sabato 11 ottobre 2008

fenomeni da baraccone.

Oggetto: Lettura Braille, in Friuli il primo premio [Messaggero Veneto]

 
Lettura Braille, in Friuli il primo premio

07-10-2008
Messaggero Veneto

UDINE. Ama leggere libri, navigare in internet, spedire mail ai suoi amici e seguire i giochi a quiz in televisione. Da grande vuole diventare un esperto di computer, lavorare nel campo informatico e magari imparare a suonare bene la tromba per entrare nella banda del suo paese. Intanto, a dieci anni, Davide Dodorico, un bambino non vedente che frequenta la scuola elementare di Pozzuolo ha iniziato già a dare dimostrazione della sua bravura vincendo il concorso nazionale di lettura Braille. Ogni due anni, la biblioteca italiana per i ciechi "Regina Margherita", in collaborazione con l'Unione nazionale ciechi, organizza la competizione che si svolge a livello provinciale, regionale e nazionale. Due anni fa Davide, che frequenta la quarta elementare a Pozzuolo, aveva partecipato per la prima volta al concorso aggiudicandosi il secondo posto nazionale. Non contento si è rimesso sui libri e grazie al suo impegno, prima ha vinto il concorso a livello provinciale, poi quello regionale e infine, il 19 aprile scorso, ha superato, nella sua categoria, altri sei campioncini provenienti dalle altre regioni d'Italia. Ma a sentirlo raccontare l'esperienza, in particolare la finale a Tirrenia, Davide pare non abbia avuto alcuna difficoltà: «Non mi hanno nemmeno fatto finire di leggere il libro - lamenta - invece io volevo continuare». Insomma, ama i libri e all'età di dieci anni («nove e mezzo» precisa Davide) ha già letto più di molti altri suoi coetanei vedenti. Tra le sue letture, Gianburrasca, Pinocchio, il Diario di Hanna Frank, il Libro della giungla, Harry Potter.

Gianpiero Bellocci

 

NOSTRO COMMENTO..

Questo articolo apparentemente innocente ci sbalordisce quanto una dieta di Talpa. Nel 2008 si scrivono articoli così roboanti: un bambino di dieci anni è normale che legga il braille, normale è anche che sia appassionato di informatica è normale che sia appassionato a qualche cosa come tutti i bambini. La tecnologia e l’integrazione che è iniziata dagli anni 70, pur con le sue contradizioni sicuramente ha sortito i suoi effetti.

Quindi non è un fenomeno da baraccone; bisognerebbe scrivere di bambini disinteressati a tutto e isolati. Un consiglio che diamo a questo ragazzo: esplora il mondo reale non solo quello virtuale e letterario, sono importanti certamente, ma giocare, farsi amici, fare campeggio rotolarsi nei prati pretendere dai propri genitori di andare in giro ecc.è indispensabile quanto respirare.

Buona fortuna ragazzo  normale….



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