martedì 5 gennaio 2010

Fish: "Da Trenitalia atteggiamento legittimo, ma c'è stata discriminazione"

nostro commento in fondo ...

   
Fish: "Da Trenitalia atteggiamento legittimo, ma c'è stata discriminazione"

ROMA. Trenitalia ha formalmente rispettato le norme e il suo atteggiamento è stato del tutto legittimo, ma quanto accaduto rappresenta comunque una violazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il "ragazzo senza braccia" trovato senza biglietto dal controllore sull'Eurostar Bari-Roma di domenica 27 dicembre e fatto scendere ad una stazione successiva dalla polizia ferroviaria ha effettivamente subito una "discriminazione basata sulla disabilità", ma altrettanto negativa sarebbe stata la soluzione buonista di "chiudere un occhio" proprio in ragione delle sue condizioni fisiche: "Non serve un atteggiament o caritatevole, alla volemose bene', ma un intervento che vada nella logica dei diritti umani", in modo da favorire l'autonomia della persona con disabilità. Così Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap) commenta il caso, raccontato oggi in prima pagina dal quotidiano "La Repubblica", del giovane passeggero privo degli arti superiori trovato senza biglietto: una lettera che, rilanciata anche da sito on line, ha scatenato centinaia di commenti e di prese di posizione.

Per il presidente della Fish "Trenitalia ha rispettato alla lettera le norme di ordine amministrativo" relative al pagamento del biglietto e all'accessibilità dei treni, e pertanto "su basi puramente formali" l'atteggiamento del controllore è stato legittimo. A non essere stata rispettata, però, è la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata anche dall'Italia ed entrata in vigore: "Il giovane ha subito una discriminazione, siamo di fronte ad una violazione dei diritti umani". Barbieri spiega che le norme di Trenitalia prevedono un "percorso speciale" per le persone disabili: prenotazione telefonica (con numero non verde, ma a pagamento), presentazione almeno 30 minuti prima della partenza del treno, servizio di accompagnamento e assistenza per acquisto del biglietto e sistemazione in carrozza: se il giovane avesse seguito queste norme, non ci sarebbe stato alcun problema. Il punto però è che "questo giovane probabilmente neppure sapeva di que sto iter, e in ogni caso non è tenuto a conoscerlo". Ad essere messa a repentaglio qui è l'autonomia della persona con disabilità, la possibilità o la volontà che un disabile, laddove la sua condizione lo permetta, possa salire e scendere dal treno in autonomia. Quella capacità e possibilità di autonomia che la Convenzione Onu riconosce come uno dei punti cardine per il dispiegarsi degli stessi diritti umani di una persona. C'è un gap da colmare, dunque, secondo Barbieri, fra le norme amministrative i principi sanciti dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità.

E per sottolineare che "bisogna muoversi in un'ottica di diritti umani", Barbieri mette in guardia da quell'atteggiamento buonista incarnato da quanti sottolineano che, data la particolarità del caso (un giovane senza braccia), il controllore avrebbe potuto "chiudere un occhio". "Sarebbe stata una doppia discriminazione argomenta Barbieri - perché al mancato riconoscimento di autonomia si sarebbe aggiunto un atteggiamento paternalistico e caritatevole, alla volemose bene', che non avrebbe contribuito a mutare di una virgola il grado di riconoscimento dei diritti umani di quella persona". E nello specifico, anche dal punto di vista della comunicazione, il fatto non avrebbe avuto il risalto che ha avuto, contribuendo ad una riflessione in merito. "Non serve il buonismo conclude Barbieri ma il rispetto dei diritti umani riconosciuti anche dalla Convenzione Onu". (ska) 
 
 
NOSTRO COMMENTO
 
Nel nostro libro colpo di stato, additiamo l'inadeguatezza dei dirigenti che dovrebbero garantire i diritti dei disabili.
Larisposta del presidente dell afisch ci sembra, molle, inadeguata, accondiscindente, complice, dilatoria,sembra lavorare per le ferrovie.
"Ci scusiamo per il disagio se l'abbiamo sbattuta giuù dal treno ma che ci frega, ma che ci importa stai attento un altra volta!" Questo dirigente della fisch dovrebbe incacchiarsi come una belva e fare il diavolo a quattro, facendo passare la voglia alle patrie ferrovie di avere questi atteggiamenti bisbetici.
Ma d'altronde che vogliamo pretendere da gente preposta a questo se non qualche bisbiglio?
Ci verrebbe voglia di cambiare il finale del nostro libro, chi non l'avesse letto può provvedere ordinandocene una copia.

Alice Messenger ;-) chatti anche con gli amici di Windows Live Messenger e tutti i telefonini TIM!

Nessun commento: