può ascoltare oltre che in modulazione di frequenza  anche in streaming su
www.radiopopolare.it
, attraverso il satellite Eutelsat Hot Bird 4, a 13° Est polarizzazione verticale Frequenza 12.111 MHz

 

calendari

   
Il calendario in Braille dell'Uic tra i più ricercati dai collezionisti
17-12-2008
Messaggero Veneto

PORDENONE.           Altro che veline e casalinghe svestite appese ai muri per 12 mesi: il calendario 2009 più ricercato dai collezionisti e unico in regione è quello stampato al civico 4 di galleria San Marco a Pordenone. E' in Braille, curato dalla sezione di Pordenone dell'Unione italiana ciechi, e va prenotato. Tiratura in 500 copie, anche con la versione in stampa tradizionale che dedica gli sfondi dei prossimi mesi a progetti e iniziative di integrazione, più foto d'archivio e cartoline d'epoca. Con sorprese e curiosità.
«Per la versione Braille del calendario, raccomandiamo la prenotazione anticipata - ha suggerito Daniela Floriduz, vicepresidente dell'Uic -. I contenuti 2009 sono culturali, storici, di costume, con le fasi lunari e l'orario in cui il sole sorge e tramonta calcolati su Pordenone. E' un calendario speciale, perché festeggeremo due eventi importanti: 40 anni di attività e 100 dalla nascita di Luis Braille».
La sede Uic compie 40 anni e le celebrazioni si spalmeranno dalla primavera all'autunno, con eventi aperti a circa 300 associati. «Il centenario di Braille cadrà il 21 febbraio - ha anticipato Floriduz - e nel nostro calendario sarà un giorno speciale». Dal Braille ai linguaggi informatici. Riccardo è un ragazzo dell'Uic che frequenta un liceo pordenonese e ha conquistato il primo step della patente europea informatica Ecdl sul computer con comandi vocali per non vedenti».

(c.b.)

Nostro commento

Ma stiamo scherzando! Noi preferiamo i calendari con le veline, possibilmente in braille,altrimenti noi maschietti ci procuriamo un amico maiale  e ce li facciamo descrivere.

Anche le donzelle ciecate, hanno diritto al loro calendario rigorosamente non culturale, di maschietti scolpiti nei calendari, anche per loro in rilievo..

Pazienza, ci accontentiamo dei calendari pirelli.

   

libri

                
 
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di Giuseppe Ceretti
 
Un mondo alla rovescia o un altro mondo? E' il rovello di Nunez, montanaro della regione di Quito, assunto da una comitiva di inglesi giunti in Ecuador per arrampicare. L'uomo precipita durante l'ascensione su una vetta delle Ande, ma si salva per miracolo avvolto da una nube di neve che attutisce la sua caduta. E' così che si ritrova in una valle dall'aspetto bizzarro e straniante. Una prateria rigogliosa, gemmata di molti bei fiori, irrigata con sapienza. Un piccolo eden creato da una comunità che ha perso da tempo il dono della vista e i cui abitanti, protetti da una roccia che li sovrasta e che credono sia il confine dell'universo, vivono avendo acuito gli altri sensi. Sentono un fruscio a dieci metri di distanza, posseggono facoltà olfattive e tattili fuori dal comune; i rapporti affettivi si misurano con l'intonazione della voce e non con l'espressione del viso e sostituiscono l'altalena temporale giorno-notte a quella termica caldo-freddo nelle loro attività.

Nunez, il vedente, entra dapprima in questa comunità in punta di piedi, conscio della diffidenza che lo circonda e cercando di far capire quale dono sia la vista e quale mondo e quali meraviglie si trovino oltre quegli angusti confini. Qui ci fermiamo perché sarà il lettore a scoprire quale sia la sua sorte nel Paese dei Ciechi. Adelphi ripropone il breve racconto di Wells nella sua accattivante Biblioteca minima.
H.G.Wells, ovvero Herbert George, è uno scrittore inglese vissuto tra la seconda metà dell'800 e la prima del 900. Zoologo e biologo, seppe fondere in splendide narrazioni fantasia e scienza, affiancando in quest'attività il collega francese Jules Verne. Tra le sue opere più note L'isola del dottor Moreau, L'uomo invisibile, La macchina del tempo. Ma certo il fatto più eclatante che gli diede il massimo della notorietà fu l'interpretazione radiofonica che il grande Orson Wells diede del suo romanzo "La guerra dei mondi", una radiocronaca talmente verosimile da essere scambiata per vera e da gettare nel panico milioni di americani. Magie di altri tempi, oltre che di altri mondi.
Nel Paese dei Ciechi, racconto che faceva parte di una collana pubblicata all'inizio del Novecento su una rivista, si legge tutto d'un fiato e non solo per le sua brevità, ma per il desiderio di scoprire chi avrà la meglio tra Nunez, il vedente, e la comunità che da generazioni ha perso la vista.
Già, ma tra la guida andina e il gruppo di abitanti di quelle strane casupole di pietra con la sola porta e senza finestre, chi vive davvero nel Paese dei Ciechi? Bella domanda e ha ben ragione Sandro Modeo che nella nota conclusiva ci invita a leggere il racconto di Wells almeno due volte.

H.G. Wells "Nel Pese dei Ciechi"
61 pagine
Biblioteca Minima - Adelphi editore

a natale elemosina agli universitari.

   

NOSTRO COMMENTO IN FONDO..
"Sottoscrizione per i servizi ai disabili"
10-12-2008
La Repubblica

Il pedagogista ha lanciato il progetto con Alma Laurea. L´invito del prof: una bottiglia in meno alle feste di laurea. 
Canevaro: l´Ateneo non è accessibile, dobbiamo fare da soli. 
Il 12 un esponente dell'Onda sul palco con Epifani 
 
Ilaria Venturi 

BOLOGNA. Una sottoscrizione popolare per dare servizi agli studenti disabili che vogliono studiare all´Alma Mater. A lanciarla è il pedagogista Andrea Canevaro, con la fondazione Alma Mater e l´appoggio del rettore. Il suo invito parte da un piccolo esempio: «Alla festa di laurea stappate una bottiglia in meno e mettete quanto risparmiato in questo progetto». Invito anomalo, inedito.
Ma in un´università in cui i fondi calano di anno in anno «qualcosa bisogna pur fare». Una reazione a un´ingiustizia invisibile, ma bruciante: dal caso di Gerd Dani, studente iscritto ad Astronomia che ha perso il servizio di accompagnamento in Facoltà, alle cinque famiglie, denuncia Canevaro, che dopo aver aiutato i propri figli con disabilità a raggiungere il diploma si sono trovate le porte sbarrate in Università. «Non li hanno nemmeno iscritti perché hanno scoperto che l´università non è accessibile. Saperlo mi ha provocato una grande amarezza, ma anche la voglia di reagire. Le aule sono sparpagliate, gli orari delle lezioni non combinano: ci vuole un servizio di accompagnamento per questi ragazzi, le famiglie non ce la fanno, noi non ce la facciamo, la Regione, per una razionalizzazione delle risorse giusta, ma da verificare, non lo fa. Nel frattempo le risorse calano dappertutto e ciò che abbiamo perso non tornerà. Per questo è bene organizzarsi con nuovi progetti». Di qui l´iniziativa di azionariato popolare, un progetto intitolato a Gianni Selleri, «che ha sempre operato perché fossero riconosciuti i diritti delle persone con bisogni speciali e affinché queste potessero assumersi i corrispondenti doveri».
Il servizio di accompagnamento per i disabili, e non solo, ha subito riduzioni, dovute ai tagli, ma anche all´ultima Finanziaria che restringe le possibilità di fare contratti ai tutor. E poi c´è «una certa solitudine in cui operiamo», osserva Canevaro, che è delegato del rettore per la riduzione degli Handicap. «Le associazioni non ci sostengono come potrebbero, occorre un aiuto più solidale». Centinaia di cartoline saranno diffuse, proprio sotto Natale, con l´invito a un regalo: favorire l´autonomia degli studenti con disabilità. Ogni donazione, alla Fondazione Alma Mater (www. fondazionealmamater. unibo. it - tel. 0512091414) sarà restituita, tramite voucher assegnati con bando, agli studenti sotto forma di servizi: dall´accompagnamento all´assistenza a lezione, al tutorato per lo studio. Canevaro, con la Fondazione, e il Servizio disabili di Ateneo, che si occupa del coordinamento tecnico, ricorda: «Non è un´elemosina, ma un contributo per realizzare una parte della Costituzione». Quella che recita: «La scuola è aperta a tutti, i capaci e i meritevoli hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». 

NOSTRO COMMENTO..

Dato che è natale non vogliamo  essere troppo cattivi, quindi ci limiteremo ad una riflessione non ironica..o quasi.

Questo ci sembra, più che una forma di raccolta fondi di  tipo popolare, una elemosina che solleva dalle proprie responsabilità costituzionali lo stato italiano.

Sia chiaro, noi non abbiamo niente contro il volontariato, indispensabile anche ai ciecati in diversa misura.

Ciò non toglie che uno studente, alto, basso, zoppo, cieco, ipovedente, e normodotato, hanno diritto ad andare all'università, questo diritto non può essere sostituito da iniziative di questo genere, che ci riportano indietro di eoni, epoche preistoriche.

Se non ci fosse alma mater, tutti a casa a piangere sull'ingiustizia del mondo?

Non funziona con queste cartoline, è deleterio, pur riconoscendo lo sgomento di queste persone di buona volontà di fronte a queste ingiustizie.

Dice bene il responsabile di questa iniziativa, le  associazioni se ne fregano spesso e volentieri, arroccate dietro i loro interessi. Quali interessi? Progetti finanziati spesso con una barca di soldi, che non servono a niente, mentre genitori che hanno figli che desiderano andare all'università, devono elemosinare un aiuto materiale per gli spostamenti.

Ma anche l'esenzione  dalle tasse universitarie spesso viene pagata con l'indifferenza delle amministrazioni universitarie, non ti faccio pagare le tasse universitarie, ma arrangiati per il resto.

E se la vogliamo  dire tutta, le tasse dovrebbero non pagarle gli studenti , indipendentemente dalla disabilità, ma in base al reddito. Infatti spesso ci chiediamo,le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento a che cosa servono. Gli studenti normo dotati, a ben guardare sono più svantaggiati, non hanno fonti di finanziamento se non la famiglia o  il lavoro.

Meno male che è natale altrimenti avremmo picchiato più duro. Aspettiamo dopo le feste.


domenica 21 dicembre 2008

Fw: ciechi questuanti..

 ciechi questuanti..

ABBIAMO CHIESTO AL CORRIERE DELLA SERA DI BOLOGNA DI POTER REPLICARE ALL'ARTICOLO APPARSO L'11 DICEMBRE, RISPOSTA: NESSUNA,.
CI ARRANGIAMO LO STESSO.
 
   

Buongiorno, abbiamo appreso con notevole stupore la notizia di una meravigliosa conquista fatta a Bologna recentemente. Di cosa si tratta, di una conquista in campo medico? Forse  hanno scoperto il modo di ridare la vista a chi non vede? Oppure entro cinque minuti tutti i mezzi di trasporto saranno super accessibili per tutti, anche per chi non vede? Magari finalmente non ci  sarà pregiudizio alcuno nell'ihnteragire fra chi vede e chi non vede?

Niente di  tutto questo. Un cieco andando al motor show di bologna è riuscito ad ottenere l'ingresso gratis.

Noi di pianeta ciecagna, ci siamo abbastanza irritati, in quanto questa notizia roboante  da un segnale fuorviante dell'immagine dei ciechi. Barattare la nostra dignità di cittadini con una limitazione fisica, anteponendo il  nostro  handicap per avere un basso vantaggio economico, non ci sembra una buona cosa.  Spacciando, poi, tutto questo come conquista. Sia ben inteso, noi di pianeta ciecagna non disdegniamo, come tutti d'altronde, di usufruire di qualche sconto, tanto più che, nella fattispecie, se lo sconto è concesso ai disabili motori, a rigor di logica, non si vede perché non possa essere concesso anche alle altre categorie di disabili.

Il discorso è che lo sconto non è un diritto sancito per legge, ma un beneficio che, in modo del tutto arbitrario, un esercizio può decidere di concedere ad una certa categoria di persone, siano essi studenti, anziani, disabili, ecc. Quindi è legittimo informarsi se è previsto un qualche sconto, ma non è legittimo pretendiamo a spada tratta, facendo gli accattoni.

Bisogna accettare una eventuale risposta negativa, caso mai si possono avanzare delle proposte, ma non è giusto rivendicare un non diritto, perché la disabilità non è un titolo.

Molti dei nostri amici non vedenti la pensano come noi, quindi si sono abbastanza incavolati della figura da questuante fatta dal cieco di bologna.  Lo chiameremo il "cieco scontato"! Ci sentiamo liberi di dire la nostra perché il "cieco scontato" si è permesso di dare risalto ad una cosa che doveva rimanere privata.

Inoltre segnaliamo, che ci risulta che molti ciechi lavorano e sono beneficiari di pensioni, quindi non sono in stato di bisogno. Anche perché il cieco in questione fino a bologna ci è arrivato, quindi a meno che non abbia chiesto sconti a tutti avrà sostenuto delle spese.

Quando ci fa comodo, siamo uguali agli altri, quando non ci fa comodo siamo "diversi", ma diversi nel   portafogli.

Anche il presidente dell'uici di pesaro, rappresentante di categoria,  dare retta a un socio che gli chiede di intervenire per forzare in maniera antidemocratica il libero arbitrio di un'esercizio!

Adesso noi chiamiamo il presidente della repubblica per chiedergli se ci fa avere gli occhiali da sole scontati,, dato che tanto non ci servono.

Ribadiamo il concetto. Ci dissociamo totalmente dalla conquista, del "cieco scontato", anzi alla prossima edizione del motor show andremo a visitare l'evento pagando il biglietto e omaggiando la direzione dei nostri due libri: "cronache dalla ciecagna e colpo di stato a ciecagna" due libri che vogliono sfatare il luoghi comuni sui non vedenti.

Scriviamo a voi, per chiedere il diritto di replica e soprattutto perché molti visitatori del nostro sito www.pianetaciecagna.net si sono indignati come noi.

Speriamo che il nostro "cieco scontato" conquisti un po' di dignità.

sabato 13 dicembre 2008

pezzenti oltre che ciecati

ciao cari! ho appena sentito l'intervista fattavi da gr parlamento,
complimenti.
Non mi dilungo nel merito ci si conosce comunque buone e giuste
provocazioni.
Poco dopo scaricando la posta trovo un vostro articolo dal sapore ironico ma
dalla giusta rivendicazione nel tentativo di far capire che non tutti i
ciecati sono della stessa pasta! così che anchio sono solidale con
l'impiegata più libera dai condizionamenti rispetto al personaggio
incontrato quel giorno.
poi scorrendo la posta ecco qui un articolo che mi fa incazzare! tutto quel
che si è detto e si è scritto viene distrutto da questa persona che si vanta
per aver ottenuto l'ingresso gratis al motorshow.
Ma con tutte le sacrosante battaglie che si devono fare possibile che passi
come bella conquista questa minchiata?
così tutti i bei discorsi sentiti dalle vostre bocche sono stati spazzati
via dalla triste realtà.
Non arrendiamoci, visto che la ciecagna ha voce in capitolo bisogna battere
il ferro fin che è caldo.
Se non avete avuto l'onore di leggere l'articolo di cui sopra è di seguito
dopo i miei saluti e buona incazzatura.
Giuliano.

Vincono i ciechi, ingresso gratis al Motor Show

11-12-2008
Corriere di Bologna

BOLOGNA. Alessio Sanna ce l'ha fatta. Questo ragazzo pesarese di 24 anni,
completamente cieco dalla nascita, ha cambiato per la prima volta nella
storia del Motor Show le regole che riguardano l'ingresso delle persone
disabili: anche le persone cieche o ipovedenti adesso potranno entrare
gratis all'evento fieristico, come già succede per i disabili in carrozzina.
Dovranno presentare la tessera di appartenenza alla Uici, l'Unione italiana
ciechi e ipovedenti, o il certificato rilasciato dalla commissione di prima
istanza controllata dall'Inps. Alessio Sanna, che verrà al Motor Show oggi
per la prima volta, ha telefonato nei giorni scorsi alla segreteria
organizzativa e si è sentito rispondere che doveva pagare il biglietto,
perché solamente chi è in carrozzina non paga l'ingresso. «È scandaloso fare
dei disabili di serie A e di serie B», dice. La notizia è subito rimbalzata
sulle agenzie di stampa e ha quindi smosso la direzione del Motor Show che
ha quindi contattato la Uici di Pesaro, che tramite il suo presidente
Giannino Filippini aveva parlato di «grave discriminazioni». E Sanna ha così
ottenuto quello che voleva: «Ci stiamo organizzando - fa sapere la direzione
dell'evento - ma riusciremo già da oggi a farlo entrare gratis».
Alessio quindi spera davvero che oggi sia tutto pronto: «Mi hanno detto che
molte auto si possono toccare, lo spero perché le mani sono i miei occhi».

Silvia Saracino
 
Caro giuliano meno male che ci capisci. Ci siamo permessi di spararti sul nostro blog così natur, il commento lo hai già fatto tu.
Spero solo che non sia così come lo abbiamo letto, altrimenti continueremo a svendere la nostra dignità per quattro soldi, almeno la casta dei politici si arricchisce, noi elemosiniamo. Almeno una volta eravamo sui gradini delle chiese, adesso siamo alle mostre..

musica per le nostre orecchie.

   

Nostro commento:gente in gamba,michela e claudio sono nostri amici!!Leggete questa è musica per le nostre orecchie.

 


 
30-11-2008
SuperAbile.it

Webradio, turismo e sport senza barriere al centro dell'ultima giornata della mostra-convegno di Bologna. Dall'arte allo sport, le tecnologie possono aiutare le persone disabili a vivere meglio anche il proprio tempo libero. E non mancano neppure esempi di arte accessibile, ad iniziare dai musei tattili

BOLOGNA - Dall'arte allo sport, le tecnologie possono aiutare le persone disabili a vivere meglio anche il proprio tempo libero. La dimostrazione viene da HANDImatica, la mostra-convegno organizzata a Bologna dalla Fondazione Asphi, che oggi, sabato 29 novembre, nella sua ultima giornata, ha dato spazio e voce ad alcune delle più interessanti iniziative realizzate sul territorio nazionale.
"Abbiamo  iniziato un anno e mezzo fa per passione e per metterci in gioco, volevamo capire se due persone non vedenti potessero tecnicamente realizzare una webradio. Dopo sei mesi ci siamo resi conto che era possibile, e che inoltre ci stavamo divertendo molto". Lo dice Michela Marcato, fondatrice insieme a Claudio Levantini di Pulsante Radio Web. A HANDImatica, lo staff della radio ha assicurato otto ore di diretta al giorno, con interviste e approfondimenti, mentre ogni settimana realizza, e mette in rete, tre trasmissioni: "Sportissima", "La talpa tecnologica" sui software e gli hardware per la disabilità ed "Echi dalla Sherlockiana", realizzata grazie alla collaborazione con la libreria del giallo di Milano. "Ora siamo in una decina tra autori, speaker e fonici e per essere più solidi, anche economicamente, ci siamo riuniti nell'associazione Internettabile - continua Michela -. Nelle nostre trasmissioni abbiamo avuto ospiti come Carlo Lucarelli, Candido Cannavò e gli sportivi Igor Cassina e Giorgio Di Centa. Il sogno è che per qualcuno di noi questo possa diventare il lavoro vero".

Aprire le sale a tutti è invece l'obiettivo di "Cinema senza barriere", un progetto attivo sin dal 2005 a Milano, ma purtroppo ancona poco diffuso nel resto di Italia. Allo Spazio Oberdan di Milano i non vedenti possono ascoltare il film con delle cuffie e sentire un commento audio nelle scene prive di dialogo, mentre invece i non udenti possono leggere i sottotitoli dei dialoghi e la descrizione audio. La normale proiezione viene quindi soltanto integrata e rimane perfettamente fruibile anche per le persone senza problemi di vista o di udito. "In Inghilterra ci sono già 140 sale attrezzate, mentre qui in Italia c'è ancora molto da fare - spiega Eva Schwarzwald, ideatrice del progetto -. L'iniziativa per adesso ha coinvolto anche il cinema Farnese di Roma, il multicinema Galliera a Bari e ha suscitato l'interessamento di alcune sale di Firenze e Trento. Estendere il progetto ad altre città è importante perché ci permette di dividere i costi per il singolo film".    

Discesa libera, equitazione, tennis, escursioni: "se posso fare questo, posso fare tutto". La pratica sportiva come trampolino di lancio per l'inserimento della persona disabile nella società è la filosofia di Sportabili, associazione nata sulle Dolomiti trentine a Predazzo e attiva oggi anche in Piemonte ad Alba (CN). "Il disabile che riesce a superare l'eccitazione e le difficoltà di scendere da una montagna innevata - dicono - non si sentirà certo spaventato dall'idea di recarsi in posta a spedire una lettera o di iscriversi a un corso di informatica per poi entrare nel mondo del lavoro con profitto suo e della collettività". In inverno, ecco così i corsi di sci alpino e di fondo, tenuti dai maestri di sci della Scuola alpina della Guardia di Finanza di Predazzo. Gli istruttori sono professionalmente preparati per l'insegnamento alle persone disabili, mentre l'associazione mette a disposizione gli accompagnatori per i non vedenti e tutti gli ausili per ogni tipo di disabilità motoria. E in estate le attività continuano con equitazione, tennis in carrozzina, roccia, tiro con l'arco, nuoto, bicicletta, rafting e trekking in sentieri attrezzati e accessibili.

E' nata solo 9 mesi fa, ma è forte di un'esperienza ventennale tanto che oggi ha già iniziato a collaborare con i 2.800 villaggi turistici e camping italiani che aderiscono alla Faita Federcamping e ora sta per estendere il suo raggio di azione anche all'estero. E' l'associazione Village for all, che al motto "a ciascuno la sua vacanza" si pone come obiettivo la diffusione del turismo accessibile. "Abbiamo creato una rete di villaggi e di campeggi che possa rispondere alla sempre maggior domanda di turismo e di sport accessibili - dice il presidente Roberto Vitali -. Diamo certezze a chi va in vacanza, garantendo per tutte le strutture affiliate al network informazioni verificate direttamente da noi. Ma soprattutto facciamo formazione, perché se chi gestisce una struttura turistica non impara ad ascoltare le persone disabili e a capire bene i loro bisogni, è impossibile che poi realizzi servizi utili e adeguati". Per scegliere con consapevolezza la meta per le prossime vacanze, basta allora navigare sul sito dell'associazione (
http://www.villageforall.net/).

A HANDImatica non mancano poi esempi di arte accessibile. Si va dai musei tattili, come quello dell'Istituto Cavazza di Bologna, in cui i quadri più famosi vengono trasformati assai fedelmente in bassorilievi, ai progetti del Centro internazionale del Libro parlato "A.Sernagiotto" di Feltre (BL), che trasforma le pagine dei libri in file audio, in immagini tridimensionali o le riscrive in Braille.



contro articolo

Publicato dalla NUOVA VENEZIA il 12/012/08...

 

Apprendiamo con dispiacere che un cieco residente a Venezia non ha preso con senso dell'umorismo un commento di un'impiegata  che inavvertitamente è rimasto registrato sulla segreteria del suo cellulare.

Prima di tutto noi di pianeta ciecagna, salvo insulti pesanti, da codice penale tanto per intenderci, siamo per l'umorismo. Lo subiamo e lo spargiamo a piene mani.

Il protagonista di questo episodio, secondo noi di pianeta ciecagna, si è perso dietro il suo handicap, con una buona dose di permalosità.

Era una buona occasione per avere in pugno, ironicamente parlando, un'impiegata dell'inps, invece cosa ha fatto? Ha buttato tutto sul pietismo, dando un'immagine di "intoccabilità" delle persone non vedenti.

Noi siamo solidali con l'impiegata dell'inmps, che sicuramente, se richieste, poteva fare le sue scuse a livello personale. Non ci sembra affatto necessario fare tutto questo trambusto. I problemi sono ben altri.

A dimostrazione che il nostro cieco non era interessato solo al messaggio sulla sua segreteria, ha rimarcato la sua condizione di non  vedente attraverso la nota sul suo cane guida, più buono dell'anno. Noi conosciamo molti cani guida che questo premio non lo hanno mai ricevuto ma  non la fanno tanto lunga.

Consigliamo al nostro amico, di riconsiderare il suo atteggiamento, secondo noi, troppo intransigente nei confronti dei "normodotati". Per quanto ci riguarda il nostro obiettivo e la nostra pretesa sono quelli di essere trattati come tutti, invece in questo modo ci si pone su un   piedistallo, dove nessuno ci puùò raggiungere.

Ripetiamo: è legittimo magari essere infastiditi, ma non farne un caso nazionale, non gli hanno mica tolto il posto di lavoro  o la pensione!

Non ci ricordiamo dove, ma ci sembra in giappone, i cani sono addestrati anche per portare il telefono a chi ha problemi alle braccia, quindi l'impiegata non ha sparato troppo  in alto.

Inoltre ci chiediamo: invece  di indignarci per delle sciocchezze, perché non ci inalberiamo per le barriere sensoriali, per esempio invadendo i media per sensibilizzare sulla necessità di usufruire di bancomat parlanti, avvisatori vocali delle fermate sui treni, città meno imfestate dalle barriere fisiche?

Invece di piantare tanto "casino" lavoriamo in silenzio ma in modo concreto e poco spettacolare. Noi dobbiamo fare lobby soprattutto tirando la giacchetta alle nostre associazioni di categoria, sempre più distratte su temi non vicini alle esigenze di chi vuol girare il mondo ed essere visto prima di tutto come individuo con le proprie peculiarità  e successivamente come individuo con disabilità.

In ogni caso chiediamo al nostro cieco se il suo cane per caso, visto che lavora in un casinò, non legge le carte al tavolo del black jack o è addestrato a recuperare le biglie della roulette?? Magari glielo chiediamo sulla sua segreteria telefonica!

Sergio prelato

Sergio polin

Marco Pronello

www.ianetaciecagna.net.

Ps. Abbiamo  spedito una copia del libro di "cronache dalla ciecagna",    all'impiegata dell'inps per far capire che abbiamo il senso dell'umorismo.

 

pianeta ciecagna difende l'impiegata dell'imps

   

Nostro commento in fondo

 


Impiegata Inps deride un cieco segreteria telefonica registra tutto
05-12-2008
La Nuova Venezia

MESTRE. «Non mi risponde neanche al cell questo non vedente, ma il cane non gli abbaia quando sente la vibrazione del telefono?». Si tratta di una conversazione privata, involontariamente registrata dalla segreteria telefonica del cellulare di Roberto Lachin.
Lui è un dipendente del Casinò di Venezia, disabile al cento per cento, di fatto non vedente. La voce della registrazione appartiene ad una donna dell'ufficio Inps di via Fogazzaro, dove il giovane si è recato per ottenere una pratica. In questo caso doveva farsi rilasciare la documentazione che serve per usufruire dei tre giorni mensili di permesso che sono dovuti per la legge 104, alle persone con una grave disabilità come la sua. Così Roberto ieri mattina attorno alle 9.30 si è recato allo sportello con Penny, il suo labrador nero da guida che lo accompagna ovunque. Ha fatto la fila.
Poi è venuto il suo turno. Ha atteso un po' e ha fatto sapere che a prendere le carte sarebbe tornata la madre a mezzogiorno. Poco dopo, una volta rientrato a casa, si è accorto che aveva un messaggio in segreteria telefonica. Il numero registrato era quello dell'ufficio di via Fogazzaro.
Dall'apparecchio cellulare, una voce di donna: «Ma non mi risponde al cellulare questo non vedente, non ha la vibrazione, il cane non gli abbaia quando sente il suono» e una risata complice con qualche altro collega.
«Evidente - spiega - che la dipendente mi aveva cercato, forse non ho risposto, ma lei non si è accorta che nel frattempo è partita la segreteria mentre mi prendeva in giro perché non ci vedo». A questo punto il giovane molto scocciato, è tornato all'ufficio con la registrazione per chiedere conto della telefonata. «La donna mi ha chiesto scusa - spiega - dicendo che in questo periodo è stressata. Io però quando cado nelle pozzanghere perché magari non me ne accorgo, non mi permetto di deridere la gente perché sono stressato». Prosegue: «Anche la direttrice dell'ufficio si è scusata, spiegandomi però che l'impiegata aveva sbrigato la mia pratica di corsa, facendomi capire che devo essere comprensivo dal momento che mi è stato reso un servizio». Da qui l'indignazione di Roberto Lachin e della moglie Izumi, di origine giapponese. «E' vero che mi hanno dato un servizio, ma è il loro lavoro, compreso quello di essere gentili. Un trattamento simile - spiega - non me lo sarei mai aspettato. Mi capita a volte quando entro nei centri commerciali, che le guardie mi facciano notare che non potrei far entrare il cane nonostante si accorgano che sono non vedente, ma una simile mancanza di rispetto mai». Lachin gira sempre con Penny, che oltre ad essere affettuosa è molto obbediente e come tutti i cani addestrati risponde a comando in tedesco. Quest'anno è stata premiata come il «cane più buono dell'anno» ad un concorso organizzato alla Gazzera. Il labrador è un regalo del Lions club di Mestre. «Ci spiace per quanto accaduto - spiegano dalla sede veneziana dell'Inps - con il cliente ci siamo scusati più volte, l'impiegata era commossa. Il comportamento della dipendente è stato sicuramente causato da un momento di stress e comunque non ha attenuanti, ce ne rendiamo conto.
Quello che possiamo dire è che ha sbrigato una pratica che richiede molto tempo in tutta velocità». «In ogni caso - aggiungono - la collega è rimasta male per l'accaduto, era in buona fede, non voleva certo offendere l'utente.
E comunque siamo ben consci che quanto accaduto non ha giustificazioni e ci dispiace».

(Marta Artico)
   

 

Leggetevi la risposta che abbiamo mandato alla nuova venezia…

lunedì 8 dicembre 2008

onu e diintorni

       

 

 

Care amiche e cari amici,

 

ci sono delle novità bellissime per tutti coloro che desiderano fare o farsi un regalo originale !


Abbiamo appena pubblicato in formato CD audio I RACCONTI ITALIANI DI NATALE.

Non solo… è disponibile in audiolibro per il Download MP3 una raccolta di Documenti fondamentali dell'ONU preparata proprio per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che cade il 10 dicembre. Col vostro acquisto contribuirete alle campagne per la pace e i diritti umani di Amnesty International. 

 

Per incoraggiare comunque il "consumo" di cultura all'ombra dell'albero natalizio, offriamo uno SPECIALE sconto del  50 % su TUTTI GLI AUDIOLIBRI del catalogo on-line (sia in Download MP3 che in CD/CDMP3) e questo fino al 31 dicembre.

 

 

RACCONTI ITALIANI DI NATALE

 

Riscopriamo il piacere di ascoltare i grandi scrittori italiani che hanno dedicato al Natale queste storie. Da D'Annunzio a Calvino, da Buzzati a Rigoni Stern, da Gozzano a Lodoli. Natali inaspettati, con la neve e senza la neve, edificanti e scioccanti, esilaranti e poetici. Il ritratto più completo del giorno più speciale dell'anno dalle voci di Eleonora Calamita, Luigi Marangoni, Maria Grazia Mandruzzato ,Giancarlo Previati, Lucia Schierano, Alberto Rossatti, Massimo D'Onofrio e Moro Silo.

 

Disponibile in 2 CD audio sia on-line che nelle migliori librerie italiane. La versione digitale per il Download MP3 sarà on-line dal 10 dicembre.

Dalla scheda di dettaglio dell'opera potrete ascoltarne un'anteprima.

http://www.ilnarratore.com/index.php?eshop_catlist=17&eshop_subcatid=18&eshop_prodid=266&utm_source=031208&utm_medium=em

 

I DIRITTI INTERNAZIONALI - LE DICHIARAZIONI DELL'ONU

 

Nel 60° anniversario della "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani", che cade il 10 dicembre, il Narratore audiolibri coglie l'occasione per pubblicare la lettura ad alta voce non solo di questa Carta fondamentale per i popoli e le nazioni del mondo, ma anche altri di tre documenti che sono strettamente collegati con essa seppur approvati dall'Assemblea delle Nazioni Unite in tempi diversi e più vicini a noi: la "Dichiarazione UNESCO sulla razza e sui pregiudizi razziali" del 1978, la "Convenzione ONU sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna" del 1979 e la "Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia" del 1989. E questo per dar modo a tutti coloro che attraverso l'ascolt o desiderano riflettere sulle implicazioni personali e collettive delle decisioni delle Nazioni Unite.

La pubblicazione è rivolta in particolar modo ai giovani, studenti e non, che poco o nulla conoscono della storia dei diritti delle donne, degli uomini e dei bambini a così tanti anni dalla loro proclamazione su scala planetaria.

L'INTERO RICAVATO DELLA VENDITA DELL'AUDIOLIBRO SARA' DEVOLUTO AD AMNESTY INTERNATIONAL PER SOSTENERE LE SUE CAMPAGNE IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI.www.il narratore.it

 

libri natalizi


Natale delle scrittrici: da Rowling a Meyer Fenomeno audiolibri
04-12-2008
L'Unione Sarda

L'assalto degli editori

Regina delle strenne sembra proprio destinata a essere quest'anno J.K. Rowling, l'autrice di Harry Potter, della quale escono il 4 dicembre le attesissime Fiabe di Beda il Bardo , con i commenti di Albus Silente. Ma impazza anche il fenomeno Twilight e, sull'onda del successo del film, i libri di Stephanie Meyer avranno sicuramente un posto d'onore fra i regali natalizi.
Vanno forte fra i libri da mettere sotto l'albero anche due acclamate scrittrici italiane con i loro nuovi romanzi: Melania Mazzucco e il suo Tintoretto de La lunga attesa dell'angelo (Rizzoli) e Margaret Mazzantini con Venuto al mondo (Mondadori), ambientato nel momento scuro della guerra nella ex Jugoslavia. Per questo Natale arrivano in libreria anche tante nuove collane di audiolibri, singolari lettere a Babbo Natale come quelle di Pulsatilla, gli immancabili thriller, noir e i consueti libri di previsioni di astrologi come Branko (Mondadori) e Paolo Fox (Cairo editore).
Le cinque fiabe magiche di Beda il Bardo saranno pubblicate da Salani per la prima volta anche in Italia in contemporanea con il Regno Unito e gli Stati Uniti, nella traduzione di Luigi Spagnol. Solo una, La storia dei tre fratelli , viene narrata nel settimo e ultimo volume della saga di Harry Potter, le altre appaiono per la prima volta. Della saga della Meyer sull'amore fra l'adolescente Bella e il vampiro buono Edward, pubblicata in Italia da Fazi, è uscito in contemporanea con l'arrivo nelle sale del film Twilight , l'ultimo volume Breaking Dawn .
Le famose letterine a Babbo Natale diventano protagoniste di libri particolari come quelle proposte da Pulsatilla nel libricino pubblicato da Bompiani: Quest'anno ti ha detto male. Lettere a babbo natale cestinate da lui medesimo e casualmente ritrovate . Arriva anche Un Babbo Natale magro (Mattioli), cinque racconti esilaranti dell'americano Ellis Parker Butler.
Tanti gli audiolibri a conferma della crescita d'interesse per i libri da ascoltare molto apprezzati da Stephen King nei suoi lunghi viaggi in automobile. Fra questi la nuova collana Audiolibri Salani con titoli cult come La profezia di Celestino di James Redfiled letto da Monica Guerritore e Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling, letto da Giorgio Scaramuzzino. Emond Audiolibri, in contemporanea con il film Il passato è una terra straniera , ha pubblicato il secondo libro della trilogia dedicata all'avvocato Guerrieri, Ad occhi chiusi , di Gianrico Carofiglio, letto dallo stesso autore. Per chi ama Montalbano, tornato dopo tre anni in tv con quattro episodi, c'è il nuovo romanzo di Andrea Camilleri L'età del dubbio (Sellerio) dove il famoso commissario diventa più internazionale.
Fra i numerosi libri di giornalisti ecco il Viaggio in un'Italia diversa (Mondadori) di Bruno Vespa, Il presidente bonsai (Rizzoli) di Sebastiano Messina, Io c'ero di Enzo Biagi (Rizzoli) che è anche protagonista del libro In viaggio con mio padre (Rizzoli) di Bice Biagi. Per gli autori stranieri spiccano il nuovo Il gioco dell'angelo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafon, il David Grossman di A un cerbiatto somiglia il mio amore (Mondadori), il Diario, volume II (Feltrinelli) di Witold Gombrowicz e Aisha, l'amata di Maometto (Newton Compton) di Sherry Jones.

web radio

04-12-2008
Redattore Sociale

Da gennaio sede attrezzata e nuovi programmi per la web radio dell'Istituto dei ciechi Cavazza di Bologna. Informazione e disabilità: le conclusioni dell'ultima giornata di Handimatica

BOLOGNA. Si chiama "Radio Oltre", e da gennaio crescerà e potenzierà le trasmissioni. La web radio dell'Istituto dei ciechi di Bologna "Francesco Cavazza" trasmetterà da un nuovo studio e arricchirà i programmi, iniziati in via sperimentale un anno e mezzo fa sul sito internet della radio
www.radiooltre.it, dove è possibile ascoltare le trasmissioni in streaming, in diretta, oppure dal podcast, scaricandole dall'archivio. La redazione si sposterà in uno studio attrezzato professionalmente con una stanza di regia e due di registrazione, per trasmettere quotidianamente programmi di musica, cultura e informazione sulla disabilità e non solo.
La realtà delle web radio, che si ascoltano attraverso internet, è stata al centro di un incontro nella giornata conclusiva di "Handimatica", la fiera sulle tecnologie per le disabilità tenutasi a Bologna da giovedì a sabato scorso. Il dibattito ha voluto fotografare la realtà in crescita delle radio on line come strumento di partecipazione delle persone con disabilità. "Vogliamo puntare su un progetto di nicchia, che dia spazio e voce a tematiche altrimenti ignorate - afferma Mario Barbuto, direttore dell' Istituto "Francesco Cavazza" -, senza però rinchiuderci in noi stessi. Il nostro intento è quello di realizzare uno strumento dinamico, capace di accrescere l'informazione e le conoscenze relative al settore della disabilità visiva, ma anche della disabilità in generale".
Il progetto Radio Oltre coinvolge una quindicina di persone che collaborano alla creazione dei programmi e altre cinque persone che invece si occupano della parte tecnica della trasmissione via web e anche dell'organizzazione del palinsesto. La web radio dell'Istituto Cavazza trasmette anche il notiziario di Popolare Network, e ha tra i suoi primi obiettivi quello di fornire informazioni sui servizi e sugli ausili per i non vedenti e anche per le persone con altre disabilità. Tra i programmi con più seguito ci sono "Sportissimo" e "Acusticamente", rassegna di cantautori e musicisti con disabilità che quest'anno ha proposto un tributo a Ray Charles. Molto importanti sono anche le serate di lettura, nelle quali vengono letti ad alta voce alcuni romanzi. "Tra gli obiettivi abbiamo anche quello di valorizzare nuovi talenti musicali - ha detto il direttore Barbuto -, dando spazio ai musicisti emergenti". L'ambizione degli organizzatori di Radio Oltre è anche di offrire nuove opportunità di lavoro integrative per non vedenti, come per esempio il tecnico di regia, il redattore o il conduttore.
All'incon


tro di Ha


ndimatica ha partecipato anche Cristina Lasagni, direttrice della trasmissione "Psicoradio", che va in onda ogni settimana sulle frequenze di Popolare Network e su quelle di Radio Città del capo, emittente bolognese. "Psicoradio" è realizzata da persone con disagio psichico ed è sia una trasmissione che un corso professionale per imparare a scrivere, condurre e dirigere un programma radiofonico. Francesco Levantini, presidente di Internettabile onlus, ha raccontato invece l'esperienza di "Pulsante radio web", un'altra emittente che trasmette via internet. "Crediamo che questa tecnologia possa coinvolgere le persone con disabilità e aiutarle molto a partecipare e a condividere le loro esperienze".

(cr)


web radio

04-12-2008
Redattore Sociale

Da gennaio sede attrezzata e nuovi programmi per la web radio dell'Istituto dei ciechi Cavazza di Bologna. Informazione e disabilità: le conclusioni dell'ultima giornata di Handimatica

BOLOGNA. Si chiama "Radio Oltre", e da gennaio crescerà e potenzierà le trasmissioni. La web radio dell'Istituto dei ciechi di Bologna "Francesco Cavazza" trasmetterà da un nuovo studio e arricchirà i programmi, iniziati in via sperimentale un anno e mezzo fa sul sito internet della radio www.radiooltre.it, dove è possibile ascoltare le trasmissioni in streaming, in diretta, oppure dal podcast, scaricandole dall'archivio. La redazione si sposterà in uno studio attrezzato professionalmente con una stanza di regia e due di registrazione, per trasmettere quotidianamente programmi di musica, cultura e informazione sulla disabilità e non solo.
La realtà delle web radio, che si ascoltano attraverso internet, è stata al centro di un incontro nella giornata conclusiva di "Handimatica", la fiera sulle tecnologie per le disabilità tenutasi a Bologna da giovedì a sabato scorso. Il dibattito ha voluto fotografare la realtà in crescita delle radio on line come strumento di partecipazione delle persone con disabilità. "Vogliamo puntare su un progetto di nicchia, che dia spazio e voce a tematiche altrimenti ignorate - afferma Mario Barbuto, direttore dell' Istituto "Francesco Cavazza" -, senza però rinchiuderci in noi stessi. Il nostro intento è quello di realizzare uno strumento dinamico, capace di accrescere l'informazione e le conoscenze relative al settore della disabilità visiva, ma anche della disabilità in generale".
Il progetto Radio Oltre coinvolge una quindicina di persone che collaborano alla creazione dei programmi e altre cinque persone che invece si occupano della parte tecnica della trasmissione via web e anche dell'organizzazione del palinsesto. La web radio dell'Istituto Cavazza trasmette anche il notiziario di Popolare Network, e ha tra i suoi primi obiettivi quello di fornire informazioni sui servizi e sugli ausili per i non vedenti e anche per le persone con altre disabilità. Tra i programmi con più seguito ci sono "Sportissimo" e "Acusticamente", rassegna di cantautori e musicisti con disabilità che quest'anno ha proposto un tributo a Ray Charles. Molto importanti sono anche le serate di lettura, nelle quali vengono letti ad alta voce alcuni romanzi. "Tra gli obiettivi abbiamo anche quello di valorizzare nuovi talenti musicali - ha detto il direttore Barbuto -, dando spazio ai musicisti emergenti". L'ambizione degli organizzatori di Radio Oltre è anche di offrire nuove opportunità di lavoro integrative per non vedenti, come per esempio il tecnico di regia, il redattore o il conduttore.
All'incon


tro di Ha


ndimatica ha partecipato anche Cristina Lasagni, direttrice della trasmissione "Psicoradio", che va in onda ogni settimana sulle frequenze di Popolare Network e su quelle di Radio Città del capo, emittente bolognese. "Psicoradio" è realizzata da persone con disagio psichico ed è sia una trasmissione che un corso professionale per imparare a scrivere, condurre e dirigere un programma radiofonico. Francesco Levantini, presidente di Internettabile onlus, ha raccontato invece l'esperienza di "Pulsante radio web", un'altra emittente che trasmette via internet. "Crediamo che questa tecnologia possa coinvolgere le persone con disabilità e aiutarle molto a partecipare e a condividere le loro esperienze".

(cr)

mercoledì 26 novembre 2008

pass..non pass..

 

