lunedì 3 marzo 2008

maremma bolognese

PressVisione anno VII / n. 165

 

LA CISL di Bologna ha celebrato la prima giornata nazionale del 'Braille'...

29-02-2008

Il Resto del Carlino

 

BOLOGNA. LA CISL di Bologna ha celebrato la prima giornata nazionale del 'Braille', il sistema di scrittura e lettura a rilievo per i non vedenti. Un anno fa i ciechi minacciarono una protesta in consiglio comunale, con i cani. Chiedevano il rinnovo della convenzione con l'Unione ciechi attivata da 'Guazza'. Cofferati era contrario; poi evitò in extremis una brutta figura. Sono amico di tanti non vedenti, che vivrebbero meglio con qualche semaforo sonoro in più e qualche barriera architettonica in meno. Niente di 'scandinavo', ma piccole cose civili. Invece, molti assessori continuano a essere ciechi e anche sordi. Fra ciechi e sordi non corre buon sangue. Un'anziana signora, che usava le cuffie della tv a un volume pazzesco, ripeteva spesso: «Ci vorrebbe pazienza con le persone deboli d'udito. Invece tutti sbuffano perché il cieco fa pena ma il sordo scoccia!».

 

LA STORIA di molti ciechi di Bologna è legata al glorioso Istituto Cavazza, in cui hanno vissuto e studiato. Conoscono ogni angolo dell'edificio di via Castiglione. Una sera mi hanno invitato a mangiare una pizza nel refettorio. Giravano al buio allegramente, per scale e corridoi. Io urlavo: «Non fate i cretini, accendete la luce». Mi rispondevano: «Si vede che sei proprio un disabile!». Loro dicono normalmente «ci vediamo» e usano computer sonori che fanno un gran casino. Non guidano l'auto, eppure il vecchio Ray Charles ci provò in uno spot tv.

 

IL GRUPPO cresciuto al 'Cavazza' è legatissimo. Da piccoli, si sono dati soprannomi (Maestro, Bacchetta, Conte, Bracco, Vecchio.) che usano ancora. Più che centralinisti, sono insegnanti, musicisti, psicologi, informatici, produttori di audiovisivi (sic!). Pacati e arguti, hanno grandi progetti. Sono ciechi ma lungimiranti! Una volta, il loro cane fedele era il pastore tedesco, oggi 'fa tendenza' il labrador. Ho partecipato alla prima uscita di Vito col nuovo cane. Il bestione andava per i fatti suoi e urtava contro tutti. Il padrone e gli amici galvanizzati, i passanti sorridenti, l'unico imbarazzato ero io. Oggi, tanti labrador portano i ciechi a spasso per la città. Nel 1995 decisero di 'sfondare' in politica (i ciechi, non i labrador). Elessero Mario Barbuto in Comune. A metà mandato si dimise, deluso, e tornò a dirigere il 'Cavazza'. Altro che Beppe Grillo! Grazie al signor Braille, milioni di ciechi sono usciti dall'isolamento. La bimba di Angelo dice: «Il mio papà è l'unico che sa leggere le favole al buio».

 

*consigliere comunale del 'Cantiere'

 

NOSTRO COMMENTO…

Maremma bolognese finalmente si parla di cecaggine in maniera sincera e rilassata e soprattutto scherzosa e ironica. Infatti l’ironia  è una cosa seria ed il target del Cavazza ci piace.  In caso di esilio politico di pianeta ciecagna sappiamo che potremo avere un piatto di minestra calda alla mensa del’istituto  cavazza. Quello che ci ha colpito è però la frase “NON Vogliamo  NIENTE DI SCANDINAVO”, MA perché ? la  DOBBIAMO SMETTERE DI FARE RICHIESTE MINIME E TIMIDE! Noi dobbiamo chiedere il meglio per l’abbattimento delle barriere sensoriali e architettoniche, non accontentarci del minimo sindacale. Noi non chiediamo mica l’elemosina oppure la luna, ma una visione corretta delle città e del loro assetto, che tenga conto di tutti anche dei marziani porca miseria…..

 


           

Nessun commento: