sabato 13 dicembre 2008

pianeta ciecagna difende l'impiegata dell'imps

   

Nostro commento in fondo

 


Impiegata Inps deride un cieco segreteria telefonica registra tutto
05-12-2008
La Nuova Venezia

MESTRE. «Non mi risponde neanche al cell questo non vedente, ma il cane non gli abbaia quando sente la vibrazione del telefono?». Si tratta di una conversazione privata, involontariamente registrata dalla segreteria telefonica del cellulare di Roberto Lachin.
Lui è un dipendente del Casinò di Venezia, disabile al cento per cento, di fatto non vedente. La voce della registrazione appartiene ad una donna dell'ufficio Inps di via Fogazzaro, dove il giovane si è recato per ottenere una pratica. In questo caso doveva farsi rilasciare la documentazione che serve per usufruire dei tre giorni mensili di permesso che sono dovuti per la legge 104, alle persone con una grave disabilità come la sua. Così Roberto ieri mattina attorno alle 9.30 si è recato allo sportello con Penny, il suo labrador nero da guida che lo accompagna ovunque. Ha fatto la fila.
Poi è venuto il suo turno. Ha atteso un po' e ha fatto sapere che a prendere le carte sarebbe tornata la madre a mezzogiorno. Poco dopo, una volta rientrato a casa, si è accorto che aveva un messaggio in segreteria telefonica. Il numero registrato era quello dell'ufficio di via Fogazzaro.
Dall'apparecchio cellulare, una voce di donna: «Ma non mi risponde al cellulare questo non vedente, non ha la vibrazione, il cane non gli abbaia quando sente il suono» e una risata complice con qualche altro collega.
«Evidente - spiega - che la dipendente mi aveva cercato, forse non ho risposto, ma lei non si è accorta che nel frattempo è partita la segreteria mentre mi prendeva in giro perché non ci vedo». A questo punto il giovane molto scocciato, è tornato all'ufficio con la registrazione per chiedere conto della telefonata. «La donna mi ha chiesto scusa - spiega - dicendo che in questo periodo è stressata. Io però quando cado nelle pozzanghere perché magari non me ne accorgo, non mi permetto di deridere la gente perché sono stressato». Prosegue: «Anche la direttrice dell'ufficio si è scusata, spiegandomi però che l'impiegata aveva sbrigato la mia pratica di corsa, facendomi capire che devo essere comprensivo dal momento che mi è stato reso un servizio». Da qui l'indignazione di Roberto Lachin e della moglie Izumi, di origine giapponese. «E' vero che mi hanno dato un servizio, ma è il loro lavoro, compreso quello di essere gentili. Un trattamento simile - spiega - non me lo sarei mai aspettato. Mi capita a volte quando entro nei centri commerciali, che le guardie mi facciano notare che non potrei far entrare il cane nonostante si accorgano che sono non vedente, ma una simile mancanza di rispetto mai». Lachin gira sempre con Penny, che oltre ad essere affettuosa è molto obbediente e come tutti i cani addestrati risponde a comando in tedesco. Quest'anno è stata premiata come il «cane più buono dell'anno» ad un concorso organizzato alla Gazzera. Il labrador è un regalo del Lions club di Mestre. «Ci spiace per quanto accaduto - spiegano dalla sede veneziana dell'Inps - con il cliente ci siamo scusati più volte, l'impiegata era commossa. Il comportamento della dipendente è stato sicuramente causato da un momento di stress e comunque non ha attenuanti, ce ne rendiamo conto.
Quello che possiamo dire è che ha sbrigato una pratica che richiede molto tempo in tutta velocità». «In ogni caso - aggiungono - la collega è rimasta male per l'accaduto, era in buona fede, non voleva certo offendere l'utente.
E comunque siamo ben consci che quanto accaduto non ha giustificazioni e ci dispiace».

(Marta Artico)
   

 

Leggetevi la risposta che abbiamo mandato alla nuova venezia…

Nessun commento: