martedì 14 aprile 2009

carcere duro

 

NOSTRO COMMENTO

 

 


«Vivo in carrozzina, cella da tortura»

Denuncia di un detenuto disabile: bagno alla turca e senza docce
La direzione del carcere: il Centro medico è sovraffollato

BUONCAMMINO (CA). Giovanni Lattanzi è un detenuto pugliese disabile. Si muove su una carrozzina e, quando gli spazi sono ristretti, usa le stampelle.
A Buoncammino non vengono rispettati i diritti degli agenti, figuriamoci quelli dei carcerati. Giovanni Lattanzi, 49enne di Bari, è un detenuto importato dalla Puglia. Si muove su una carrozzina e, quando gli spazi sono ristretti, usa le stampelle. Vivere in carcere è sinonimo di disagio, ma il limite - secondo quanto denuncia l'uomo in una lettera - è stato abbondantemente superato. «Dovrei essere ricoverato nel centro medico, ma è sovraffollato e sono costretto a rimanere in una cella umida con la fossa turca».
LA DENUNCIA Lattanzi (che sta scontando una pena sino al 2018) è sotto processo in Puglia per reati mafiosi riconducibili alla Sacra corona unita. Il magistrato, per esigenze giudiziarie, ha deciso di spedirlo a Buoncammino, nel reparto alta sicurezza. «Sono invalido al 100 per cento, mi sposto su una sedia a rotelle e per alcuni movimenti uso le stampelle». Nel certificato clinico, lungo quanto un trattato medico, patologie invalidanti. «Sono affetto da neuropatia degli arti inferiori, ho un aneurisma trombico all'arteria sinistra, ho delle endoprotesi. Per non parlare delle discopatie cervicali e lombo sacrali. E se non bastasse soffro di ipertensione». Motivi più che validi - secondo l'uomo - per ottenere un trasferimento nel Centro diagnostico terapeutico (Cdt). Ma di traslochi neanche si parla. «Sono recluso nella sezione As (alta sicurezza) , dove non vengono effettuati i controlli periodici giornalieri. Dovrei essere ricoverato nel Cdt del carcere, ma è stracol mo e sono costretto a rimanere in una cella umida, dove i mie malanni non fanno che aggravarsi».
LA CELLA Le sofferenze di Lattanzi sono concentrate nel trattamento per reclusi ad alta sicurezza. «Perché nessuno prende in considerazione il mio stato di salute? In cella c'è la fossa turca, ma non potendo piegare la gambe per me è vietata. Non solo, manca anche la doccia, così per lavarmi sono costretto ad affrontare le correnti fredde dei corridoi che potrebbero provocarmi bronchiti. Perché non mi trasferiscono in un posto più adatto alle mie patologie? Sono disperato, vi prego aiutatemi».
IL CARCERE Il direttore di Buoncammino Gianfranco Pala non si avventura in analisi mediche ma ammette che «il Centro clinico del carcere è al completo. Il recluso, che è sottoposto al regime di alta sicurezza e non può stare con i detenuti comuni, deve avere pazienza, non ci siamo dimenticati di lui». Sulla stessa linea la direzione sanitaria del carcere. «Nel Cdt ci sono a disposizione trenta posti letto e sono tutti occupati. Lattanzi era ricoverato in una stanza del reparto, ma quando è stato trasferito per un processo, il suo posto è stato preso da un recluso molto grave proveniente da Alghero. Ci dispiace, stiamo facendo il possibile per trovargli una soluzione adatta. C'è sovraffollamento e c'è chi ha più bisogno di lui».

Andrea Artizzu

 

 

NOSTRO COMMENTO..

 

A  parte che chiamare un posto così  Buon cammino ci sembra una vera presa per il..

In ogni caso noi non possiamo entrare nel merito delle decisioni dei magistrati, ma non possiamo esimerci dal provaresolidarietà per questo detenuto che sta scontando la pena che gli è stata comminata come è giusto che sia sta scontando , anche una pena aggiuntiva  che non risulta su nessun codice penale: la crudeltà.

Quindi cari dirigenti, se vogliamo  essere superiori come umanità ai campi di concentramento bisogna impegnarsi di più.



 

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