venerdì 4 dicembre 2009

Quei disabili «scartati» su un'isola deserta...

nostro commento in fondo ...

Quei disabili «scartati» su un'isola deserta...

Prima o poi doveva succedere: parte, in Inghilterra, un reality stile "Isola dei famosi", dedicato interamente a sei persone con disabilità e intitolato "Cast offs" (letteralmente "Gli scartati"). Una scelta che conferma come non sia ancora arrivata l'epoca in cui la disabilità viene concepita come una condizione normale, come una delle possibili situazioni di vita delle persone. E c'è da temere fortemente l’importazione in Italia di questo format, perché da noi, specializzati nel trash, un programma di questo genere butterebbe a mare i tentativi di corretta inclusione sociale e di buona comunicazione rispetto ai diritti e alla qualità della vita delle perso ne con disabilità.

Prima o poi doveva succedere. È successo. Un reality stile Isola dei famosi dedicato interamente alle persone disabili. Ci ha pensato in Inghilterra Channel 4 e il programma si chiama Cast offs, ovvero "Gli scartati".
Niente male per definire sei persone "toccate" dalla disabilità. Un cieco con la passione delle armi (?), una sorda incinta (mah…), un paraplegico in sedia a rotelle, una donna nana (ma, dicono quelli della tv, dal carattere forte… e perché non dovrebbe avere un carattere forte?), e poi un uomo con i segni del talidomide (ossia senza braccia, con le mani direttamente attaccate alle spalle), per finire con una donna affetta da cherubismo (deformazione del viso, della mascella…).
Questi sei personaggi per tre mesi sotto le telecamere per dimostrare le loro abilità, per raccontare la loro vita, per mettersi a nudo proprio rispetto a ciò che la curiosità morbosa della gente si aspetta, ovvero il comportamento in conseguenza della diversità, dell'anomalia, della stranezza.
Sul sito di Channel 4 una pagina con interviste, trailer e, per chi vive nel Regno Unito, la possibilità di vedere le puntate del programma, che va in onda il martedì alle 23.05. Reazioni positive, a quanto pare, ascolti buoni, soddisfazione dei protagonisti.
Nel mondo anglosassone la disabilità non è un tabù, ci sono da anni programmi che vedono protagonisti anche persone con disabilità fisica, sensoriale e anche mentale. Perciò non c’è da stupirsi se si arriva a ideare un reality di questo genere.
Personalmente, però, trovo questa scelta la conferma che non siamo ancora arrivati a concepire la disabilità come condizione normale, come una delle possibili situazioni di vita delle persone. Il sistema televisivo, i nuovi format, la necessità di stupire e di agganciare segmenti di pubblico nuovo si sposano perfettamente con l’ambizione sfrenata al protagonismo che anima molti disabili, e non solo loro (basti pensare al nostro Grande fratello).
Temo fortemente l’importazione in Italia di questo format, perché da noi, specializzati nel trash, un programma di questo genere butterebbe a mare i tentativi di corretta inclusione sociale e di buona comunicazione rispetto ai diritti e alla qualità della vita delle persone disabili.
Mi domando ad esempio perché sia ancora impossibile intervistare una persona in sedia a rotelle, o non vedente, o sorda, non "sulla" sua specifica esperienza di disabile, ma "a prescindere" da questa specifica situazione, come persona esperta o competente di "altro dalla disabilità". Eppure ci sono scrittori, docenti universitari, ingegneri, architetti, avvocati, sportivi, giornalisti, che sono "anche" disabili, ma che potrebbero essere valorizzati per la loro professionalità "normale" in un contesto di pari dignità con tutti gli altri.
Le persone disabili, e spesso anche i familiari, scelgono invece quasi sempre il protagonismo, la storia personale, l’esposizione mediatica con tutto lo stigma possibile, e gli autori dei programmi non fanno niente per evitarlo. Un programma come Cast offs (gli scartati, ma vi rendete conto?) potrebbe dunque trovare anche in Italia materiale umano pronto a tutto.
Scrivo queste note a futura memoria, mentre a casa mi ingegno a mantenere buoni livelli di mobilità personale anche se ho una gamba protetta da un tutore ortopedico e l’altra ingessata per una frattura. Ma vi assicuro che non voglio le telecamere. Sono bravo e basta…

Franco Bomprezzi 
 
NOSTRO COMMENTO..
Ragazzi la realtà ci sorprende come al solito.
Diciamo subito che in termini assoluti, disabile o no, tutti hanno il diritto di fare la scelta di esporsi  con motivazioni più o meno valide.
Ci sembra però il caso di fare qualche osservazione.
Prima di tutto, i media sono importanti, quindi abbiamo fallito come disabili già in partenza.
La gente guarderàcome bestie rare questi personaggi, enucleandoli dalla loro umanità, che visto che partecipano a un programma di questo genere va messa in dubbio.
Alla fine di questa sarabanda  qualsiasi attitudine positiva di vita sarà spazzata via dai luoghi comuni confermati dagli stessi disabili che si prestano a questo programma.
Già dal titolo si evince che persone di tal fatta non possono che essere scarti dell'umanità.
L'orario di trasmissione le 23.30 rivela il tentativo di non turbare fasce di primo ascolto.
Quindi saranno preda degli psico spettatori che zompano da un canale all'altro.
Ma ci chiediamo come mai i protagonisti di questo circo si sottopongono a tale spettacolo?
Soldi: legittimo.
La digniità: chi se ne frega.
Come hanno sofferto nella vita per farsi pinzare in un meccanismo di questo genere?
Poveri cittadini del mondo con disabilità, se non altro Gerry in italia, protagonista cieco del grande fratello, era considerato, suula carta, uno dei tanti protagonisti.
Ci torna in mente il libro che abbiamo letto LA TERZA NAZIONE DEL MONDO" che affronta la disabilità in maniera impietosa, citando i circhi che in passato nell'800 usavano i malformi per dare spettacolo e dileggio nelle piazze.
Vietati a un certo punto dall'autorità per motivi di decoro.
Ricorsi della storia.
Forse è meglio arrendersi all'evidenza: noi cittadini e persone del mondo con probnlemi più o meno gravi, siamo uguali a tutti gli altri nei nostri peccati di vanità e di protagonismo.
La sensazione è di tristezza, magari ci sbagliamo e avranno ragione loro...non crediamo!

Alice Messenger ;-) chatti anche con gli amici di Windows Live Messenger e tutti i telefonini TIM!

Nessun commento: