lunedì 8 giugno 2009

PER CHI HA GIA' LETTO COLPO DI STATO

 
NOSTRO COMMENTO IN FONDO..
 
 
       
«Facciamoci vedere»: un tour contro l'indifferenza

QUANDO LO SPORT È SOLIDARIETÀ. Cicloamatori ciechi da tutta Italia: giro della Toscana con un accompagnatore in tandem

MARINA DI CARRARA. Tommaso Daniele, classe '34, sorride come un ragazzino annusando l'aria che profuma di canfora e di salmastro. Fra poco si parte, mancano solo i dettagli. Massaggia i muscoli con l'unica mano di cui dispone, la sinistra, alza lo sguardo verso un cielo che non può vedere e nell'entusiasmo del momento ci scappa anche un bacio alla moglie, mentre gli appunta con gesto amorevole il pettorale. Numero 1, tocca a lui aprire la carovana dei cicloamatori in viaggio per una settimana lungo le strade della Toscana. Partita lunedì scorso da Tirrenia, arriverà domenica a Ponte a Ema, nella terra di Gino Bartali. Ma il traguardo finale si trova ben oltre: verso nuovi orizzonti, come recita la locandina del "RaTid ciclistico in tandem-Braille 200 anni dopo", organizzato dall'Unione italiana ciechi. TRENTOTTO EQUIPAGGI, alla guida l'atleta normodotato e dietro il non vedente. Riuniti sotto uno slogan che demolisce quel bagaglio retorico dietro il quale si nasconde quasi sempre la più bieca indifferenza: «Facciamoci vedere». In effetti vedendoli così carichi di energia e di passione, così coraggiosi e autoironici, ci si sente tutti un po' più piccoli. A cominciare dai ragazzi delle scuole che su invito degli organizzatori li seguono in questo percorso. A bocca aperta, prima per lo stupore poi per l'ammirazione. «Sul piano della tutela e dell'assistenza abbiano norme fenomenali, rispetto agli altri Paesi, diciamo pure che l'Italia è ai vertici mondiali. Ma siamo molto indietro per educazione e cultura così finisce che quasi sempre queste norme vengono ignorate, anche da parte degli enti preposti a farle rispettare», spiega Leopoldo Federigi, presidente Uic della sezione provinciale di Lucca. E cita uno dei tanti aneddoti di cui è stato protagonista: «Tempo fa, parlando dei nostri problemi, un prefetto della Toscana mi disse: ma io di ciechi in giro non ne vedoProvi lei, gli risposi, ad andare in giro per una delle nostre città con una benda sugli occhi e vediamo quanto resistePer questo abbiamo scelto lo slogan "facciamoci vedere. Per ricordare alla gente che ci siamo, che esistiamo». E di sicuro non sono pochi: 200mila non vedenti, circa 2 milioni con gravi difficoltà visive. Ma per fortuna esistono anche le eccezioni al famoso prefetto. Come i fratelli Fanini, da sempre molto sensibili al sociale, che anche in questa occasione hanno messo a disposizione le auto al seguito e la squadra pro femminile che accompagna i cicloamatori in questo raid. IN TOTALE un centinaio di ciclisti arrivati da tutta Italia. Il più anziano, Rocco Di Fonzo, ha 77 anni e viene dalla provincia di Bari, Gioia del Colle. La mascotte, Andrea Giron di Montecchio Maggiore (Varese), ne ha 23. Portabandiera delle 12 donne in gara Patrizia Spadaccini, ex professionista di livello mondiale che nella sua carriera ha conquistato medaglie in pista e nelle crono. E' di Gabicce ma tesserata per il «Club Amici di Pantani» di Cesenatico e come lei la maggior parte dei partecipanti, anche di altre regioni, gareggia sotto l'egida dell'indimenticato campione. Veterana del raid, Patrizia svela il vero tesoro che si nasconde dietro una manifestazione comunque molto impegnativa anche sul piano fisico: «Un'esperienza meravigliosa sul piano umano. Fra i compagni di tandem si crea un'intesa profonda, chi guida intuisce tutti gli stati d'animo dell'altro, anche solo dal respiro. Per i non vedenti è una prova importante perché accresce la loro sicurezza, l'autostima. Per noi la cosa più emozionante è sentire come si lasciano trasportare, senza remore. E con un senso dell'ironia che possiedono solo le persone speciali: di te mi fido ciecamente, mi disse una volta la mia compagna di gara, perché se cado io cadi anche tu». Un tesoro prezioso, lo sport come lezione di vita. E sempre più raro.

di Laura Alari 
 
 
Nostro commento..
A parte la solita retorica pelosa che ci fa venire il prurito... Sempre sta storia delle persone eccezionali! Ma che hanno fatto sti ciecati intandem? Pedalano come tanti ciechi o non ciechi, vanno in  bici mica volano  o  atterrano sulla lluna senza tuta spaziale, forti della lorocecità! Invece di fare le stessebaracconate da circo in movimento, perchè non ci iscriviamo a  manifestazioni con normodotati tufandoci fra di loro pur con la nostra diversità di ciecati?
perchè dobiamo fare sempre idistinti,otteniamo qualche lacrimuccia qualche frase di solidarietà generica e gonfia di retorica.
A proposito dell'affermazione del prefetto a cui faceva riferimento Eternit..cioè Tommaso Daniele, vorremmo ricordare al presidente megagalattico  che invece di perdere tempo in queste manifestazioni perchè non si impegnadi più nell'abbattere le barriere architettoniche e nel far  applicare le norme al riguardo. Vedrai presidente che ci sarebbero molti più ciecati in giro per il mondo.
Stai attento anche a girare in tandem..... forse presidente  non hai letto il nostro libro colpo di stato.
buon viaggio..

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