lunedì 16 febbraio 2009

Studi dimostrano: correre contrasta la cecità

 
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    Agenzia AdnKronos del 14-02-2009

Studi dimostrano: correre contrasta la cecità

L'esercizio fisico regolare e prolungato si rivela un'arma di prevenzione.

Percorrendo molti chilometri al giorno si riduce il rischio di contrarre sia la cataratta che la degenerazione maculare legata all'età. Lo attestano due ricerche condotte dal Berkeley National Laboratory su 41mila corridori



ROMA. Di corsa contro la cecità. In barba alla pigrizia per contrastare non solo i chili di troppo, ma anche per preservare la vista da brutte sorprese. Percorrendo molti chilometri al giorno, infatti, si riduce il rischio di contrarre sia la cataratta che la degenerazione maculare legata all'età (l'Amd, una malattia che colpisce il centro della retina): lo attestano due studi governativi statunitensi condotti dal Berkeley National Laboratory su 41mila corridori.

Secondo l'Università della California, l'esercizio fisico regolare e prolungato è un'arma preziosa di prevenzione contro due malattie oculari molto diffuse. Per dimostrarlo sono stati monitorati 29mila corridori maschi e 12mila femmine per sette anni e otto mesi. "Ciò conferma - sottolinea in una nota Giuseppe Castronovo, presidente dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-Iapb Italia onlus - quello che ripetiamo da anni: la prevenzione delle patologie passa per un corretto stile di vita, a partire dall'esercizio fisico quotidiano. Queste ricerche però rivelano che non solo l'esercizio moderato è salutare, ma che lo è anche quello intenso".

Durante il primo studio, diretto da Paul Williams, in 7,7 anni è stata diagnosticata la cataratta a 733 uomini e a 179 donne. I maschi che percorrevano più di 64 chilometri alla settimana avevano una probabilità del 35% inferiore di contrarre la patologia rispetto a chi correva meno di 16 chilometri. L'incidenza della cataratta, inoltre, risultava dimezzata in chi dimostrava buone prestazioni nei 10 chilometri in rapporto a chi era un cattivo corridore.

Una seconda ricerca si è concentrata sui rischi di ammalarsi di Amd, patologia che in 7,7 anni ha colpito 152 persone nell'ambito dello studio. Ebbene, anche qui buona volontà e scarpe da corsa sembrano destinate a far la differenza. Chi infatti percorreva mediamente più di 4 chilometri al giorno, aveva un rischio sensibilmente ridotto di contrarre la malattia oculare (tra il 42 e il 54% in meno) rispetto a chi non arrivava a fare neanche 2 chilometri al dì. Chi invece correva dai due ai quattro chilometri quotidianamente aveva un rischio di contrarla del 19% inferiore. Tenendo conto dell'età, del sesso e di quanto si fumava, il rischio relativo di ammalarsi di Amd si riduceva del 10% per ogni chilometro in più percorso quotidianamente.

Mentre la cataratta, la prima causa di cecità al mondo (39,1% secondo l'Oms), è operabile sostituendo il cristallino divenuto opaco con uno artificiale, l'Amd può essere combattuta grazie a iniezioni intravitreali e all'apporto di antiossidanti. Però un corretto stile di vita, ricorda l'associazione guidata da Castronovo, resta la strada maestra ai fini della prevenzione: rinunciare al fumo, praticare regolarmente esercizio fisico e alimentarsi in modo completo ed equilibrato (mangiando pesce, verdure a foglia verde, noci) significa innanzitutto ridurre il rischio di ammalarsi di Amd, attualmente la prima causa di cecità e di ipovisione in Occidente. 
 
 
Nostro commento:
Adesso ci mancava anche questa, prima per diventare ciechi bastava masturbarsi, adesso se una persona ha ecceduto in questa pratica deve mettersi a correre.
adesso capiamo perchè tanta gente corre a tutte le ore e in qualsiasi condizione  
 meteorologica.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 

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