martedì 27 gennaio 2009

Il Papa: «Internet sia accessibile a tutti» [Giornale di Brescia]

NOSTRO COMMENTO IN FONDO


Il Papa: «Internet sia accessibile a tutti»
24-01-2009
Giornale di Brescia

Appello nel giorno in cui la Santa Sede approda su YouTube Un religioso
naviga in Internet, collegato al sito del Vaticano, ora sbarcato anche su
«YouTube»

CITTÀ DEL VATICANO. Un mondo digitale senza barriere per nessuno. Neanche
per il Papa. Nel giorno in cui la Santa Sede sbarca su YouTube - con un
canale dedicato di videonews sull'attività pontificia e l'attualità
vaticana - Benedetto XVI denuncia i rischi di una nuova povertà che minaccia
il villaggio globale: quella di chi non può avere accesso alle informazioni
e alle conoscenze che viaggiano oggi sulla rete.

Nuove tecnologie per tutti.
Il giudizio di Ratzinger è netto: sarebbe «un grave danno per il futuro
dell'umanità - sentenzia - escludere dalle nuove tecnologie coloro che sono
già economicamente e socialmente emarginati». Web e reti comunicative
«accessibili a tutti», perciò. E pieno sostegno a ogni strumento informatico
che favorisca la comprensione e la cooperazione fra i popoli: in
particolare - specifica il Pontefice - alle «nuove reti digitali che cercano
di promuovere la solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani
e il rispetto per la vita e il bene della creazione».
Il Ratzinger-pensiero su Internet e dintorni è contenuto nel messaggio per
la prossima giornata delle comunicazioni sociali, che la Chiesa celebrerà il
24 maggio. Dedicato al rapporto tra «nuove tecnologie» e «nuove relazioni»
umane, il testo è stato presentato ieri ai giornalisti in contemporanea con
il lancio dell'iniziativa del nuovo canale vaticano sulla più grande
comunità mondiale di condivisione di video in rete.
«Una vera propria svolta» ma anche «un'evoluzione del tutto naturale che
corrisponde alla presenza della Chiesa nel mondo», come ha spiegato il
direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Lombardi illustrandone i
dettagli. Si tratta, ha detto, di un'operazione praticamente a costo zero,
realizzata con materiale della radio e del centro televisivo vaticani in
quattro lingue (inglese, spagnolo, tedesco e italiano).
Le videoclip - a cui si accede all'indirizzo
http://it.youtube.com/vaticanit - offrono ogni giorno una copertura
informativa degli eventi principali che hanno per protagonista il Papa. Il
quale - ha rivelato monsignor Celli, responsabile del dicastero vaticano
delle comunicazioni sociali - «ha accettato di buon grado di entrare in
questo spazio», per «un incontro fraterno e amichevole» col grande popolo di
Internet.

Il Papa «navigatore»
Anche perché, ha assicurato il presule, «essendo un uomo di ricerca curioso
e attento, penso proprio che faccia uso della rete». In effetti Ratzinger
sembra pienamente a suo agio nel cogliere luci e ombre dei nuovi scenari
digitali su cui si affaccia il mondo globale.
Cellulari e computer, media e internet sono definiti nel messaggio «un vero
dono per l'umanità». Aprendo orizzonti e possibilità impensate fino a poco
tempo fa - riconosce il Papa - essi hanno contribuito a creare «una nuova
cultura della comunicazione» che avvicina i popoli, allarga le frontiere del
sapere, facilita la comunicazione e, in definitiva, favorisce il progresso
sociale.
Benedetto XVI si rivolge soprattutto alla gioventù cresciuta in pieno boom
tecnologico e informatico - la cosiddetta «generazione digitale» degli sms e
degli iPod - per darle atto di aver colto «l'enorme potenziale dei nuovi
media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra
individui e comunità».
Ma, allo stesso tempo, la mette in guardia dal rischio di «banalizzare il
concetto e l'esperienza dell'amicizia» nell'ambiente interattivo della
grande arena digitale. Pur senza citarle esplicitamente, il riferimento del
Pontefice è alle esperienze virtuali stile Second Life o alle reti sociali
come Facebook o MySpace, che ogni giorno mettono in contatto milioni di
persone in tutto il mondo.

I pericoli della rete
Il pericolo - ammonisce il Papa - è quello di lasciarsi trascinare da un
«desiderio di connessione virtuale ossessivo» che può condurre
all'isolamento, all'incomunicabilità, alla rottura delle relazioni familiari
e sociali. In realtà, ricorda Benedetto XVI, «la vera amicizia è un grande
bene umano». E gli amici «devono sostenersi e incoraggiarsi l'un l'altro nel
servizio della comunità umana».
Ratzinger sa bene, del resto, che Internet non è solo una questione di
connettività. C'è anche un problema di «qualità dei contenuti». Da qui il
suo richiamo alla responsabilità degli operatori che selezionano e
diffondono il materiale della rete. Ci vuole sempre «rispetto della dignità
e del valore della persona umana» avverte il Pontefice. Questo vuol dire
«evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l'essere
umano». Al bando, perciò, ogni rappresentazione che «alimenta l'odio e
l'intolleranza, svilisce la bellezza e l'intimità della sessualità umana,
sfrutta i deboli e gli indifesi».

Francesco M. Valiante

NOSTRO COMMENTO..
Ben svegliato, finalmente con una raccomandazione come quella del papa
possiamo stare tranquilli.
Grazie per questa grande attenzione caro papa , come al solito arrivate
sempre in ritardo, comunque vedi se puoi metterci una buona parola per noi
tre, chiama il tuo" CAPO"e vedi se può impedire che parcheggino sempre
abusivamente nel parcheggio di pipistrello, noi ci accontentiamo di poco..
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