sabato 8 marzo 2008

LEI NON SA CHI SONO IO

PressBarriere anno V / n. 142

 

Argentin: "Affitti per disabili? Solo se onorevoli"

15-02-2008

La Repubblica

 

ROMA - «Tantissimi disabili a Roma non trovano casa, mai. Perché nessuno è disposto ad affittargliela. E questo l´ho sperimentato sulla mia pelle». Ieri Ileana Argentin, delegata dell´ormai ex sindaco Veltroni per l´Handicap, ha letto su Repubblica la storia di Mimmo, Mary, Totò e Graziella, i quattro studenti della Sapienza in carrozzella a cui dieci agenzie immobiliari hanno rifiutato assistenza nel trovare una casa in affitto. I giovani - che ieri hanno ricevuto anche la solidarietà del capogruppo del Pdci alla Regione Maria Antonietta Grosso e del portavoce romano de La Destra Fabio Sabbatani Schiuma - alla fine hanno realizzato un video di 15 minuti finito su YouTube per raccontare la loro odissea. «Sto cercando casa - racconta Argentin - e già mercoledì mattina ero andata in due agenzie. Ieri, dopo aver letto l´articolo, ne ho visitate altre. Quando mi hanno riconosciuta come l´onorevole Argentin mi hanno trattata come una persona normale; laddove, invece, non sono stata riconosciuta, il risultato è stato simile all´orribile vicenda dei quattro ragazzi, a cui va tutta la mia solidarietà».

Onorevole, quante agenzie ha visitato in due giorni?

«Sette, tra Centro e Trionfale. Mercoledì, uscendo dal Campidoglio, ho cominciato dall´area storica della città, dove ho visitato due agenzie immobiliari. Mi sono presentata come onorevole Argentin, chiedendo se avevano appartamenti da affittarmi al piano terra. E loro hanno dimostrato una disponibilità persino eccessiva».

Disponibilità dettata dall´essersi presentata come onorevole?

«Sono convinta di sì. E ieri infatti sono andata in altre cinque agenzie tra Centro e Trionfale. In tre agenzie non mi sono presentata come onorevole, e lì il cambiamento si è sentito».

Ovvero?

«Sono stati scostanti, chiedendo chi avrebbe firmato il contratto per me. Ho risposto che non sono né minorenne né scema e che avrei provveduto io stessa. Allora mi hanno chiesto se avevo una busta paga, e io gli ho detto che avrei mostrato una denuncia dei redditi, sempre non dicendo che sono un´onorevole. A quel punto, in tutti e tre i casi, mi sono sentita dire: "per lei non c´è nulla. Appartamenti al pian terreno non ne abbiamo". In un caso addirittura, al Trionfale, mi hanno detto: "Provi fuori Roma"».

Come ha reagito a tutto questo?

«Ho potuto dire solo che avevano perso una cliente, e in un caso alla fine ho detto che ero un consigliere del Comune. E l´atteggiamento è mutato: dal "non c´è niente per lei" a "vediamo che si può fare". Io sono indignata: oltre a vivere la mia diversità, la devo subire anche dal punto economico. È assurdo che i nostri soldi non valgano come i soldi degli altri soltanto perché ci spostiamo su quattro ruote. E dal punto di vista giuridico, un disabile che occupa una casa viene giustamente allontanato come chiunque altro: la normativa prevede, in casi di sfratti per famiglie con disabili, soltanto tre mesi in più per cercare una diversa locazione».

All´ufficio Handicap del Comune quante segnalazioni arrivano di casi simili a quello dei quattro ragazzi?

«Tante, troppe. Solo dall´inizio del 2008, almeno cinque. Proprietari e quindi agenzie hanno paura di affittare case a disabili perché temono di non poterli cacciare al momento dello sfratto. È un problema culturale, ma denota anche l´ignoranza dei proprietari, che dovrebbero informarsi meglio. È inutile pulirsi la coscienza con un euro al semaforo se poi non si accettano i soldi dei disabili per un affitto. La realtà è che i disabili non vivono tutti soltanto di pensioni: molti di noi sono laureati, e lavorano: professionisti, ingegneri, architetti. Io ho due lauree, ma se sono soltanto Ileana Argentin non trovo casa. È davvero una brutta questione».

 

GABRIELE ISMAN

 

 

NOSTRO COMMENTO…

BRAVI E ANCHE STUPIDI, UNA PERSONA CON DISABILITà DI SOLITO A VARIO TITOLO RISULTA TITOLARE DI INDENNITà  DI ACCOMPAGNAMENTO E PENSIONI VARIE, FONTE DI REDDITO NON ESOSO, MA SICURO, INDIPENDENTE DALLA CONDIZIONE DI LAVORO. QUINDI CONTANTI SICURi CHE OFFRONO UN CLIENTE POTENZIALMENTE BUON PAGATORE, E QUESTI CHE FANNO SPUTANO ANCHE SUI SOLDI BUONI. INOLTRE FA VENIRE IL VOMITO IL LECHINAGGIO DELLE AGENZIE UNA VOLTA SAPUTO L’IDENTITà DELL’INTERLOCUTORE. AVREMMO AMMIRATO DI Più UNA COERENZA FINO IN FONDO,: “LEI NON SA CHI SONO IO”?; “ma chi se ne frega la casa ad un disabile non la do e basta, fuori dai….”!

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