martedì 29 luglio 2008

viva l'austria

 

P.S. NOSTRO COMMENTO AL FONDO

 

Più accessibili i treni austriaci
26-07-2008
Superando.it

Grazie ad un accordo di collaborazione tra le ferrovie ÖBB, la compagnia produttrice di rampe MediVent e le grandi multinazionali dei trasporti e dell'energia Bombardier e Siemens, più di duecento treni sono stati equipaggiati di rampe, rendendo molto più facili i viaggi in Austria delle persone in carrozzina Le ferrovie austriache (ÖBB) coprono il loro Paese con un fitta rete di servizi, tanto da far pensare che viaggiare in treno in Austria sia quasi certamente il modo più comodo per spostarsi da una città all'altra.
Una delle nuove rampe dei treni austriaci In particolare, la compagnia nazionale ÖBB offre frequenti servizi di treni Intercity ed Eurocity sulle linee principali tra Vienna e Linz, Salisburgo, Graz e la regione della Carinzia, viaggi che si distinguono quasi sempre per un elevato livello di qualità.

Da quest'anno, però, le ferrovie austriache sono anche un po' più accessibili, grazie ad un recente accordo intercorso tra l'ÖBB, la compagnia produttrice di rampe MediVent e le grandi multinazionali dei trasporti e dell'energia Bombardier e Siemens.
Tale collaborazione, infatti, ha portato ad equipaggiare più di duecento treni con rampe rivolte alle persone in carrozzina, che possono quindi accedervi senza problemi.
Si tratta senz'altro di un'iniziativa e di un modello organizzativo all'avanguardia in Europa e che si pongono come possibile esempio anche per altre realtà del vecchio continente.

 

NOSTRO COMMENTO..

 

A chi dedichiamo questa notizia? Alle poste? No! All’ALITALIA? No! Al ministero dell’agricoltura? No! Al “mistero dei trasporti”? No!

ALLE BENEMERITE FERROVIE DELLO STATO MAREMMA FERROVIARIA!!!

cane volante

P.S. NOSTRO COMMENTO AL FONDO…

 

Da domani volerà gratis il cane di ciechi e ipovedenti
26-07-2008
Il Tempo

Entra in vigore la normativa Ue

Una battaglia vinta. E da domani per i disabili che dovranno prendere un aereo arriva una importante novità. I ciechi e gli ipovedenti potranno viaggiare sugli aerei assieme al cane guida, che potrà volare gratis all'interno dell'Europa. È quanto previsto da un regolamento Ue che entrerà in vigore proprio domani, sabato 26 luglio.
Il minorato visivo ha, inoltre, diritto a una carrozzella e a ricevere assistenza in tutto e per tutto sia negli aeroporti che sui velivoli: nessuna compagnia potrà pretendere il pagamento del servizio prestato a terra o in volo.
«L'Ue ha preso questa decisione su richiesta dell'Unione europea dei ciechi, l'associazione a cui aderiscono 45 Paesi» ha detto Giuseppe Castronovo, presidente dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.
L'assistenza dei portatori di handicap negli aeroporti deve essere del tutto gratuita, così come anche l'assistenza a bordo. Da sabato lo sarà anche il viaggio per il cane guida; bisognerà però avere l'accortezza - avvisa l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) - di darne comunicazione alla compagnia almeno 48 ore prima del volo.
«Il cane, dopo l'uomo, è in un certo senso - ha osservato Castronovo - la migliore guida. È un essere ricco di bontà, sensibilità, disponibilità e senso di sacrificio, che si fa volere immensamente bene. C'è un altro elemento: il cieco, quando sta col cane guida, socializza più facilmente. un fatto di vera civiltà che la richiesta dell'Unione europea dei ciechi sia stata accolta dall'Ue e dalle compagnie aeree». Un'estate diversa o, comunque, più «facile» per gli ipovedenti che affronteranno con un altro spirito le loro vacanze.


NOSTRO COMMENTO…

Che bello finalmente anche i cani potranno volare! Dharma il cane guida di Pipistrello ha già mandato una raccomandata al padrone il sunto della missiva è: “col cavolo che salgo in aereo”! Quindi consigliamo sempre di chiedere al cane se è consenziente. A proposito che se ne fa di una carrozzina un disabile sensoriale? Misteri dell’ENAC.



lunedì 21 luglio 2008

non ci resta che piangere..

 

Ps. Nostro commento al fondo


Russia, acceccati a concerto tecno
19-07-2008
Tgcom.it

Trenta giovani colpiti dai laser

MOSCA.             Almeno 30 ragazzi sono quasi diventati ciechi durante un concerto di musica tecno nei pressi di Kirzhach, a circa 200 chilometri da Mosca. I potenti raggi laser, che avrebbero dovuto disegnare avveniristici e spettacolari giochi di luce e scritte nel cielo, hanno invece provocato gravissimi danni alla vista di alcune persone tra il pubblico presente all'evento musicale, nell'ambito del festival "Acquamarina".
I giovani hanno iniziato ad accusare i primi sintomi di forti disturbi agli occhi all'indomani del concerto. Le gravi lesioni riportate dai ragazzi di età compresa tra i 16 e i 30 anni, alcuni dei quali hanno perso l'80% della vista, sono permanenti.
Anche alcuni apparecchi fotografici sono stati danneggiati dal laser: "Ho provato a riprendere lo show, ma per alcuni minuti il display ha mostrato una strana griglia e dopo è andato del tutto fuori uso", ha detto un fan arrabbiato.
Secondo la versione raccolta dal giornale moscovita Kommersant, sarebbe risultata fatale la copertura dell'arena con un tendone per riparare il pubblico dalla pioggia. I cannoni laser, a causa di questo rimedio maldestro, invece di disperdersi in aria sono "rimbalzati" sui fan della musica tecno, accecandoli.
Se le indagini dimostreranno che gli organizzatori del festival hanno violato le regole di sicurezza, dovranno essere pagati alle vittime ingenti risarcimenti.
Nostro commento…

Cari organizzatori andate a…      

maremma britannica.

Ps. Nostro commento in fondo..


E qualche volta possiamo ridere anche noi...
19-07-2008
Superando.it

Un aeroporto britannico cerca nel proprio sito internet un controllore di volo, specificando che il formulario d'assunzione può essere richiesto dai candidati anche in braille, caratteri grandi o versione audio... Due righe dopo, naturalmente - e logicamente - si chiede anche una vista eccellente...

«Facciamoci anche due risate ogni tanto», ci scrive Gabriele Favagrossa dello Sportello Vacanze Disabili dell'AIAS di Milano (Associazione Italiana Assistenza Spastici), segnalandoci una notizia ripresa da «Quotidiano.Net». E ha ragione. Il "tempo del disimpegno", infatti, può arrivare talvolta anche per una testata come la nostra, abituata a trattare quotidianamente temi tutt'altro che leggeri. Un "disimpegno", per altro, un po' particolare, in cui è meglio ridere che non disperarsi...
Ma leggiamo assieme la notizia, proveniente dal Regno Unito.

