martedì 18 novembre 2008

massaggiatori..

Oggetto: Massaggiatori sudcoreani? Assunti solo se non vedenti [Panorama]

Massaggiatori sudcoreani? Assunti solo se non vedenti
08-11-2008
Panorama

Claudia Astarita

COREA DEL SUD. Mani ferme e dita agili e veloci non sono sufficienti per diventare un buon massaggiatore in Corea del Sud. Secondo la legge, infatti, solo i non vedenti possono lavorare come professionisti nei centri di benessere, nelle palestre e negli ospedali del Paese. Stufi di lavorare "in nero", i massaggiatori non ciechi hanno fatto appello alla Corte Costituzionale coreana chiedendo l'abolizione di una normativa considerata fortemente discriminatoria, ma i giudici di ultima istanza, dopo lunghe consultazioni, hanno deciso di non modificare in alcun modo regolamenti ormai più che datati.
La legge che prevede che solo i non vedenti possano essere impiegati come massaggiatori risale infatti al 1912, anno in cui il Paese si trovava sotto la dominazione giapponese. In realtà, anche nel Sol Levante esistono norme che favoriscono l'assunzione dei massaggiatori ciechi, ma la vera differenza rispetto alla Corea del Sud è che in Giappone anche chi non è cieco può essere regolarmente assunto in un ospedale o in un centro benessere.
Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'amministrazione militare americana in Corea abolì tale regolamento, ma il governo coreano decise di riadottarlo nel 1963. Oggi, chiamata a pronunciarsi sulla legalità dello stesso, la Corte Costituzionale ha sentenziato che "quella dei massaggi è l'unica attività lavorativa che le persone con handicap visivi possono svolgere con successo, e che queste persone hanno ben poche opportunità per garantirsi una fonte di guadagno regolare".
I non ciechi, naturalmente, non sono d'accordo. Dal loro punto di vista i non vedenti potrebbero essere impiegati in molti altri settori. Inoltre, il fatto che i massaggiatori legali siano 7.100 e gli illegali almeno 500.000 dimostra che la domanda per questo tipo di professionalità nel Paese è molto più alta di quella che i massaggiatori regolari possono riuscire a soddisfare. I professionisti irregolari, quindi, vorrebbero semplicemente che fosse garantita anche a loro la possibilità di essere assunti legalmente, smettendo quindi di esercitare una professione che li espone costantemente al rischio di essere multati o addirittura condannati a qualche mese di reclusione.
L'associazione che rappresenta i 7.100 massaggiatori coreani non vedenti, però, è convinta che senza una protezione ufficiale lavoratori già in partenza svantaggiati verranno immediatamente estromessi dal mercato e trasformati in un peso per la società. La Corte Costituzionale, alla fine, si è schierata dalla loro parte.

NOSTRO COMMENTO..

Mazza, adesso ci faranno causa ance in italia.

Però non si può pensare che un ciecato non sappia fare altro che massaggiare. E’ come dire che una persona su sedia a rotelle  non può fare lavori sedentari, in quanto  più efficiente, non potendosi alzare per la pausa caffè.

Peccato che abiano perso la causa i contestatori.                            


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