domenica 16 marzo 2008

non facciamo i tirchi


 

, disabili in carrozzella dietro i cartelloni [L'Unità]

 Rugby, disabili in carrozzella dietro i cartelloni
12-03-2008
L'Unità

ROMA - Marco Ciampicacigli è un ragazzo disabile appassionato di rugby e come molti altri per seguire le partite si reca allo stadio Flaminio di Roma. Fino allo scorso anno i posti riservati ai disabili erano in una posizione non proprio ottimale ma gli consentiva di vedere le partite. Il settore a loro riservato prevedeva quaranta posti collocati ad un passo dal campo.
Oggi, dopo che il Comune ha dato in gestione lo stadio alla Federazione Italiana Rugby, i disabili non riescono più a vedere le partite.
La sorpresa l'hanno avuta qualche giorno fa, quando uno steward gli mostrava la nuova strada da percorrere. Dopo aver attraversato cunicoli e scantinati, i disabili si sono ritrovati in curva dietro la porta e ad altezza terreno, davanti a loro c'erano delle grate per evitare eventuali invasioni di campo e anche dei cartelloni pubblicitari. Il risultato è scontato, l'unico modo per vedere la partita è attraverso gli schermi, ma allora perché andare allo stadio? Inoltre da questa settimana per prendere un biglietto la persona disabile deve mostrare il certificato di invalidità al 100%, un'umiliazione che i disabili non sono disposti ad accettare. Il fatto che il biglietto sia gratuito per le persone con handicap non giustifica quanto sta accadendo, visto che molti di loro sono disposti a pagare il biglietto pur di riuscire a seguire la partita. La Federazione Italiana Rugby si deve rendere conto che un disabile in carrozzina non può alzarsi in piedi per guardare oltre il cartellone e si deve rendere conto che le barriere architettoniche non sono solo quelle che impediscono l'accesso, ma anche quelle che ostacolano il desiderio di coltivare le proprie passioni.

Ileana Argentin

NOSTRO COMMENTO..

Cari ragazzi basta con queste proteste assurde. Allora guardiamoci negli ochhi (SI FA PER DIRE), NOI VOGLIAMO LE COSE GRATIS E QUINDI SFRUTTIAMO LA DISABILITà PER FARE I RAGNI, NON STUPIAMOCI POI CHE QUARANTA POSTI VENTANOOSCURATI DALLA PUBBLICITà. In questo caso non si  può pretendre più di tanto , se uno avesser pagato l’abbonamento alla propria squadra del cuore, potrebbe pretnendere dalla società di rendre accessibile la struttura, pena la perdita di sostenitori con relativo mancato incasso degli abbonamenti.

Basta con queste gratuità che ci perdiamo in dignità e soprattutto manchiamo di rispetto alla nostra squadra oppure se andiamo ad un concerto manchiamo di  rispetto ad un artista
che ha diritto al suo emolullmento per mangiare.

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