«L'aeroporto britannico di St-Mary's, sulle isole Sorlingues a sud-ovest dell'Inghilterra [note anche come Isole Scilly, N.d.R.], ha posto un annuncio sul proprio sito internet per ricercare un controllore di volo, specificando che il formulario d'assunzione può essere richiesto dai candidati anche... in braille, caratteri grandi o versione audio. Tra le caratteristiche richieste ai candidati, poche righe più sotto, si precisa però che essi debbono possedere "una vista eccellente" in grado di distinguere a occhio nudo le condizioni climatiche perché l'aeroporto non dispone di dotazioni elettroniche "particolarmente sofisticate". Alla domanda se tale annuncio non fosse un po' troppo avanti sulla strada pur lodevole del "politicamente corretto", il portavoce dell'aeroporto ha risposto che si tratta di una formulazione standard, adottata per evitare accuse di discriminazione»...

NOSTRO COMMENTO..

Maremma britannica! Ci dobbiamo fare un mazzo così per avere le password del nostro conto corrente online in formato accessibile, come clienti paganti una volta tanto, e sti bevuti sprecano soldi per una cosa simile!

Tutti in Inghilterra dove si ottengono in braille anche le istruzioni per imbiancare casa propria!

A proposito il falso cieco di Taranto a già risposto all’annuncio, dichiarando che però andrà a lavorare con il suo cane guida!
 

pechino tass

Ps nostro  commento al fondo

 


Cane di un tedoforo cieco dichiarato fuorilegge
19-07-2008
La Stampa

E' troppo grande per la normativa cinese

PECHINO. Il cane-guida di un tedoforo parzialmente non vedente delle Paraolimpiadi è stato dichiarato fuorilegge da Pechino perchè troppo grande. È quanto scrive oggi il 'South China Morning Post'.
In Cina i cani non possono superare i 35 centimetri di altezza e devono essere registrati, con il pagamento di una tassa annuale. Ma il tedoforo, che dovrebbe sfilare durante la cerimonia di apertura delle Paraolimpiadi, si sarebbe visto rifiutare la registrazione. Il quotidiano di Hong Kong scrive che per questo divieto molti proprietari di cani «fuori misura», li terrebbero nascosti, portandoli in giro solo di notte. Per i cani «legali» la registrazione annuale costa 500 yuan (circa 45 euro) e a Pechino un pensionato ha presentato un esposto alla «corte del popolo» per chiedere dove finiscono i soldi che versa per i suoi due animali. «In cambio del pagamento mi danno solo due buoni sconto da 25 yuan (2 euro) per la vaccinazione - ha dichiarato - il resto dei soldi dove finisce?».
A Pechino nel 2007 sono stati registrati più di 700 mila cani, il 17% in più rispetto al 2006.

NOSTRO COMMENTO…

Ecco dov’era finito Pipistrello, era a Pechino a rompere i marroni a chi organizza le olimpiadi con Dharma al seguito che si vedrà già sul menù delle specialità italiane!

Non sono neanche cominciate le olimpiadi in cui i più arditi per protestare contro la Cina sorda ai diritti umani, non sfileranno all’inaugurazione. Sai che sacrificio, anzi si riposano di più per le gare.

Mentre noi ciecati ci distinguiamogià subito, secondo noi se è pipistrello o no, non  paga per tirchieria.                                                          “PAGA STA TASSA E NON FARLA TANTO LUNGA”!

domenica 13 luglio 2008

straordinario...

Oggetto: Nella poesia la rivincita di Mahtab [L'Arena] Nella poesia la rivincita di Mahtab
07-07-2008
L'Arena

RAGAZZI ECCEZIONALI.
Il suo caso sembrava disperato ma grazie alla tenacia, alla forza di volontà e al sostegno incontrato in città la studentessa persiana ce l'ha fatta Iraniana, 29 anni, cieca e sorda per una rara malattia, recita Dante e si laurea con una tesi su Alda Merini

di Giancarlo Beltrame

VERONA. «Volli, sempre volli, fortissimamente volli!». Certamente Mahtab Ali Mohammadi Malayeri conosce, da laureanda in Filologia e letteratura moderna e contemporanea, le celeberrime parole di Vittorio Alfieri. Chissà, però, se ha mai pensato di applicarle a sè. Eppure il suo è un caso esemplare di volontà e tenacia in grado di superare ogni ostacolo. Grazie anche a un leopardiano «studio matto e disperato», la ventinovenne iraniana Mathab si appresta a conseguire la laurea specialistica in Lettere, con una tesi dal titolo «Alda Merini alla luce della poesia mistica orientale - Il Verbo come l'unica poesia vera».

L'IRAN. Fin qui non ci sarebbe nulla di diverso tra Mahtab e una qualsiasi altra studentessa venuta da un Paese geograficamente e culturalmente lontano. La sua eccezionalità - non usiamo a caso questo termine, perché nel suo Paese, l'Iran, quelli come lei vengono chiamati «ragazzi eccezionali» - sta nel fatto che Mahtab non vede e non sente. È infatti completamente cieca e sorda dalla prima adolescenza, a causa di una rara malattia genetica. Tecnicamente dovrebbe essere isolata dal mondo e soprattutto - visto che sono lesi i canali «normali» di apprendimento, gli occhi e le orecchie - dalla letteratura, anche nella sua forma orale. Invece, nella disgrazia ha avuto la fortuna, se così si può dire, di avere già imparato a leggere e scrivere. Questo è stato il canale attraverso cui, con il tracciato delle lettere dell'alfabeto sulla mano, grazie a una straordinaria intelligenza, Mahtab è riuscita prima a laurearsi nel suo Paese, imparando l'italiano, e ora a raggiungere il traguardo della specialistica. Mercoledì, infatti, discuterà la sua tesi, avendo come relatore il professor Mario Allegri e come correlatore il professor Franco Larocca, direttore del centro disabili dell'ateneo scaligero. Alla discussione, in rappresentanza del rettore Alessandro Mazzucco, fuori Verona per impegni istituzionali, ci sarà il prorettore Bettina Campedelli, perché questo è un traguardo di cui l'intera Università di Verona va giustamente orgogliosa.
Allegri in questi anni l'ha quasi adottata, coinvolgendola in tutte le iniziative culturali che promuove, come la maratona letteraria La Divina Lessinia, dove Mahtab ha commosso tutti recitando nella Valle delle Sfingi il ventottesimo canto del Paradiso, che aveva imparato a memoria, non solo senza sbagliare un solo verso, ma interpretandolo. «Era come se davvero dialogasse con gli angeli di cui parla Dante», dice la professoressa Carmen Flaim, moglie di Allegri.
Larocca, invece, è colui che si è assunto la responsabilità di accettare la sfida. E con Mathab ha fatto venire in Italia la sorella Samaneh, che non solo è sempre rimasta accanto a Mahtab, ma ha seguito pure lei un corso di studi e nei prossimi giorni si laureerà pure lei in Scienze della Formazione, con una tesi dal titolo «La favola come strumento di trasmissione culturale nelle scuole dell'infanzia». E oltre a Elisabetta Albrigi e Davide Salvi, del Centro disabili, Larocca l'ha fatta seguire giorno per giorno da una volontaria, Nicoletta Scapini, che mediante la scrittura sulla mano è stata per quattro anni gli occhi e le orecchie di Mahtab, aiutandola a studiare, dettandole gli appunti trascritti dalle registrazioni delle lezioni alle quali non ha mai voluto mancare, per vivere il contatto con docenti e allievi. In questi anni le due giovani iraniane, Mahtab ha 29 anni, Samaneh 26, hanno vissuto in un appartamento dell'Esu con altre ragazze. Una vita che voleva avere il ritmo di un'esistenza normale.

LA TESI. Quando ha scelto la tesi, Mahtab non ha avuto dubbi. Il suo amore per la poesia (sta traducendo in farsi, la lingua dell'Iran, una antologia della poesia italiana del Novecento) l'ha indirizzata da Alda Merini. È stato don Marco Campedelli, il sacerdote amico della poetessa milanese, a fare da tramite e a condurla a Milano nell'abitazione della scrittrice. «È stato un incontro incredibile», racconta don Campedelli. «La Merini, che come è notorio, ha avuto pesanti problemi psichiatrici in passato, ha difficoltà a farsi toccare. Ma quello era l'unico modo per comunicare che ha Mahtab. Quando le loro mani, unica porta per la comunicazione, sono entrate in contatto, è scattata come una scintilla e c'è stata una profonda empatia, che ha abbattutto le reciproche barriere».
E Mahtab ha potuto scrivere la sua tesi, esprimendo l'intensa spiritualità, di matrice Sufi, che la caratterizza. E mercoledì sarà - meritatamente - proclamata dottoressa magistrale in Lettere italiane.

fate voi

Oggetto: In braille la T-shirt "Love is oossible" di Elio Fiorucci [Marketpress.Info]

 
In braille la T-shirt "Love is oossible" di Elio Fiorucci
10-07-2008
Marketpress.Info

MILANO. Questo il nome della t-shirt Braille di Elio Fiorucci già disponibile nel negozio dello stilista "Love Therapy" e nei punti vendita Salmoiraghi & Viganò a Milano e in Italia. Tutto il ricavato andrà ai progetti di cbm in Myanmar e in Sud Sudan per la lotta alla cecità. Per il suo centenario, cbm promuove 100 progetti per la lotta alla cecità e alla disabilità in tutto il mondo e ha chiesto il supporto di 100 testimonial del mondo dell'imprenditoria della cultura, dello spettacolo e dello sport. Lo stilista milanese Elio Fiorucci ha aderito con generosità, realizzando per cbm Italia il progetto "Love is possible", una bellissima T-shirt Braille (con la dicitura appunto "Love is possible") ispirata al celebre film di Charlie Chaplin "Luci della città", del quale è protagonista, con Charlot, una fioraia cieca. La maglietta, nella versione uomo e donna, sarà disponibile dal 25 giugno nello store Love Therapy (Corso Europa, Milano) e in una selezione dei 130 negozi sui 304 della catena Salmoiraghi & Viganò (elenco su www. Cbmitalia. Org ), al prezzo speciale di 23 euro. Elio Fiorucci ha scelto di essere il testimonal dei progetti in Myanmar, paese duramente colpito dal recente uragano, dove cbm gestisce il Trachoma Control Programme, un progetto oculistico di eccellenza. L'associazione supporta inoltre 16 centri oculistici e cliniche mobili specializzate in cure oftalmiche. Salmoiraghi & Viganò sostiene invece il progetto di cbm in Sud Sudan, dove l'associazione lavora per migliorare la qualità e l'accesso al sistema sanitario per la cura e la prevenzione della cecità evitabile e creare un polo di eccellenza per la cura e la chirurgia della vista e il controllo di malattie come tracoma, oncocerosi e cataratta. È possibile richiedere la t-shirt, oltre che presso i punti vendita indicati, anche effettuando una donazione minima di 23 ? + 10 ? di spedizione postale (le spese di spedizioni postale vanno sommate all'importo di donazione) attraverso bollettino postale, bonifico bancario o via web.
Per ulteriori informazioni www.cbmitalia.org .


domenica 6 luglio 2008

maremma statunitense



Gli Stati Uniti e il nuovo piano contro le barriere

01-07-2008
Superando.it

«La necessità di un ambiente accessibile è oggi grande più che mai, in quanto la guerra in Iraq sta creando una nuova generazione di giovani uomini e donne con disabilità, senza tenere conto del crescente invecchiamento della popolazione»: lo afferma il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, nel commentare il nuovo piano globale per rimuovere le barriere architettoniche promosso dall'Amministrazione Bush, ritenuto per altro ancora troppo "blando" dalle associazioni che rappresentano ben 51 milioni di cittadini con disabilità

Secondo quanto riferisce nei giorni scorsi il «New York Times», l'Amministrazione Bush sta per proporre un nuovo provvedimento di vasta portata che dovrà garantire alle persone con disabilità degli Stati Uniti maggiore accesso a decine di migliaia di aule giudiziarie, piscine, campi da golf, stadi, teatri, alberghi e negozi al dettaglio.
La proposta dovrebbe sostanzialmente aggiornare e a riscrivere gli standard federali per l'applicazione dell'Americans with Disabilities Act (ADA), legge "storica" sui diritti civili, approvata con un forte sostegno bipartisan nel 1990.
Le nuove regole stabiliranno requisiti più stringenti in numerose aree e fisseranno per la prima volta alcune questioni, con lo sforzo di rispondere ai bisogni di una popolazione che tende all'invecchiamento e al crescente numero di persone con disabilità, incrementato dai veterani di guerra.
Nel dettaglio, saranno più di sette milioni le attività commerciali e le varie agenzie governative locali e statali interessate da questo provvedimento. La proposta include una serie di esenzioni per alcuni degli edifici già esistenti, ma nessuna nuova costruzione o intervento di ristrutturazione potrà non tenerne conto.
I nuovi standard riguarderanno ogni cosa, dalla posizione degli interruttori per le luci all'altezza dei banconi nei negozi, sino alla proibizione dell'uso di scimmie come "animali di servizio" per persone con disabilità.
La Casa Bianca ha approvato questo testo di legge in maggio, dopo un esame durato cinque mesi. La pubblicazione nel Registro Federale è prevista per i prossimi giorni, cui ne seguiranno altri sessanta per le cosiddette "pubbliche osservazioni". Dopo aver preso in considerazione tali commenti, il Governo emanerà il testo finale delle nuove regole.
La proposta sta già destando parecchia attenzione. La Camera di Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato che la norma «sarà gravosa e costosa», mentre il movimento delle persone con disabilità americano ha affermato «che il testo non si spinge abbastanza oltre».
Da quando l'ADA venne firmata dall'allora presidente Bush senior, i progressi della tecnologia hanno reso i servizi più accessibili per le persone con disabilità, ma i funzionari del Dipartimento di Giustizia confermano di ricevere ancora un gran numero di denunce.
Nei mesi più recenti, ad esempio, il Governo Federale ha mosso azioni legali per assicurare più posti per le persone con disabilità al Madison Square Garden di New York e allo stadio di football più imponente della nazione, presso l'Università del Michigan.
Dal canto suo il Census Bureau, l'organo di censimento ufficiale del governo degli Stati Uniti, afferma che più di 51 milioni di americani hanno una disabilità e circa due terzi di questi una disabilità grave. Le regole proposte, in via di sviluppo da più di quattro anni, andrebbero dunque a rinvigorire gli scopi della legge del 1990, tenendo conto di una serie di nuovi dati, che qui di seguito elenchiamo:
- le corti di giustizia dovranno provvedere a installare elevatori o rampe per assicurare che le persone in carrozzina possano accedere al banco dei testimoni, che in genere è innalzato rispetto al livello del pavimento;
- gli auditorium dovranno fornire un ascensore o una rampa in modo tale che le persone in carrozzina possano «partecipare pienamente e in maniera eguale a tutti gli eventi» in cui i membri del pubblico hanno diretto accesso al palco;
- ogni stadio con una capacità di posti a sedere pari a 25.000 unità o più dovrà fornire informazioni di sicurezza e di emergenza, pubblicando messaggi scritti sul tabellone e sui video monitor, in modo da avvisare le persone sorde o con difficoltà di udito;
- i cinema e i teatri dovranno provvedersi di uno specifico numero di posti per le persone in carrozzina (circa 5 su 300). Gli angoli di visuale dello schermo e del palco dovranno essere «equivalenti o migliori della media di quelli di tutti gli altri spettatori»;
- gli interruttori delle stanze d'albergo non dovranno essere più alti di 48 pollici (circa un metro e venti). L'attuale massimo è fissato a 54 pollici (poco meno di un metro e quaranta);
- gli alberghi dovranno consentire alle persone con disabilità di riservare camere accessibili e dovranno onorare queste prenotazioni con lo stesso grado di attenzione che garantiscono a tutte le altre;
- almeno il 25% dei parapetti nei moli per la pesca non dovranno essere alti più di 34 pollici (circa 86 centimetri), in modo da permettere le attività di pesca alle persone in carrozzina;
- almeno la metà delle buche dei percorsi di minigolf dovranno essere accessibili alle persone in carrozzina e queste buche dovranno essere messe in connessione da un sentiero continuo e senza ostruzioni;
- ogni nuova piscina, con un perimetro di più di 300 piedi (poco più di 91 metri), dovrà fornire «almeno due mezzi di ingresso», come una rampa con una lieve pendenza o un elevatore;
- i nuovi parchi gioco dovranno prevedere l'accesso agli scivoli, alle altalene e ad altri giochi ai bambini con disabilità.
Il Dipartimento di Giustizia riconosce che alcuni di questi cambiamenti richiederanno dei costi significativi, ma nonostante tutto sostiene che il valore degli stanziamenti pubblici, stimato in 54 miliardi di dollari (circa 28 miliardi di euro), dovrebbe riuscire a coprire i costi previsti.
Sempre il Dipartimento di Giustizia, nell'ambito di un'analisi economica delle nuove norme contenute nella proposta, afferma che la necessità di un ambiente accessibile è oggi grande più che mai, in quanto la guerra in Iraq sta «creando una nuova generazione di giovani uomini e donne con disabilità».
Dal canto suo, John L. Wodatch, che nel citato Dipartimento è il direttore della Sezione per i diritti delle persone con disabilità, ha esplicitamente dichiarato: «La disabilità è inerente alla condizione umana. La grande maggioranza degli individui che saranno fortunati da raggiungere un'età avanzata trarranno benefìci dai requisiti proposti con questa norma».
Si stima infatti che entro il 2010 il 2% della popolazione adulta statunitense userà una carrozzina, il 4% stampelle, bastoni o altri ausili per la mobilità. Allo stesso modo, con l'innalzamento dell'età, tenderà ad aumentare anche il numero di persone con problemi di udito.
Vale la pena ricordare poi che l'ADA, nel 1990, presupponeva per le attività commerciali l'eliminazione delle barriere nel caso che i cambiamenti fossero «prontamente raggiungibili», in altre parole che potessero essere «portati a termine senza troppe difficoltà o spese».
Anche per questo oggi l'Amministrazione Bush sta proponendo una safe harbor - vale a dire una serie di misure legali per proteggere "violazioni tollerabili" - rivolta ai piccoli commercianti i quali potranno rimandare i loro obblighi, qualora nell'anno precedente abbiano speso almeno l'1% dei loro ricavi lordi per rimuovere le barriere.
Curtis L. Decker, direttore esecutivo del National Disability Rights Network, un'unione di avvocati impegnati nella tutela delle persone con disabilità, dichiara però che «i safe harbors ci "innervosiscono" davvero molto. Un piccolo esercizio potrebbe infatti spendere la quota richiesta e non essere ancora accessibile».
Su un altro versante Randel K. Johnson, uno dei vicepresidenti della Camera di Commercio degli  Stati Uniti, afferma che «le regole proposte sono così lunghe e tecnicamente complesse che anche il piccolo commerciante con le migliori intenzioni potrebbe non essere conforme alla legge, soprattutto di fronte ad un abile avvocato!».
Si era prima accennato alla proibizione di usare le scimmie come "animali di servizio" per le persone con disabilità. Vale dunque la pena approfondire anche questo aspetto.
Le regole proposte riaffermano infatti il diritto delle persone con disabilità ad utilizzare cani guida o altri animali di servizio nei luoghi pubblici, ma restringono la definizione di questi ultimi, in modo tale da escludere alcune specie.
Quando nel 1990 venne introdotta la legge ADA, secondo il Dipartimento di Giustizia, alcuni «avevano certamente anticipato l'orientamento corrente circa l'utilizzo di animali selvaggi, esotici o di specie inusuale, come "animali di servizio"». Ora, dunque, la nuova proposta stabilisce precisamente che cosa si debba intendere con quest'ultima espressione, parlando cioè di «ogni cane o ogni altro animale domestico addestrato a compiere lavori e a svolgere incarichi per una persona con disabilità fisica o intellettiva». Secondo tale definizione, quindi, le scimmie non potranno essere qualificate come animali di servizio, e nemmeno i rettili, gli anfibi, i conigli e altri roditori o animali da fattoria.
E ancora, la nuova norma prevede che un albergo, un ristorante, un teatro, un negozio o un parco pubblico possano chiedere a una persona con disabilità di allontanare l'animale nel caso esso perda il controllo o non sia pulito o qualora costituisca una minaccia diretta alla salute o alla sicurezza di altri. Un teatro, ad esempio, potrebbe non ammettere un cane che interrompesse una performance dal vivo abbaiando ripetutamente.
Il nuovo piano conferma infine che le persone con disabilità potranno utilizzare le carrozzine manuali o elettriche e gli scooter elettrici in qualsiasi area pubblica aperta ai pedoni. Ma i centri commerciali, i parchi di divertimento o altri luoghi pubblici potrebbero imporre delle ragionevoli restrizioni per alcuni tipi di ausili alla mobilità, come i golf cart o altro.