NOSTRO COMMENTO..
Boom di pass per disabili
20-11-2008
La Repubblica

In dieci mesi 1.200 certificati. Toccata quota 21 mila

di Sara Scarafia

PALERMO. Milleduecento nuovi pass per invalidi rilasciati dall´inizio dell´anno. Tanti sono i cittadini che nel 2008 hanno ottenuto un tagliando per la macchina dall´ufficio H del Comune. Un vero e proprio boom legato molto probabilmente all´avvio delle Ztl, più tardi annullate, e al nuovo piano traffico che bloccherà la circolazione nelle ore di punta all´ottanta per cento delle auto.
A Palermo una macchina ogni venti porta appiccicato sul parabrezza il tagliando arancione che permette di parcheggiare gratis sulle strisce blu, di utilizzare le corsie preferenziali, di ottenere su richiesta un posto auto davanti al portone e soprattutto di circolare in barba a qualunque ordinanza di limitazione del traffico.
I permessi rilasciati dall´ufficio H sono 21 mila: moltissimi se si pensa che solo nel 2003 erano appena diecimila. Un pass, quello "H", che dovrebbe essere riservato solo a quegli automobilisti che hanno un handicap limitante. Veri disabili che per primi chiedono a gran voce controlli rigidi contro i finti invalidi.
Ma come si fa a ottenere un permesso? La procedura è fin troppo semplice. Basta un certificato, con modulo prestampato, rilasciato dal servizio di Medicina legale dell´Ausl che attesti la «capacità di deambulazione sensibilmente ridotta», e in allegato una copia della carta d´identità. Per ottenere il certificato non occorre essere invalidi civili, ma basta avere problemi permanenti o temporanei di deambulazione.
Con il modulo che attesta la ridotta capacità motoria, ci si presenta poi all´ufficio H che però non fa alcun controllo incrociato con l´Ausl per verificare se il certificato presentato (un semplice modulo con carta intestata, timbro dell´Ausl e firma non leggibile di un medico) sia stato realmente rilasciato dal servizio di Medicina legale. E del resto nemmeno l´Ausl ha alcuna competenza sui controlli successivi.
Una volta conquistato il contrassegno, che vale per cinque anni, il più è fatto. Secondo il regolamento di Palazzo delle Aquile, il certificato dell´Ausl è necessario soltanto quando si richiede il tagliando per la prima volta: per il rinnovo basta un certificato del medico di base. Di fatto, quindi, ai furbi della strada basta avere un parente anziano per ottenere il prezioso lasciapassare che mette al riparo da strisce blu, code, targhe alterne e Ztl.
I controlli sono difficili. La polizia municipale, che dall´inizio dell´anno ha denunciato per truffa e falso più di cinquanta persone che circolavano con pass contraffatti, non nascondono le difficoltà nello scovare i finti disabili.
Difficoltà che altri grandi Comuni hanno superato ingegnandosi. Torino, per esempio, ha dichiarato guerra ai finti disabili dopo le tante denunce dei cittadini. Qui i vigili adottano la tecnica del pedinamento: in due, in borghese, ogni giorno seguono le auto munite di contrassegno con la carrozzina. Se al volante, insieme con il conducente, non c´è il disabile intestatario del permesso, il tagliando viene ritirato. In meno di quattro mesi sono stati ben trenta i furbi smascherati.
Ma c´è di più: il Comune di Torino, indagando sui finti handicappati, ha trovato anche 1.200 tagliandi di persone ormai defunte ma che i familiari non avevano restituito. Contro le falsificazioni, poi, ha ritirato tutti i quasi novemila permessi, meno della metà di quelli di Palermo, per applicare un bollino a prova di contraffazione.
Il vice comandante della polizia municipale, Serafino Di Peri, fa quello che può. Ha destinato un pattuglia solo al controllo dei finti invalidi: «Andiamo avanti giorno dopo giorno». E il numero uno di via Dogali, Nunzio Purpura, assicura che con l´avvio del piano traffico i controlli verranno intensificati: «I furbi stiano attenti, con meno macchine saranno molto più riconoscibili»

Nostro commento

.Mi..zzica!In xi Sicilia  si respira un’aria insalubre, ci sono un sacco di invalidi. Puntualizziamo anche però, che al tagliando hanno diritto anche i non vedenti e ipovedenti. Come al solito si comincia a bastonare da Torino, noi ci abitiamo e siamo ben contenti. Abbiamo un sacco di amici con problemi seri di deambulazione e ci dispiace vedere il menefreghismo di chi pensa che il pass sia una stupidaggine da sfruttare per fare i propri comodi.


fumetti

In un calendario il mondo dei non vedenti visto dai piu' grandi disegnatori
23-11-2008
ToscanaTV

Il mondo dei non vedenti interpretato dai piu' famosi disegnatori e racchiuso in due calendari.

FIRENZE. Il progetto, unico in Italia, porta la firma della Univoc di Prato che riunisce i volontari dell'Unione nazionale ciechi e che per promuovere le attivita' dell'associazione e raccogliere fondi ha deciso di dare ai 12 mesi del 2009 un'impronta speciale, quella dei piu' grandi fumettisti italiani e stranieri. La loro risposta alla proposta pratese e' stata oltre le aspettative: tutti i 32 interpellati hanno detto si tanto che e' stato necessario realizzare due calendari per non escludere nessuno. La bella iniziativa ha visto la partecipazione oggi pomeriggio del famoso disegnatore Ivo Milazzo che insieme a Niccolo Storai hanno regalato disegni improvvisati a chi ha acquistato uno dei due calendari. A proposito, chi fosse interessato puo scrivere a visionauti@gmail.com, rivolgersi al negozio di fumetto Mondi paralleli di via Mazzei o presentarsi al banchino che l'associazione portera' in piazza Duomo il 13 e il 14 dicembre in occasione di Santa Lucia, la protettrice dei ciechi. Il ricavato sara' devoluto ala Univoc. Per vedere i disegni della coppia di calendari basta collegarsi a univoc.blogspot.com.

sabato 22 novembre 2008

metro milano

NON VEDENTI E ATM. Cittadini senza diritti
15-11-2008
Il Corriere della Sera

Lettere al Corriere della Sera

Da quando la mia diagnosi è morbo di Behcet, si è avverato quello che mi avevano detto i medici: sono entrato nel buio profondo. Grazie alla mia famiglia che mi ha dato la forza di reagire, e grazie all'Unione italiana ciechi, ho frequentato la scuola da centralinista e ho imparato a leggere e scrivere il braille. Da cieco ho fatto tanti sport a livello amatoriale, alcuni anche pericolosi, come lanciarmi da cinquemila metri: senza paura. Lungo la strada che mi porta al lavoro trovo ostacoli di ogni genere: non mi sono mai lamentato. Però di una cosa mi indigno: nella civile Milano quando sono sul marciapiede della linea 2 nessuno annuncia la direzione del metrò. L'Atm dovrebbe mettere fine a questo disagio per tutti i non vedenti che devono chiedere: scusatemi, c'e qualcuno, che può dirmi in che direzione va questo treno? Considerando che sullo stesso binario transita il metrò per Gobba, per Gessate e per Cologno.
Quando le mie orecchie sentiranno l'annuncio della direzione del metrò, chiamerò l'Atm e gli griderò a nome di tutti i ciechi, grazie grazie grazie.

NOSTRO COMMENTO..

Ragazzo mio sbagli di grosso a ringraziare. Ringraziare un paio di…rotaie! L’azienda dei trasporti milanese deve farlo per legge, perché deve rendere accessibili i trasporti a tutti ed in particolare a chi ha disabilità sensoriali. Quindi ti consigliamo di rompere le banane all’unione ciechi di milano, perché deve provvedere facendo pressioni  sul’atm, invece di occuparsi di cose con meno impatto pratico.

Quindi niente grazie al massimo andatevela a prendere nella metropolitana!

retorica pelosa.


Disabilità chiama solidarietà
16-11-2008
L'Arena

Se ti azzardi a dire ad una persona: «sei un handicappato», sai bene di non fare un complimento, ma una offesa, soprattutto se la parola è assunta con valore simbolico. E non dici: «hai un limite», come vorrebbe la traduzione italiana dall'inglese «handicap».
Forse anche per essersi resi conto dell'equivocità delle parole applicate a chi presenta dei limiti fisici o psicologici o mentali, si è passati ad una terminologia vellutata: «Diversamente abili», nella quale si accentuano le positività insite in tale soggetto, ma lasciando pur sempre trasparire ciò che non si vuol più proferire apertamente, continuando a pensarlo. In realtà, lo stato d'animo e la valutazione nei suoi confronti rischia di non cambiare gran che di registro.
Se invece si avesse il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, si risolverebbero molti problemi, dando loro una precisa collocazione. Si potrebbe, ad esempio, ricorrere ai termini «limite, disabilità», che non evocano affatto negatività globali.
Semplicemente segnalano dei dati di evidenza, dai quali nessuno è immunizzato.
In altre parole, nessuno di noi è senza limiti, totalmente abile. Ognuno è soggetto a limiti e disabilità, sia pure di diversa entità.
Esemplifichiamo anche umoristicamente: ci può essere uno scienziato che sa tutto del caffé e non si è mai preso la briga di prepararsene uno. Scienziato nella conoscenza di tutti i processi, dalla piantagione alla macinazione, ma disabile nel farselo da sé, quando ne ha voglia. Anche lui ricorre ad una persona abile in materia, come può essere sua moglie o un barista.
Banale esempio che può dirla lunga su infiniti esempi che riguardano la vita di tutti i giorni. Siamo tutti abili in alcuni settori e disabili in altri. Il che ci fa concludere che siamo bisognosi gli uni degli altri; che nessuno è in grado di fare tutto da solo, ma ha bisogno dell'aiuto di qualcuno.
Questo per dire che noi, strutturalmente, siamo bisognosi di solidarietà da parte degli altri, e siamo nello stesso tempo chiamati alla solidarietà.
Fatte queste debite precisazioni, possiamo ora spendere una parola in merito nei confronti di coloro che sociologicamente sono etichettati come «diversamente abili». Ce ne sono di diversa natura: chi ha limiti nel fisico, nella psiche, nell'uso delle facoltà conoscitive...Ci stanno davanti. Inerti.
Fortunatamente oggi si muovono o vengono condotti in carrozzella in mezzo al pubblico con molta più naturalezza rispetto a tempi passati. Le stesse strutture architettoniche si adeguano sempre di più alla possibilità di essere usate anche da loro.
Certo, queste persone manifestano dei limiti. Ma non sono inutili per la società, o solo un peso. Sono anche una grande risorsa. A patto che sappiamo intercettarla come risorsa. E metterci in comunicazione con loro.
Anche noi abbiamo bisogno di loro. Se ben considerata, la loro condizione è per noi una scuola di vita ed essi, ciascuno di essi, collocati sull'alta cattedra del limite, dell'infermità e del dolore, ci possono insegnare valori che sono a rischio di estinzione.
Vale la pena di suggerire ai giovani e ai non più giovani di farsi loro alleati e compagni di viaggio. Di mettersi al loro servizio specialmente quando sono in crisi esistenziale di identità.
Un po' di tempo passato assieme a loro, a loro servizio umile e naturale, è un anticorpo sicuro contro il vuoto interiore di chi sta sperimentando l'insignificanza della propria vita, «handicappata» dalla viziosità e dal disinteresse su molti fronti. A contatto diretto con i disabili ci si ricrea. Si prende una boccata di ossigeno spirituale. Ci si rigenera. Mica male come cura dello spirito. Basta provare.
Per molti è una occasione propizia per riscoprire la fortuna che ha baciato la propria vita; per mettere a frutto talenti altrimenti destinati a rimanere sepolti, specialmente il talento della sensibilità e della solidarietà; di incontrare Gesù Cristo certamente presente in ogni persona, a cominciare da chi è nella sofferenza. Divenendo in tal modo mano accarezzevole e segno vero di una presenza tenerissima e invisibile, quella di Cristo che è solidale fino alla croce con i disabili.
Una croce che diventa meno insopportabile grazie ai tanti cirenei che si alternano nel portarla e che redime il cuore di chi la soccorre.

Giuseppe Zenti

NOSTRO COMMENTO.

Maremma Handicappata!Non volevamo mettere mano a questo ginepraio di cose in qualche misura, secondonoi giuste, ma non si può fare diversamente.

Allora, prima di tutto dipende dalla disabilità, alcune disabilità molto gravi necessitano di gesti e professionalità adeguate. Il mondo del volontariato può dare sicuramente una mano alle famiglie, alleggerirle dal loro faticoso percorso di vita con i figli e parenti con handicap seri. Ma quello che ci infastidisce, come al solito, è la retorica che si cela dietro queste prediche che  hanno un fondamento religioso. Legittimo essere religiosi e farne una motivazione,ma non è necessario sbandierarla come un feticcio, l’importante è  dare una mano. Ma se vuoi dare un aiuto al prossimo non ti paludare di questa patina celeste che soffoca una banale verità: la natura fallace rende handicappati molti esseri umani, gli handicappati non sono né utili né inutili, sono e basta. Per fortuna in quest’epoca di civiltà l’attenzione su queste persone (compresi noi)  è forte, ed è possibile combattere per avere più spazi e risorse.

Noi rigettiamo il concetto, che per stare meglio devi stare con chi sta peggio. Basta con questi valori da trovare con chi ha la sfiga di avere una limitazione fisica e mentale, per sentirsi meglio. Noi non abbiamo verità speciali da offrire, semplicemente molti di noi combattono per stare a galla e godersi la vita il più possibile, senza farla tanto lunga.  Spesso invece molti compagni di handicap si chiudono in se stessi e rigettano ogni aiuto,cosa  triste ma è una scelta. La sofferenza non è ne bella ne auspicabile, insegna al massimo a chi la vede dall’esterno  di toccarsi gli zebedei per non subirla mai personalmente. Ccomunque dato che siamo così  lungimiranti e vi facciamo stare così bene dovremmo mettere un tariffario.

Non si può essere più semplici, affrontare chi ha limiti  se ne si  ha voglia, senza farla tanto lunga? No, niente da fare chi soffre può insegnare e servire da esempio! Chi soffre è deve combattere ogni giorno ha un solo desiderio: non soffrire  più, e vedere sparire il proprio handicap, non è difficile da capire!

ciechi nel cinquecento

Oggetto: Conferenza a Ginevra sul "cieco di Adria"... [Il Resto del Carlino]

PressVisione anno VII / n. 723

Conferenza a Ginevra sul "cieco di Adria"...
12-11-2008
Il Resto del Carlino

GINEVRA. Conferenza a Ginevra sul "cieco di Adria" dal titolo "Luigi Groto: un poète provincial aux rayonnement européen". Oltre le celebrazioni inevitabili di qualche ricorrenza, il Groto è studiato e riconosciuto autore di pregevole rilievo nella cultura del Cinquecento soprattutto da ricercatori esterni. Recentemente se n'è interessato Pier Luigi Bagatin con la pubblicazione delle Lettere famigliari del Groto mentre nella "lontana" Roma, all'Università La Sapienza, lo scrittore adriese è stato studiato dal dottor Mario Nanni, che gli ha dedicato non solo una ponderosa tesi di laurea ma anche ricerche successive approdate ad un testo, "Il bianco e il nero delle donne", composto di brani tratti proprio dalle Lettere Famigliari e che probabilmente la Biblioteca Comunale presenterà in forma dialogata il prossimo anno. Ma a rendere ancora più interessante lo studio sul Groto è la notizia, giunta alla Biblioteca adriese, della conferenza tenuta alla Facoltà di lettere dell'Università di Ginevra dalla professoressa Barbara Spaggiari il 3 novembre scorso dal titolo "Luigi Groto: un poète provincial aux rayonnement européen". La professoressa Spaggiari, che sta preparando l'edizione critica e commentata delle Rime di Luigi Groto, ha messo in risalto l'influenza che l'opera dell'autore adriese ha avuto fuori d'Italia su alcuni dei principali autori manieristi e barocchi, da Shakespere a Camões, da Cervantes a Góngora e Queveda. Il testo della conferenza sarà pubblicato sulla rivista Italique della Fondation Barbier - Müller di Ginevra che annovera nel suo fondo di cinquecentine varie opere del Groto, tra cui l'editio princeps delle Rime (1577). La Biblioteca Comunale si onora di trattenere rapporti frequenti con i vari studiosi di Luigi Groto e di organizzare diverse iniziative per ricordare e valorizzarne l'opera.

a.p.

NOSTRO COMMENTO..

Mazza sti ciecati, anche nel cinquecento sidavano da fare! Noi tre siamo i ciechi di Taurinorum, al massimo i nostri libri li useranno per mettere in piano un tavolino svirgolato in cantina…

giovedì 20 novembre 2008

pesca che passione..

Pesca accessibile, arrivano i corsi per non vedenti
11-11-2008
Redattore Sociale

Iniziativa dell'associazione ''Caccia grossa'' di Pescara. Umberto Nosenso, istruttore: ''Cominciare con i non vedenti è una provocazione perché vogliamo far capire che la pesca è accessibile a tutti i disabili''

PESCARA - Un corso di pesca per non vedenti. L'iniziativa è di "Caccia Grossa" associazione no profit di pesca sportiva nata a Pescara nel 2006, con sedi a Roma, Ascoli, Rieti, Frosinone, unica a proporre incontri e corsi gratuiti a persone con handicap. L'idea è venuta al presidente Daniele Di Girolamo e a Umberto Nosenzo, disabile da oltre trent'anni appassionato di questo sport, durante il quarto meeting "insieme a pesca", manifestazione sportiva e sociale cui partecipano esperti pescatori, professionisti, semplici appassionati, in compagnia di ragazzi e ragazze con disabilità fisica e mentale. "Di tutte le esperienze che ho fatto come pescatore - racconta Umberto - è la prima volta che mi capita di incontrare un'associazione di pesca sportiva così sensibile alla disabilità".
Umberto a ottobre è stato invitato a partecipare al meeting come istruttore per disabili: "La manifestazione mi ha commosso, ho assistito un ragazzo con disabilità psichica che, con i miei consigli, è riuscito a pescare tre trote". Da quest'esperienza  è nata l'idea di fare un corso gratuito di addestramento alla pesca per disabili, "cominciare con i non vedenti - precisa - è una provocazione perché vogliamo far capire che la pesca è accessibile a tutti i disabili. Ovviamente - aggiunge - i corsi possono essere dedicati a down, paraplegici, a chi è affetto da distrofia muscolare". Le tecniche cambiano a seconda della disabilità, ma Umberto assicura che a tutti disabili è permesso pescare. Da dieci anni vive su una sedia a rotelle e lanciare un'esca piombata pesantemente a volte non è cosa facile, per questo ha inventato una specie di fionda che permette di lanciare a distanza di centinaia di metri. Una tecnica utilizzabile sia da persone con problemi motori sia da non vedenti.
L'opportunità di un corso per disabili è data da "Caccia Grossa", che in soli 23 mesi di operatività ha organizzato 4 giornate di pesca insieme a ragazzi disabili. A ottobre, sportivi, appassionati, esperti si sono trovati a L'Aquila per pescare trote, in compagnia di circa ottanta giovani con diverse disabilità. Nel giugno scorso una manifestazione simile venne organizzata a Piazza Salotto, il centro di Pescara, dove l'associazione allestì una minipiscina di circa 4 metri di diametro con dentro 100 chili di trote salmonate da 6 etti a 1 chilo. In quell'occasione parteciparono una sessantina tra ragazzi e ragazze diversamente abili e bambini dai tre anni in su. "La pesca - conclude Umberto - rappresenta uno strumento di integrazione per i disabili. Non vogliamo creare un ghetto, ma dare uno strumento in più di socialità e partecipazione in uno sport a cui tutti possono accedere". Per quanti fossero interessati a partecipare al corso di pesca, si può visitare il sito dell'associazione www.cacciagrossa.net.

(lc)

NOSTRO COMMENTO

I pesci se ne fregano dei pescatori ciechi, spuntano dall’acqua e ci fanno le corna, tanto non ci vediamo…anche loro ne approfittano, ma ecco talpa che si butta in acqua e li mangia crudi, pipistrello stufandosi di stare ore a non pescare niente ordina delle triglie via internet, fanale si è addormentato al sole e viene ricoverato ai grandi ustionati.

martedì 18 novembre 2008

massaggiatori..

