giovedì 29 luglio 2010

IL REGNO UNITO PERMETTE AI MUSSULMANI DI TRATTARE I CIECHI PEGGIO DEI CANI!

Il commento lo faccio all'inizio..
Primo: meglio essre atei
secondo: metterei un regolamento che se sale un cane deve scendere un mussulmano dal bus
terzo: va be essre rispettosi delle "usanze" altrui, ma se questo contrasta con la mia libertà io li mando affanculo
quarto: scusate le parolacce, ma adesso si esagera.questi atteggiamenti rompono veramente i coglioni

Il Regno Unito permette ai musulmani di trattare i ciechi peggio dei cani

LONDRA. Scene di ordinaria intolleranza nella Londra multiculturale. Questa volta è toccato a quei ciechi che si sono visti sbattere in faccia le porte di bus e taxi, perché accompagnati da cani-guida. Il fatto è che proprio quegli animali, considerati dai britannici i migliori amici dell'uomo, sono ritenuti dalla legge islamica "najis", esseri impuri, il cui contatto implica per il musulmano devoto la cosiddetta "najasat", ovvero una condizione giuridico-religiosa che gli impedisce di accedere ad alcuni atti rituali. L'ultimo dei malcapitati, George Herridge, pensionato cieco di settantatre anni che vive con la moglie Janet a Tilehurst, quartiere di Reading, si è rivolto al quotidiano Daily Mail per raccontare le disavventure in cui è incorso a causa del fido Andy, un Labrador nero.
Per ben due volte, infatti, al pensionato guidato da Andy è stato impedito l'accesso al bus pubblico. La prima a causa del rifiuto di un conducente musulmano, e la seconda a causa di due passeggere, una donna islamica e la propria figlia, che alla vista dell'animale impuro sono state colte da un attacco isterico. Il povero Mr. Herridge, peraltro, è avvezzo a simili scene d'intolleranza, cui è costretto ad assistere anche quando si reca in ospedale o al supermercato. La Guide Dogs for the Blind Association, l'associazione dei cani-guida per ciechi, e la National Federation of the Blind (NFB), la Federazione Nazionale Ciechi, hanno confermato che questo problema è assai più diffuso di quanto si possa immaginare e sta «sempre più degenerando».
Jill Allen-King, portavoce della NFB, ha confessato di essere stata ripetutamente lasciata sul marciapiede da tassisti musulmani che si rifiutavano di far salire a bordo dell'auto il suo cane-guida. Un giorno che tentò, invano, di forzare il blocco, fu persino insultata dal tassista, il quale le gridò che, a causa del suo cane, lui avrebbe dovuto tornare a casa e ricorrere alle abluzioni rituali per eliminare la najasat. I guai tra cani e islam non riguardano, però, soltanto le persone non vedenti. E' capitato anche a Judith Woods, giornalista del Telegraph, che lo scorso 22 luglio ha scritto un commento sulla vicenda.
«In due occasioni, la scorsa settimana - ha raccontato la giornalista - il mio cane si è visto sbarrare le porte dei bus londinesi, non perché sia particolarmente pericoloso, ma per ragioni squisitamente religiose». Il motivo del primo altolà, infatti, era dovuto al fatto che sull'autobus vi fosse una donna musulmana. Non è stata neppure concessa la possibilità di fare delle rimostranze, perché al primo tentativo di protesta le porte del bus si sono chiuse ed il mezzo è partito. La Woods è stata particolarmente sfortunata quel giorno, perché quando è arrivato il secondo autobus, si è vista opporre un successivo rifiuto. Questa volta il problema era l'autista islamico.

ARRIVA LA RIVISTA DI S. FRANCESCO IN BRAILLE!!!

Arriva la rivista di San Francesco in versione braille

È la prima del mondo cattolico dedicata ai non vedenti. Sarà distribuita nelle sedi della Uic e nei centri d'aiuto per ciechi. Raggiungerà circa 100mila persone. Tommaso Daniele (Uic): "Magnifica iniziativa. Grati al ministero per il rilancio del braille