 

NOSTRO COMMENTO…

Maremma statunitense! Leggendo questo articolo sembra di essere sulle montagne russe!

Per ogni cosa giusta detta e scritta negli usa ci troviamo di fronte a motivazioni assurde.

Finalmente tra una guerra e l’altra l’amministrazione vuole abbattere le barriere, che consolazione: “vai in guerra, se non muori stai tranquillo che potrai andare al supermercato senza problemi anche con le stampelle!”

A volte ci verrebbe voglia di prendere certi governanti e catapultarli al centro dei casini che combinano, così magari la smettono di fare i furbi!

Per quanto riguarda gli animali di servizio, solo in america potevano prendere in considerazione animali esotici per usi utili alla disabilità:  ma come si addestra un roditore o un rettile o una scimmia?

Un disabile motorio trainato da cinquanta roditori, un non vedente che usa un pitone come bastone bianco, un sordo che si fa avvertire da una scimmia dell’arrivo di una telefonata! Te credo che non vogliono farli entrare nei luoghi pubblici.

Per concludere non è giusto che un cane non possa interrompere uno spettacolo se non lo gradisce e magari pisciare sulla testa del regista inetto!

maremma statunitense



Gli Stati Uniti e il nuovo piano contro le barriere

01-07-2008
Superando.it

«La necessità di un ambiente accessibile è oggi grande più che mai, in quanto la guerra in Iraq sta creando una nuova generazione di giovani uomini e donne con disabilità, senza tenere conto del crescente invecchiamento della popolazione»: lo afferma il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, nel commentare il nuovo piano globale per rimuovere le barriere architettoniche promosso dall'Amministrazione Bush, ritenuto per altro ancora troppo "blando" dalle associazioni che rappresentano ben 51 milioni di cittadini con disabilità

Secondo quanto riferisce nei giorni scorsi il «New York Times», l'Amministrazione Bush sta per proporre un nuovo provvedimento di vasta portata che dovrà garantire alle persone con disabilità degli Stati Uniti maggiore accesso a decine di migliaia di aule giudiziarie, piscine, campi da golf, stadi, teatri, alberghi e negozi al dettaglio.
La proposta dovrebbe sostanzialmente aggiornare e a riscrivere gli standard federali per l'applicazione dell'Americans with Disabilities Act (ADA), legge "storica" sui diritti civili, approvata con un forte sostegno bipartisan nel 1990.
Le nuove regole stabiliranno requisiti più stringenti in numerose aree e fisseranno per la prima volta alcune questioni, con lo sforzo di rispondere ai bisogni di una popolazione che tende all'invecchiamento e al crescente numero di persone con disabilità, incrementato dai veterani di guerra.
Nel dettaglio, saranno più di sette milioni le attività commerciali e le varie agenzie governative locali e statali interessate da questo provvedimento. La proposta include una serie di esenzioni per alcuni degli edifici già esistenti, ma nessuna nuova costruzione o intervento di ristrutturazione potrà non tenerne conto.
I nuovi standard riguarderanno ogni cosa, dalla posizione degli interruttori per le luci all'altezza dei banconi nei negozi, sino alla proibizione dell'uso di scimmie come "animali di servizio" per persone con disabilità.
La Casa Bianca ha approvato questo testo di legge in maggio, dopo un esame durato cinque mesi. La pubblicazione nel Registro Federale è prevista per i prossimi giorni, cui ne seguiranno altri sessanta per le cosiddette "pubbliche osservazioni". Dopo aver preso in considerazione tali commenti, il Governo emanerà il testo finale delle nuove regole.
La proposta sta già destando parecchia attenzione. La Camera di Commercio degli Stati Uniti ha dichiarato che la norma «sarà gravosa e costosa», mentre il movimento delle persone con disabilità americano ha affermato «che il testo non si spinge abbastanza oltre».
Da quando l'ADA venne firmata dall'allora presidente Bush senior, i progressi della tecnologia hanno reso i servizi più accessibili per le persone con disabilità, ma i funzionari del Dipartimento di Giustizia confermano di ricevere ancora un gran numero di denunce.
Nei mesi più recenti, ad esempio, il Governo Federale ha mosso azioni legali per assicurare più posti per le persone con disabilità al Madison Square Garden di New York e allo stadio di football più imponente della nazione, presso l'Università del Michigan.
Dal canto suo il Census Bureau, l'organo di censimento ufficiale del governo degli Stati Uniti, afferma che più di 51 milioni di americani hanno una disabilità e circa due terzi di questi una disabilità grave. Le regole proposte, in via di sviluppo da più di quattro anni, andrebbero dunque a rinvigorire gli scopi della legge del 1990, tenendo conto di una serie di nuovi dati, che qui di seguito elenchiamo:
- le corti di giustizia dovranno provvedere a installare elevatori o rampe per assicurare che le persone in carrozzina possano accedere al banco dei testimoni, che in genere è innalzato rispetto al livello del pavimento;
- gli auditorium dovranno fornire un ascensore o una rampa in modo tale che le persone in carrozzina possano «partecipare pienamente e in maniera eguale a tutti gli eventi» in cui i membri del pubblico hanno diretto accesso al palco;
- ogni stadio con una capacità di posti a sedere pari a 25.000 unità o più dovrà fornire informazioni di sicurezza e di emergenza, pubblicando messaggi scritti sul tabellone e sui video monitor, in modo da avvisare le persone sorde o con difficoltà di udito;
- i cinema e i teatri dovranno provvedersi di uno specifico numero di posti per le persone in carrozzina (circa 5 su 300). Gli angoli di visuale dello schermo e del palco dovranno essere «equivalenti o migliori della media di quelli di tutti gli altri spettatori»;
- gli interruttori delle stanze d'albergo non dovranno essere più alti di 48 pollici (circa un metro e venti). L'attuale massimo è fissato a 54 pollici (poco meno di un metro e quaranta);
- gli alberghi dovranno consentire alle persone con disabilità di riservare camere accessibili e dovranno onorare queste prenotazioni con lo stesso grado di attenzione che garantiscono a tutte le altre;
- almeno il 25% dei parapetti nei moli per la pesca non dovranno essere alti più di 34 pollici (circa 86 centimetri), in modo da permettere le attività di pesca alle persone in carrozzina;
- almeno la metà delle buche dei percorsi di minigolf dovranno essere accessibili alle persone in carrozzina e queste buche dovranno essere messe in connessione da un sentiero continuo e senza ostruzioni;
- ogni nuova piscina, con un perimetro di più di 300 piedi (poco più di 91 metri), dovrà fornire «almeno due mezzi di ingresso», come una rampa con una lieve pendenza o un elevatore;
- i nuovi parchi gioco dovranno prevedere l'accesso agli scivoli, alle altalene e ad altri giochi ai bambini con disabilità.
Il Dipartimento di Giustizia riconosce che alcuni di questi cambiamenti richiederanno dei costi significativi, ma nonostante tutto sostiene che il valore degli stanziamenti pubblici, stimato in 54 miliardi di dollari (circa 28 miliardi di euro), dovrebbe riuscire a coprire i costi previsti.
Sempre il Dipartimento di Giustizia, nell'ambito di un'analisi economica delle nuove norme contenute nella proposta, afferma che la necessità di un ambiente accessibile è oggi grande più che mai, in quanto la guerra in Iraq sta «creando una nuova generazione di giovani uomini e donne con disabilità».
Dal canto suo, John L. Wodatch, che nel citato Dipartimento è il direttore della Sezione per i diritti delle persone con disabilità, ha esplicitamente dichiarato: «La disabilità è inerente alla condizione umana. La grande maggioranza degli individui che saranno fortunati da raggiungere un'età avanzata trarranno benefìci dai requisiti proposti con questa norma».
Si stima infatti che entro il 2010 il 2% della popolazione adulta statunitense userà una carrozzina, il 4% stampelle, bastoni o altri ausili per la mobilità. Allo stesso modo, con l'innalzamento dell'età, tenderà ad aumentare anche il numero di persone con problemi di udito.
Vale la pena ricordare poi che l'ADA, nel 1990, presupponeva per le attività commerciali l'eliminazione delle barriere nel caso che i cambiamenti fossero «prontamente raggiungibili», in altre parole che potessero essere «portati a termine senza troppe difficoltà o spese».
Anche per questo oggi l'Amministrazione Bush sta proponendo una safe harbor - vale a dire una serie di misure legali per proteggere "violazioni tollerabili" - rivolta ai piccoli commercianti i quali potranno rimandare i loro obblighi, qualora nell'anno precedente abbiano speso almeno l'1% dei loro ricavi lordi per rimuovere le barriere.
Curtis L. Decker, direttore esecutivo del National Disability Rights Network, un'unione di avvocati impegnati nella tutela delle persone con disabilità, dichiara però che «i safe harbors ci "innervosiscono" davvero molto. Un piccolo esercizio potrebbe infatti spendere la quota richiesta e non essere ancora accessibile».
Su un altro versante Randel K. Johnson, uno dei vicepresidenti della Camera di Commercio degli  Stati Uniti, afferma che «le regole proposte sono così lunghe e tecnicamente complesse che anche il piccolo commerciante con le migliori intenzioni potrebbe non essere conforme alla legge, soprattutto di fronte ad un abile avvocato!».
Si era prima accennato alla proibizione di usare le scimmie come "animali di servizio" per le persone con disabilità. Vale dunque la pena approfondire anche questo aspetto.
Le regole proposte riaffermano infatti il diritto delle persone con disabilità ad utilizzare cani guida o altri animali di servizio nei luoghi pubblici, ma restringono la definizione di questi ultimi, in modo tale da escludere alcune specie.
Quando nel 1990 venne introdotta la legge ADA, secondo il Dipartimento di Giustizia, alcuni «avevano certamente anticipato l'orientamento corrente circa l'utilizzo di animali selvaggi, esotici o di specie inusuale, come "animali di servizio"». Ora, dunque, la nuova proposta stabilisce precisamente che cosa si debba intendere con quest'ultima espressione, parlando cioè di «ogni cane o ogni altro animale domestico addestrato a compiere lavori e a svolgere incarichi per una persona con disabilità fisica o intellettiva». Secondo tale definizione, quindi, le scimmie non potranno essere qualificate come animali di servizio, e nemmeno i rettili, gli anfibi, i conigli e altri roditori o animali da fattoria.
E ancora, la nuova norma prevede che un albergo, un ristorante, un teatro, un negozio o un parco pubblico possano chiedere a una persona con disabilità di allontanare l'animale nel caso esso perda il controllo o non sia pulito o qualora costituisca una minaccia diretta alla salute o alla sicurezza di altri. Un teatro, ad esempio, potrebbe non ammettere un cane che interrompesse una performance dal vivo abbaiando ripetutamente.
Il nuovo piano conferma infine che le persone con disabilità potranno utilizzare le carrozzine manuali o elettriche e gli scooter elettrici in qualsiasi area pubblica aperta ai pedoni. Ma i centri commerciali, i parchi di divertimento o altri luoghi pubblici potrebbero imporre delle ragionevoli restrizioni per alcuni tipi di ausili alla mobilità, come i golf cart o altro.