Oggetto: Massaggiatori sudcoreani? Assunti solo se non vedenti [Panorama]

Massaggiatori sudcoreani? Assunti solo se non vedenti
08-11-2008
Panorama

Claudia Astarita

COREA DEL SUD. Mani ferme e dita agili e veloci non sono sufficienti per diventare un buon massaggiatore in Corea del Sud. Secondo la legge, infatti, solo i non vedenti possono lavorare come professionisti nei centri di benessere, nelle palestre e negli ospedali del Paese. Stufi di lavorare "in nero", i massaggiatori non ciechi hanno fatto appello alla Corte Costituzionale coreana chiedendo l'abolizione di una normativa considerata fortemente discriminatoria, ma i giudici di ultima istanza, dopo lunghe consultazioni, hanno deciso di non modificare in alcun modo regolamenti ormai più che datati.
La legge che prevede che solo i non vedenti possano essere impiegati come massaggiatori risale infatti al 1912, anno in cui il Paese si trovava sotto la dominazione giapponese. In realtà, anche nel Sol Levante esistono norme che favoriscono l'assunzione dei massaggiatori ciechi, ma la vera differenza rispetto alla Corea del Sud è che in Giappone anche chi non è cieco può essere regolarmente assunto in un ospedale o in un centro benessere.
Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'amministrazione militare americana in Corea abolì tale regolamento, ma il governo coreano decise di riadottarlo nel 1963. Oggi, chiamata a pronunciarsi sulla legalità dello stesso, la Corte Costituzionale ha sentenziato che "quella dei massaggi è l'unica attività lavorativa che le persone con handicap visivi possono svolgere con successo, e che queste persone hanno ben poche opportunità per garantirsi una fonte di guadagno regolare".
I non ciechi, naturalmente, non sono d'accordo. Dal loro punto di vista i non vedenti potrebbero essere impiegati in molti altri settori. Inoltre, il fatto che i massaggiatori legali siano 7.100 e gli illegali almeno 500.000 dimostra che la domanda per questo tipo di professionalità nel Paese è molto più alta di quella che i massaggiatori regolari possono riuscire a soddisfare. I professionisti irregolari, quindi, vorrebbero semplicemente che fosse garantita anche a loro la possibilità di essere assunti legalmente, smettendo quindi di esercitare una professione che li espone costantemente al rischio di essere multati o addirittura condannati a qualche mese di reclusione.
L'associazione che rappresenta i 7.100 massaggiatori coreani non vedenti, però, è convinta che senza una protezione ufficiale lavoratori già in partenza svantaggiati verranno immediatamente estromessi dal mercato e trasformati in un peso per la società. La Corte Costituzionale, alla fine, si è schierata dalla loro parte.

NOSTRO COMMENTO..

Mazza, adesso ci faranno causa ance in italia.

Però non si può pensare che un ciecato non sappia fare altro che massaggiare. E’ come dire che una persona su sedia a rotelle  non può fare lavori sedentari, in quanto  più efficiente, non potendosi alzare per la pausa caffè.

Peccato che abiano perso la causa i contestatori.                            


correre nel deserto.

Oggetto: «Io, maratoneta non vedente voglio provare l'emozione di attraversare il Sahara» [Il Giorno]
«Io, maratoneta non vedente voglio provare l'emozione di attraversare il Sahara»
08-11-2008
Il Giorno

A piedi, parte in spedizione con Carla Perrotti

CENATE SOTTO. Dalla sua parte, Pasinetti ammette di avere sempre avuto la moglie e gli amici: «Sono stati il mio sostegno e non mi hanno mai fatto mancare il loro incoraggiamento - racconta - Carla mi ha detto di essere pronto perché, in due settimane di percorso, non mancheranno i momenti di solitudine e di scoramento, soprattutto quando bisognerà passare lunghe ore da soli, nella tenda, immersi nel buio. Vorrà dire che, in quei momenti, penserò a loro». Fabio Pasinetti è totalmente cieco da quando, a 21 anni, decise di sottoporsi ad una delicata operazione, purtroppo non riuscita, per migliorare la sua situazione di ipovedente dalla nascita: «Carla Perrotti - spiega - mi ha raccontato che l'idea di una traversata insieme a una persona non vedente le è venuta quando, nel 1998, si trovava nel deserto del Taklimakan, in Cina. Quasi per gioco, cominciò a camminare ad occhi chiusi. Fu in quel momento che pensò alla possibilità di portare con sé, nella nuova impresa, una persona cieca. Per attuare il progetto, però, era necessario trovare qualcuno che avesse perduto la vista ma che, comunque, nella sua vita avesse visto, anche al fine di poter garantire una certa autonomia dei movimenti». È così che Carla e Fabio si incontrano: «Abbiamo parlato a lungo - dice lui - e ci siamo resi conto che si poteva fare. A settembre dello scorso anno abbiamo cominciato ad allenarci». Prove defatiganti, indispensabili per chi si cimenta per la prima volta con un tentativo "estremo": «Devo molto agli amici del Gruppo podistico di cui sono presidente - afferma Pasinetti - perché mi hanno garantito la possibilità di un training costante». A seguire la missione di Carla e Fabio, che saranno "collegati" costantemente tra loro da speciali bastoncini di titanio legati tra loro da una fascia, ci saranno il marito di lei, Oscar e Daniel Tonani, capo spedizione delle ultime due imprese della Perrotti, in Cina e in Australia. «Dovremo fare tutto da soli - precisa Fabio Pasinetti - a parte i rifornimenti di acqua che, giorno dopo giorno, ci verranno lasciati in punti diversi del percorso». Ma, alla vigilia del decollo, che cosa si prova? «Non credo di essere un incosciente, ma non ho paura. So che non sarà facile perché anche il cibo, con le speciali barrette che garantiscono il soddisfacimento del fabbisogno quotidiano, non è dei migliori e quindici giorni sono tanti. Ma io ho voglia di provare quest'avventura, cercare di capire cosa vuol dire trovarsi soli, in mezzo al deserto, per chi non vede, come me. Spero, poi, di poterlo raccontare a tutti». L'IMPRESA strizza l'occhio anche alla solidarietà: parte dei proventi delle sponsorizzazioni andranno infatti proprio all'associazione "Omero". Nel cuore di Pasinetti, tuttavia, c'è una speranza in più: «Io credo fortemente - sostiene - che quanto sto per fare contenga un messaggio importante per tutti coloro che si trovano nella mia situazione. Sono stato fortunato, è vero, ad incontrare una persona come Carla: ciò che abbiamo progettato insieme dimostra che si può uscire dal guscio, non perdere la voglia di combattere. Forti di questa consapevolezza, e grazie all'aiuto del Comune di Milano, nel 2009 organizzeremo anche una "maratonina" non riservata, ma dedicata ai disabili. Dobbiamo spalancare le porte e abbattere le barriere: per riuscirci, però, occorre l'impegno di ciascuno». A casa, ad aspettare Fabio Pasinetti, resterà invece la moglie Oriana: «L'ho rassicurata dicendole che siamo ottimamente equipaggiati e dotati di telefoni satellitari. So che spera in qualche telefonata dall'Africa. Vedremo che cosa riusciremo a fare». L'impresa potrà essere seguita praticamente in tempo reale sul sito www.carlaperrotti.com.

Alessandro Borelli

NOSTRO COMMENTO..

Come al solito , visto che siamo delle carogne, ci chiediamo come farà un ciecato a vedere le allucinazioni? Auguri…

sabato 8 novembre 2008

cinema


Chi non sente e non vede può andare al cinema
04-11-2008
Il Giorno

RASSEGNA «SENZA BARRIERE» AL VIA ALLO SPAZIO OBERDAN

MILANO. Si può andare al cinema anche quando non si sente e non si vede. Lo propone «Cinema senza barriere», rassegna al via questa sera alle 21 allo Spazio Oberdan. Non un cinema per disabili o per normodotati, ma un'esperienza umana e artistica da condividere con tutti. «Cinema senza barriere», progetto ideato da Aiace Milano, Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, ha offerto un servizio culturale per le persone con disabilità della vista e dell'udito, intervenendo con audiocommento e sottotitolatura sul film. La novità di quest'anno sarà la «cinetermografia», innovativa ricerca scientifica che registra l'evoluzione della temperatura degli spettatori per raccogliere dati. Oggi si inizia con «Fame chimica» con Marco Foschi (nella foto), Matteo Gianoli e Valeria Solarino con i registi Paolo Vari e Antonio Bocola in sala. Info: Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2), 02.77 40 63 00/02.

NOSTRO COMMENTO..

A parte il fatto che ci mancavano solo dei sensori a rompere le scatole a chi va al cinema! Se non hai la temperatura giusta cosa fanno? Cambiano il finale? Comunque qualsiasi evoluzione va bene, ma a volte si esagera ma se qualcuno va al cinema per fare sesso, chissà che dati vengono fuori. Talpa sicuramente risulterebbe molto caldo nello stomaco, con tutto quello che si scafragna lo scambierebbero per un vulcano in attività. Pipistrello essendo un PC con sembianze umane, con tutte le ventole per non surriscaldare le schede madri che lo compongono, risulterebbe freddo come un cadavere.

Fanale di solito si addormenta dopo tre minuti dall’inizio del film, quindi risulterebbe tiepido..