giovedì 25 dicembre 2008

libri

                
 
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di Giuseppe Ceretti
 
Un mondo alla rovescia o un altro mondo? E' il rovello di Nunez, montanaro della regione di Quito, assunto da una comitiva di inglesi giunti in Ecuador per arrampicare. L'uomo precipita durante l'ascensione su una vetta delle Ande, ma si salva per miracolo avvolto da una nube di neve che attutisce la sua caduta. E' così che si ritrova in una valle dall'aspetto bizzarro e straniante. Una prateria rigogliosa, gemmata di molti bei fiori, irrigata con sapienza. Un piccolo eden creato da una comunità che ha perso da tempo il dono della vista e i cui abitanti, protetti da una roccia che li sovrasta e che credono sia il confine dell'universo, vivono avendo acuito gli altri sensi. Sentono un fruscio a dieci metri di distanza, posseggono facoltà olfattive e tattili fuori dal comune; i rapporti affettivi si misurano con l'intonazione della voce e non con l'espressione del viso e sostituiscono l'altalena temporale giorno-notte a quella termica caldo-freddo nelle loro attività.

Nunez, il vedente, entra dapprima in questa comunità in punta di piedi, conscio della diffidenza che lo circonda e cercando di far capire quale dono sia la vista e quale mondo e quali meraviglie si trovino oltre quegli angusti confini. Qui ci fermiamo perché sarà il lettore a scoprire quale sia la sua sorte nel Paese dei Ciechi. Adelphi ripropone il breve racconto di Wells nella sua accattivante Biblioteca minima.
H.G.Wells, ovvero Herbert George, è uno scrittore inglese vissuto tra la seconda metà dell'800 e la prima del 900. Zoologo e biologo, seppe fondere in splendide narrazioni fantasia e scienza, affiancando in quest'attività il collega francese Jules Verne. Tra le sue opere più note L'isola del dottor Moreau, L'uomo invisibile, La macchina del tempo. Ma certo il fatto più eclatante che gli diede il massimo della notorietà fu l'interpretazione radiofonica che il grande Orson Wells diede del suo romanzo "La guerra dei mondi", una radiocronaca talmente verosimile da essere scambiata per vera e da gettare nel panico milioni di americani. Magie di altri tempi, oltre che di altri mondi.
Nel Paese dei Ciechi, racconto che faceva parte di una collana pubblicata all'inizio del Novecento su una rivista, si legge tutto d'un fiato e non solo per le sua brevità, ma per il desiderio di scoprire chi avrà la meglio tra Nunez, il vedente, e la comunità che da generazioni ha perso la vista.
Già, ma tra la guida andina e il gruppo di abitanti di quelle strane casupole di pietra con la sola porta e senza finestre, chi vive davvero nel Paese dei Ciechi? Bella domanda e ha ben ragione Sandro Modeo che nella nota conclusiva ci invita a leggere il racconto di Wells almeno due volte.

H.G. Wells "Nel Pese dei Ciechi"
61 pagine
Biblioteca Minima - Adelphi editore

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