 

NOSTRO COMMENTO…

Maremma statunitense! Leggendo questo articolo sembra di essere sulle montagne russe!

Per ogni cosa giusta detta e scritta negli usa ci troviamo di fronte a motivazioni assurde.

Finalmente tra una guerra e l’altra l’amministrazione vuole abbattere le barriere, che consolazione: “vai in guerra, se non muori stai tranquillo che potrai andare al supermercato senza problemi anche con le stampelle!”

A volte ci verrebbe voglia di prendere certi governanti e catapultarli al centro dei casini che combinano, così magari la smettono di fare i furbi!

Per quanto riguarda gli animali di servizio, solo in america potevano prendere in considerazione animali esotici per usi utili alla disabilità:  ma come si addestra un roditore o un rettile o una scimmia?

Un disabile motorio trainato da cinquanta roditori, un non vedente che usa un pitone come bastone bianco, un sordo che si fa avvertire da una scimmia dell’arrivo di una telefonata! Te credo che non vogliono farli entrare nei luoghi pubblici.

Per concludere non è giusto che un cane non possa interrompere uno spettacolo se non lo gradisce e magari pisciare sulla testa del regista inetto!

parla che prelevo

 


Ps. Nostro commento alla fine..

Un bancomat che aiuta chi non vede
02-07-2008
Il Tirreno

PONSACCO. E' già in funzione il nuovo bancomat installato nella filiale di Ponsacco della Banca Popolare di Lajatico in via di Gello, nato per aiutare i non vedenti e gli ipovedenti nelle fasi di prelievo di denaro.
Novità è una voce elettronica che guida l'utente nelle varie fasi: dall'inserimento della tessera, alla digitazione del codice segreto e fino alla consegna del denaro, in modo da consentire una perfetta autonomia dell'utente. Presente alla conferenza stampa il direttore generale della B.P. di Lajatico Daniele Salvadori e il presidente dell'associazione non vedenti di Pisa Paolo Recce.
«Sono qui - dice Recce - per dimostrare la mia gratitudine per una scelta che va a tutto vantaggio degli utenti che come me sono non vedenti. Solo in Provincia contiamo mille non vedenti, e poi ci sono gli ipovedenti, in tutto siamo 5-6 mila persone. Personalmente, non ho mai usato i servizi automatici di prelievo perché avrei bisogno di qualcuno che mi guidi, mentre da oggi potrò farlo con semplicità e quello che più conta è che lo farò da solo».
«I bancomat che abbiamo - conferma Salvadori - sono predisposti non solo per i non vedenti ma anche per gli altri disabili; ad esempio sono ad una altezza tale da consentire le operazioni di prelievo anche ad una persona in carrozzina. Abbiamo puntato su questo progetto che ha visto l'istallazione dei bancomat parlanti non solo a Ponsacco, ma anche nelle filiali di Pisa, in via Luigi Bianchi, di Pontedera in Piazza Martiri della Libertà e a Santa Croce S.A. in via 25 Aprile, perché crediamo nel valore sociale che questo progetto può avere per tutti questi utenti. Non abbiamo fatto un analisi del numero di non vedenti e ipovedenti del territorio proprio perché credevamo nel progetto a prescindere dal numero di utenti che se ne servirà».
Per l'utilizzo del bancomat è stato dato amplio risalto alla privacy del cliente che può, mediante una propria cuffia ascoltare tutti i comandi che gli vengono impartiti e può decidere di oscurare lo schermo premendo un apposito tasto indicato dalla guida introduttiva. «Il servizio - assicura Salvadori - non richiede tessere particolari: l'accesso alla operazioni di prelievo è consentito mediante l'utilizzo delle normali tessere bancomat».
Durante la conferenza c'è stata anche la possibilità da parte del presidente Recce di chiedere l'installazione di uno sportello bancomat lungo il litorale pisano, dove l'associazione ha uno centro sportivo e ricreativo che serve, nelle stagioni estive circa 5 mila utenti. «Valuteremo seriamente la proposta - ha detto Salvadori - anche sul fronte del nuovo piano aziendale che si pone come obiettivo quello di raggiungere quota 20 filiali entro il 2010». Attualmente le banche della Popolare di Lajatico sono 15, tutte dislocate nella provincia di Pisa con circa 5 mila soci. Fra le prossime aperture annunciate c'è quella di Asciano Pisano, nel Comune di San Giuliano Terme ed uno a Lavoria dove dovrebbe nascere il tanto discusso Outlet.

Emanuele Turini

Nostro  commento..

Finalmente buone notizie,non è iil primo caso a Torino una banca di cui non facciamo il nome UNICREDITBANCA, lo ha già fatto da un paio di anni.

Info11056.blogciecagna@blogger.com                                                                                                           Il prossimo passo sarà chiedere alle banche di non addebitarci il prelievo!

parla che prelevo

 

Ps. Nostro commento alla fine..

Un bancomat che aiuta chi non vede
02-07-2008
Il Tirreno

PONSACCO. E' già in funzione il nuovo bancomat installato nella filiale di Ponsacco della Banca Popolare di Lajatico in via di Gello, nato per aiutare i non vedenti e gli ipovedenti nelle fasi di prelievo di denaro.
Novità è una voce elettronica che guida l'utente nelle varie fasi: dall'inserimento della tessera, alla digitazione del codice segreto e fino alla consegna del denaro, in modo da consentire una perfetta autonomia dell'utente. Presente alla conferenza stampa il direttore generale della B.P. di Lajatico Daniele Salvadori e il presidente dell'associazione non vedenti di Pisa Paolo Recce.
«Sono qui - dice Recce - per dimostrare la mia gratitudine per una scelta che va a tutto vantaggio degli utenti che come me sono non vedenti. Solo in Provincia contiamo mille non vedenti, e poi ci sono gli ipovedenti, in tutto siamo 5-6 mila persone. Personalmente, non ho mai usato i servizi automatici di prelievo perché avrei bisogno di qualcuno che mi guidi, mentre da oggi potrò farlo con semplicità e quello che più conta è che lo farò da solo».
«I bancomat che abbiamo - conferma Salvadori - sono predisposti non solo per i non vedenti ma anche per gli altri disabili; ad esempio sono ad una altezza tale da consentire le operazioni di prelievo anche ad una persona in carrozzina. Abbiamo puntato su questo progetto che ha visto l'istallazione dei bancomat parlanti non solo a Ponsacco, ma anche nelle filiali di Pisa, in via Luigi Bianchi, di Pontedera in Piazza Martiri della Libertà e a Santa Croce S.A. in via 25 Aprile, perché crediamo nel valore sociale che questo progetto può avere per tutti questi utenti. Non abbiamo fatto un analisi del numero di non vedenti e ipovedenti del territorio proprio perché credevamo nel progetto a prescindere dal numero di utenti che se ne servirà».
Per l'utilizzo del bancomat è stato dato amplio risalto alla privacy del cliente che può, mediante una propria cuffia ascoltare tutti i comandi che gli vengono impartiti e può decidere di oscurare lo schermo premendo un apposito tasto indicato dalla guida introduttiva. «Il servizio - assicura Salvadori - non richiede tessere particolari: l'accesso alla operazioni di prelievo è consentito mediante l'utilizzo delle normali tessere bancomat».
Durante la conferenza c'è stata anche la possibilità da parte del presidente Recce di chiedere l'installazione di uno sportello bancomat lungo il litorale pisano, dove l'associazione ha uno centro sportivo e ricreativo che serve, nelle stagioni estive circa 5 mila utenti. «Valuteremo seriamente la proposta - ha detto Salvadori - anche sul fronte del nuovo piano aziendale che si pone come obiettivo quello di raggiungere quota 20 filiali entro il 2010». Attualmente le banche della Popolare di Lajatico sono 15, tutte dislocate nella provincia di Pisa con circa 5 mila soci. Fra le prossime aperture annunciate c'è quella di Asciano Pisano, nel Comune di San Giuliano Terme ed uno a Lavoria dove dovrebbe nascere il tanto discusso Outlet.

Emanuele Turini

Nostro  commento..

Finalmente buone notizie,non è iil primo caso a Torino una banca di cui non facciamo il nome UNICREDITBANCA, lo ha già fatto da un paio di anni.

Il prossimo passo sarà chiedere alle banche di non addebitarci il prelievo!

non strappatevi gli occhi

Ps. Nostro commento alla fine

Oggetto: Vedere l'invisibile [Il Pensiero Scientifico editore]

PressVisione anno VII / n.

Vedere l'invisibile
03-07-2008
Il Pensiero Scientifico editore

Romanzi

La Corazza ricamata, di Roberto Peregalli, con il sottotitolo di I greci e l'invisibile (Bompiani 2008, 156 pagine, 18 euro), è un libro "difficile"? Forse sì. In ogni caso, è un libro da leggere senza fretta. Ci introduce alla capacità di "vedere" quello che è nascosto nelle parole, nei miti e nella filosofia dei greci antichi, da Omero a Platone.
"Vedere" in questo caso è parola precisa perché  il libro vuole portarci a riconoscere quello che invece è "invisibile"; vuole sondare il legame tra ciò che "si vede e il fondo invisibile delle cose". In fondo per ben vedere noi chiudiamo gli occhi e così fanno gli indovini. Omero era stato accecato per avere visto la corazza di Achille, bellissima per i suoi ricami, e solo per questo ha potuto "vedere" e poi raccontare Troia e Ulisse. Tiresia è un indovino, ma è diventato cieco per avere visto troppo da vedente (Atena nuda al bagno) e da cieco vede l'invisibile, cioè quello che ancora non c'è. Edipo ha svelato l'enigma propostogli dalla Sfinge, ma per la sue tragedia si strappa gli occhi e solo la cecità gli farà conquistare,nel bosco di Colono, la venerabilità degli esseri superiori e poi la morte: e nel suo nome c'è già una ambiguità (la radice oid  - da cui Edipo - ha in greco significato sia di vedere che di sapere).
C'è quindi un nodo che lega cecità e visione dell'invisibile: c'è quindi un continuo viaggiare nel buio alla ricerca e al ritrovamento della verità. Si può quindi vedere l'invisibile; ma il nostro Ippocrate, delimitando il campo della scienza, taglia fuori le "cose invisibili" avvicinandole alle "cose celesti" che non fanno parte della scienza, mancando di certezza.
Nella tragedia invece, diversamente dalla scienza, non è stato rimosso l'invisibile e Platone vorrà proprio varcare questo limite oltrepassando, con la forza del pensiero, e non con la cecità, l'inganno del visibile per contemplare quell'invisibile in cui si identifica il vero.
La conoscenza del resto è il tentativo di penetrare con l'intelligenza nel cuore della realtà e che è almeno virtualmente intelleggibile. Il libro di Peregalli vuole insomma  raccontare il rapporto fra il vedere e il sapere. La vita si fonda su un inganno?

Recensione a cura di Giancarlo Biasini, Centro per la Salute del Bambino, Direttore della rivista Quaderni acp.

NOSTROCOMMENTO..

Molto interessante…però quanto la fanno lunga sti filosofi e personaggi del mitoantico!

Per essere profondi e carpire qualche segreto dell’universo meglio vederci bene e se volete sapere il vostro futuro non strappatevi gli occhhi.

Quando una persona non ci vede un cacchio è una bella rottura…!

 

 

PELLEGRINAGGIO

PS. NOSTRO COMMENTO ALLA FINE

Oggetto: Fermato dalla polizia E' «cieco totale» ma guida la moto [Corriere del Mezzogiorno]

PressVisione anno VII / n. 428

Fermato dalla polizia E' «cieco totale» ma guida la moto
19-06-2008
Corriere del Mezzogiorno

Scoperto un nuovo clamoroso caso.
«Porto da mangiare ai miei cani guida» Fermato per un controllo ha esibito il tesserino di invalido. E ha dato la sua singolare versione dei fatti

MANDURIA. Quando gli agenti di polizia lo hanno fermato alla guida di un grosso scooter, pensavano che l'unica infrazione rilevata fosse quella della mancata assicurazione al mezzo. Scoprendo poi che il centauro in questione risultava essere «cieco assoluto con accompagnamento », la sorpresa è stata tanta. E naturalmente anche la misura amministrativa conseguente. E' successo ieri a Manduria durante un normale controllo stradale. Il presunto falso cieco che attualmente risulta indagato e sul quale partiranno tutti gli accertamenti per verificare la sua posizione pensionistica, è un quarantanovenne del posto, O.G. le sue iniziali, che quando si è visto scoperto si è giustificato con una frase ancora più curiosa: «Ho dovuto prendere la moto perché dovevo portare da mangiare ai miei cani guida». Scritto e verbalizzato nero su bianco. Quando i poliziotti hanno redatto i verbali di contestazione e quello di sequestro amministrativo del mezzo privo di contrassegno assicurativo l'uomo ha chiesto se poteva portare a casa il suo scooter. Richiesta negata dalle autorità che hanno trasportato il mezzo con il carro attrezzi e dichiarato il proprietario custode giudiziario. L'individuazione del «cieco» sulla moto è avvenuta casualmente ma gli agenti del commissario Giuseppe Annicchiarico avevano già avuto una «soffiata» da parte di un utente anonimo che aveva telefonato alla centrale operativa di Taranto avvertendo della «presenza anche a Manduria di un falso cieco che gira con la moto e vede benissimo» (giorni prima a Taranto era stato scoperto un altro finto cieco che leggeva i giornali). In mancanza di indicazioni più precise, i militari si erano comunque messi alla ricerca di un motociclista che potesse avere le caratteristiche denunciate. Così, ieri, il colpo di fortuna. Alla richiesta dei documenti da parte dei poliziotti, è stato lo stesso quarantanovenne ad esibire il tesserino di riconoscimento rilasciato dalla prefettura di Taranto che certificava, testualmente, l'invalidità di «cecità assoluta con accompagno ». Ora le indagini si sposteranno sulla documentazione sanitaria che ha certificato una così grave menomazione visiva da concedere l'accompagnamento. Non si escludono responsabilità da parte dei sanitari che hanno firmato il certificato.

NOSTRO COMMENTO…

Ma è proprio uno sprovveduto! Noi avremmo inventato una scusa migliore: “sono stato miracolato dalla santa protettrice delle faccie di tola, è sto andando in viaggio  pellegrinaggio, per ringraziarla della restituzione della vista!”

DILETTANTE…

svbagliato sbagliato sbagliato

PS. NOCTRO COMOMENTO ALLA FINE…
Sette progetti per abbattere le barriere architettoniche
20-06-2008
Corriere Adriatico

I lavori sono stati presentati questa mattina in Prefettura

ASCOLI - Sono sette i progetti presentati nell'ambito del concorso di idee "Ri-progettare la città per tutti", organizzato dal fondo italiano per l'abbattimento delle barriere architettoniche. La notizia è stata data nel corso della conferenza permanente sui portatori di handicap, convocata dal prefetto Alberto Cifelli. Cinque dei sette lavori appartengono alla sezione dei laureati, mentre gli altri due sono stati redatti dai diplomati delle scuole medie superiori. Nell'occasione, il presidente nazionale del Fiaba, Giuseppe Trieste, ha espresso "vivo apprezzamento per la validità di tutti i progetti pervenuti", ricordando anche che la premiazione dei lavori premiati avverrà in una successiva manifestazione che si terrà ad Ascoli. La scelta per designare i migliori progetti nell'ambito delle due sezioni si è rivelata molto difficile, proprio per la validità dei lavori. Alla fine, la commissione, composta da nove membri, appartenenti a tutti gli ordini professionali, ha fatto cadere la scelta su uno dei cinque lavori della sezione laureati, mentre per la sezione dei diplomati, la commissione ha preferito, invece, limitarsi alla semplice menzione. Top secret sul contenuto del progetto che è risultato vincitore. L'unico elemento che è stato riferito alla stampa è che si tratta di un lavoro relativo alle soluzioni adottate in una struttura pubblica di Ascoli e che può essere vissuta nella sua interezza da tutte le persone.

 

NOSTRO COMMENTO…

Sbagliato, tutto sbagliato!

Il comune deve predisporre un piano non una tantum, maun piano  organico e da realizzare nel tempo.

Con questo atteggiamento sembra che ci  facciano un favore ad eleimnirare le barriere, non deve essere unevento enfatizzato come un’ecezione.

Ma che ve lo diciamo a fare…