ROMA. La rivista di San Francesco da oggi sarà accessibile anche ai non vedenti. È stata presentata questa mattina a Roma la versione in braille del periodico, che sarà il primo nel mondo cattolico pensato per le persone cieche. "È una magnifica iniziativa, che parte dall'idea che la bellezza può essere percepita anche senza gli occhi- ha sottolineato il presidente dell'Unione italiana ciechi (Uic) Tommaso Daniele, che ha voluto ringraziare prima di tutto il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna per aver sostenuto l'iniziativa e per la competenza sui temi della disabilità. "Abbiamo letto nel ministro un'attenzione particolare ai temi della cecità e della minorazione visiva- ha detto Daniele-. Siamo particolarmente grati per avere reso accessibile ai ciechi la cultura francescana. San Francesco è un punto di riferimento a cui ci ispiriamo". Secondo il presidente della Uic, inoltre, è importante "celebrare il braille, un sistema inventato da un cieco per i cie chi", che rappresenta "l'unico strumento di scrittura e lettura diretta, perché evita ogni forma di mediazione".
La rivista sarà distribuita in tutte le 120 sedi della Uic, dove potrà essere consultata liberamente da tutti gli iscritti, e nei 250 centri di assistenza per non vedenti sparsi sul territorio italiano. In tutto dovrebbe raggiungere circa 100mila lettori. "L'obiettivo è quello di portare il messaggio di San Francesco a tutti i ciechi- ha aggiunto il direttore della rivista padre Enzo Fortunato-. La cultura francescana è fondata sulla solidarietà e il rispetto, valori di cui ha bisogno il nostro Paese". Dell'avvio di "un'esperienza speciale di comunicazione e dialogo" ha invece parlato il custode del Sacro convento, padre Giuseppe Piemontese, che ha voluto ricordare come negli ultimi anni della sua vita anche San Francesco, a causa di una malattia, divenne cieco. (ec)

commento...

Maremma francescana, non ce ne voglia san francesco che mi risulta fosse anche un rompi balle come noi verso le autorità prostituite..
Vorrei analizzare con poca calma e propensione alla retorica sul braille.
Ragazzi il caldo mi rende intollerante, ma come si fa a sottoscrivere un accordo del genere, ci rendiamo conto della montagna di carta che si sprecherà per questa rivista?
Chi la leggerà?
Poi sempre sta storia del cieco e della religione e della redenzione e della cecità dei santi, a me sembra che san francesco, non essendo io religioso potreisbagliarmi, avesse gli occhi ben aperti sulla natura del suo tempo e della scarsa spiritualità del potere temporale della chiesa dell'epoca.
Ma a parte queste retrospettive che non ci riguardano,il nostro president, dopo aver scampato il pericolo di tagli pericolosissimi,subito si da alla pazza gioia.
Il braille viene usato sui posti di lavoro abbinato alla tecnologia,se ne fa un uso personale per etichettareoggetti utili e al massimo stampare a proprie spese ciò di cui si ha bisogno.
Se un alunno aspetta il materiale da monza diventa vecchio, e poi a che prò esiste il pc e l'editoria digitale, quindi niente carta se non in casi limitati.
Chi legge il braille, non è dato saperlo.
Tutto questo ragionamento non può tener conto del sacrosanto diritto di fruire di una rivista religiosa, da parte di chi ne ha desiderio, ma bisogna farlo in maniera sensata.
Esempio l'editore della rivista mette a disposizione la versione digitale, chi vuole se la stampa perconto proprio, oppure si rivolge alle sedi dell'UICI locali che sono attrezzate per farlo.
Non si imbastiscono dinosauri per dare soddisfazione a a questa politica religioseggiante che si lava la coscienza regalando riviste che lasciano il tempo che trovano.
Gli anziani ciechi che leggono il braille vanno rispettati, ma molti usano il pc e altri per problemi vari si fanno leggere dai volontari e da parenti il cartaceo.
Invece la nostra associazione presta il fianco a ste iniziative fallimentari, che mettono una pietra tombale ad ogni tentativo di sradicare a colpi di ragione il luoghi comuni sui ciechi.
Cieco e religione redentoria, ceico nel suo mondo di puntini in rilievo, paternalistici video su you tube in cui tommaso daniele ammicca verso il ministro gelmini e un prete che li guarda con pietistica consapevolezza religiosa(OPPPURE GUARDA IL DIDIETRO DELLA GELMINI...), pensando che la panacea di tutti i problemi dei ciechi sia la rivista in braille.
Se io ho voglia di Dio vado in chiesa e sono fatti miei, basta con questa retorica maledetta e fuorviante.
Siamo accerchiati da incompetenti dirigenti che ci svendono al mercato della disabilita, mettiamoci la ciotola ai piedi e facciamola finita...
p.s
la biblioteca braille di torino ggestita dal comune pubblica in braille massimo due libri all'anno best sellerse e invita l'autore e gliene fa omaggio.
Le altre due copie stampate in braille sono a disposizione di chi ha piacere di leggere il llibro in braille.
Questo è ragionevole..